Il mostro di Firenze. Storia del serial killer italiano. Parte 5
Ci eravamo lasciati al quarto capitolo dove nel giugno 1981 gli inquirenti avevano arrestato un sospetto di cui ipotizzano un coinvolgimento o una testimonianza inerente al fatto delittuoso in quanto la sua auto fu vista sul luogo del delitto la sera dell’omicidio. Inoltre sembra che il giorno dopo ingenuamente riferisce al bar dettagli sul delitto prima che uscisse la notizia sui giornali. Il soggetto in carcere non parla. E’ un tipo tranquillo, tutto casa e lavoro però con l’hobby di frequentare luoghi dove si appartano le coppiette in auto. Ma dopo 4 mesi il magistrato ne ordinerà la scarcerazione perché purtroppo, mentre lui si trova in carcere, fuori avverrà un nuovo duplice omicidio: stessa mano, stessa pistola, stesso modus operandi.
Calenzano è un comune alle porte di Firenze, ma distante dagli altri luoghi dei delitti. La psicosi del mostro si era diffusa sui monti del Mugello a nord-est di Firenze e più ad ovest a Scandicci, ma quella zona risultava neutra. Infatti una sera di ottobre 2 ragazzi decidono di appartarsi nelle campagne di Calenzano. Siamo in autunno e il mostro ha sempre colpito distante da quel luogo ed in estate. Poi ha appena colpito 4 mesi prima e il tutto fa pensare che non ci siano rischi. Inoltre è un giovedì ed il maniaco colpisce sempre nei weekend. Chissà se anche i 2 ragazzi che si sono appartati quella sera hanno pensato le stesse cose. Purtroppo non sarà così. La mattina del 23 ottobre 2 contadini che si apprestavano ad andare nel loro campo notano una Golf ferma in mezzo ad una stradina sterrata che porta al loro terreno. Ha lo sportello lato passeggero aperto. Si avvicinano e notano il vetro in frantumi e vari oggetti sparsi in terra ma non vedono occupanti all’interno. Si guardano intorno e qualche attimo dopo tra le piante notano i corpi a terra, in 2 fosse laterali alla strada, uno a destra e l’altro a sinistra. Anche in questo caso l’omicida ha infierito post mortem sul corpo della ragazza. I 2 contadini corrono a chiamare i Carabinieri che in poco tempo giungono sul luogo del delitto.
Il Maresciallo Salvini giunto sul posto insieme a 3 suoi uomini ordina di non avvicinarsi alla scena del crimine, anzi la fa recintare. Per la prima volta si delimita l’area e ordina di non far accedere nessuno in attesa che arrivino gli esperti della scientifica. La dinamica è la stessa dei 2 delitti precedenti: vetro in frantumi, spari, uso del coltello post mortem. Vengono evidenziate alcune particolarità. L’uomo era stato ritrovato senza pantaloni ma con un solo stivale indossato. I documenti dell’auto intestata al ragazzo saranno ritrovati all’interno della borsetta della ragazza. Gesti ritenuti incomprensibili, probabilmente per creare confusione. Di importante rilevanza un’impronta di anfibio n° 44 lasciata sulla scena del crimine che farà pensare ad un soggetto alto circa 180 cm sulla scena del crimine.
Vengono recuperati i bossoli e la perizia confermerà che si tratta della stessa pistola e l’uso del medesimo coltello utilizzato nel 1974 e 1981. La conclusione è tristemente la solita: 2 ragazzi uccisi dal “mostro”. Ma era un giovedì…come mai non ha colpito di sabato o domenica? Semplice, perché il giorno dopo era stato indetto uno sciopero generale, quindi era come se fosse un prefestivo. Studi successivi faranno stilare un profilo professionale del serial killer o della famiglia stessa proprio in base alle necessità di colpire sempre e solo nei giorni prefestivi, come se ne fosse costretto per cause di lavoro.
Erano appena trascorsi 4 mesi dal precedente omicidio e stavolta le aggressioni si fanno più frequenti, da pause di 6-7 anni a pochi mesi. Il sospettato che era in stato di arresto fu rilasciato in quanto non poteva esserne il responsabile.
I delitti (conosciuti al momento) del cosiddetto mostro di Firenze salgono quindi a 3. Ormai la psicosi è dilagata avendo colpito a nord, a est e s ovest di Firenze. Le indagini sono limitate alla ricerca di indizi scavando nella vita delle vittime che non hanno ombre e sono normali ragazzi capitati per caso sotto la furia omicida. Ancora una volta l’assassino o gli assassini non hanno lasciato tracce utili alle investigazioni.
Lapide in memoria dei due ragazzi
(Immagine dell'autore)
Il fatto che i 2 ragazzi siano stati ritrovati fuori dall’auto fa pensare ad un loro tentativo di fuga con la conseguenza che ad ucciderli siano stati più di un soggetto. Per altri invece si ipotizza l’uccisione di entrambi in auto e successivamente trascinati fuori dal mezzo.
Ancora una volta il mostro ha colpito nelle periferie di Firenze, stavolta geograficamente in mezzo agli altri due delitti precedenti.
Adesso tutti si domandano quando colpirà di nuovo e soprattutto dove.
Brrr, quanti ricordi!!
Fa venire davvero i brividi come storia, pensando solo che sono a tre ore da Firenze.. immagino le persone del posto. Non hanno mai fatto serie tv o cose simili su questo argomento?
Si, di cui una serie a puntate fatta molto bene che ripercorre la storia di questa vicenda. Fu trasmessa su Fox crime qualche anno fa. Poi ci sono diversi documentari sulle varie teorie e studi anche attualissimi.