Difesa del puro referral link
Proseguo nel racconto della mia esperienza con le crypto, prendendo spunto da un episodio inerente alla community di SteemPostItalia, ma mi concedo allo stesso tempo una digressione sul tema del referral link e della sua demonizzazione.
Dal Terzo comandamento di SteemPostItalia:
NON SPAMMATE
Steemit come sappiamo è una piattaforma di web blogging, e su internet lo spam non è mai ben visto, quindi evitate di pubblicizzare siti esterni nei vostri post, referral links e simili ma soprattutto evitate di postare i vostri link sotto i post degli altri utenti Steemit. E se è possibile non scrivete riguardo siti controversi o investimenti ad alto rischio senza segnalarlo adeguatamente, è molto importante sottolinearlo.
Questa è la regola che mi è stato fatto notare abbia infranto, quando inserii un reflink nel corpo del mio secondo articolo su Steemit: infrazione che, nonostante la lusinghiera menzione, mi costò uno dei primi 3 posti nella prestigiosa rubrica Podium della nostra community.
Premetto che questa non vuole essere una critica all'operato dei curatori della rubrica: al contrario, penso svolgano un lavoro egregio e dalla mole enorme nella lettura, selezione e valutazione di tutti gli articoli della nostra community. Quindi è del tutto logico utilizzare le norme base del nostro gruppo, come quella citata, quale criterio oggettivo per operare un discrimine nel giudizio dei tanti buoni articoli pubblicati da tutti i membri di SteemPostItalia.
Sono anche dell'idea che quando si aderisce ad una community, visto che in genere non lo ordina il dottore, sia assolutamente necessario seguirne le regole ed è per questo che cercherò di non infrangere più il Terzo comandamento nella forma restrittiva che mi è stata suggerita dal buon @thenightflier, reggente del gruppo e sommo normatore.
Fatta questa corposa premessa, vorrei dire la mia sul referral link e giustificarne un po' l'utilizzo che ne ho fatto, perché quest'ultimo è, secondo me, il punto importante, ossia l'uso che se ne fa.
Ma andiamo con ordine. Un reflink tecnicamente non è altro che un normale link, cui viene aggiunta una stringa (es.: ?id=123456) che permette al sito di destinazione di identificare da chi provenga la nuova iscrizione. A colui che promuove il sito viene generalmente riconosciuta una ricompensa per aver portato un nuovo registrato: ricompensa che può essere talora un vantaggio o una somma fissa di denaro, talora una percentuale sui guadagni che il sito riceve dalla nuova iscrizione.
Spammer di referral link secondo Giphy.com
Naturalmente questo schema può essere anche oggetto di sistemi fraudolenti o al limite; ciò però non può condannare il reflink tout court, in quanto di tutto si può fare un abuso, anche della scienza o della religione.
Allora quale sarebbe il vero disvalore del reflink in un contesto di web blogging come Steemit e che è alla base del terzo comandamento di SteemPostItalia?
Lotta allo spam dura e pura, secondo Giphy.com
Il rischio concreto è che chi voglia diffondere un proprio reflink il più possibile finisca per inserirlo ovunque, commentando o scrivendo articoli con questo unico scopo, magari fuori tema o con contenuti scarni: ciò rischia di abbassare la qualità contenutistica degli interventi e dei post.
Nonostante questo rischio, però, sono dell'idea che si possano creare buoni articoli, interessanti e di aiuto al lettore, pure inserendo un reflink: bisogna, secondo me, considerare il contesto, più che guardare alla mera presenza del "link diabolico". Perché penalizzare un post solo per un reflink, laddove non vi siano forzature o addirittura vi siano contenuti utili, come la descrizione dettagliata sul funzionamento di una piattaforma? È vero, è possibile che quell'articolo sia stato scritto con l'unico scopo di proporre il proprio reflink, ma cosa c'è di male se poi il contenuto è utile e di buona qualità? Anche la mera pubblicità fatta bene ha valore nel suo ambito, purché di qualità e di vero interesse per il lettore.
Volendo fare un esempio illustre, uno dei membri della nostra community, @tizswa, con i suoi numerosi contenuti video informa, spiega e approfondisce con esperienze reali e dati di fatto piattaforme, anche molto discusse, come BitConnect: al di là del tema in sé, non vi è dubbio che siano video ben fatti, ma mentre su Youtube inserisce il suo reflink, su Steemit non lo fa. Eppure il contenuto continua ad essere di qualità, cosa cambierebbe per il lettore di Steemit la presenza o meno di quel reflink? Anzi potrebbe rappresentare anche un modo semplice per ringraziare gratuitamente l'autore del video che gli sta fornendo delle informazioni interessanti e lo aiuta nella sua ricerca di approfondimenti. Ciò dimostra come l'equivalenza tra referral link e spam non sia ineluttabile, ma bisogna sempre valutarne il contesto.
Eppure il pregiudizio sul referral link, che purtroppo permea anche le "Tavole" della nostra community, non permette al buon @tizswa di esprimersi in tutta libertà sul suo blog, avendo timore forse di perdere la chance di salire sul Podium o di ricevere meno upvote: cosa che il contenuto da lui proposto magari non meriterebbe.
Concludo dicendo quindi che il referral link non debba, secondo me, necessariamente essere considerato sinonimo di spam; è giusto cercare di arginarlo per evitarne l'abuso, ma è ancora piu' corretto motivare l'effettiva presenza o meno di spam (come azione fastidiosa per il lettore) in un articolo che contenga un reflink, prima ancora di considerare la possibilità del flag.
Da buon giurista quindi propongo che venga modificato il Terzo comanamento del nostro gruppo, aggiungendo dopo la parola "referral links e simili" l'inciso "se non opportunamente contestualizzati in contenuti di valore". Sarà accolta la mia proposta? A @thenightflier ed ai miei compagni di avventura di SteemPostItalia l'ardua sentenza!
Il divieto sui referral links è stato posto principalmente per 3 motivi
Dunque la tua proposta non può essere accolta, poiché in forma preventiva dobbiamo in qualche modo salvaguardarci da azioni lesive da parte di terzi. Inoltre c'è nessuno che può vigilare sulla validità o meno dei link inseriti ma sopratutto nessuno può proteggere chi inserisce questi link dal flag.
@tizwa ti potrà confermare che è stato più volte flaggato purtroppo, perché c'è gente che non si fa alcuno scrupolo a rovinarti la reputazione.
Ti ringrazio perla risposta alla mie considerazioni.
Come ho già scritto nel post, per me spam è un comportamento fastidioso e fuori contesto. Autopubblicità allora potrebbero considerarsi anche i post di @Koinsquare o quelli di Utopian. In realtà sono progetti solidi descritti in modo oggettivo, quindi non sono percepiti spam, come, secondo me, non dovrebbero esserlo neanche i reflink che giungono a conclusione di articoli oggettivi, che sappiano evidenziare pro e contro di ciò che si pubblicizza.
Poi lo spam è tale se non richiesto, come hai detto tu, quindi si verifica più in fase di commento che di post. Se io ho un blog, scrivo quello che voglio, se a qualcuno non piace non mi vota; tutto corretto, quello che non capisco è il flag nel mio blog: io non sono andato a disturbare nessuno!
In ogni caso, capisco le tue intenzioni di tutela preventiva dela community e probabilmente è la scelta migliore. Ma ciò denota, secondo me, anche una certa immaturità della piattaforma ed il meccanismo del flag forse andrebbe rivisto, se può essere fatto in modo indiscriminato e senza che via una autorità terza di controllo. Visto il potenziale danno del flag, sarebbe giusto tipizzarlo meglio (con un elenco tassativo delle motivazioni), nonchè creare una autorità terza a cui chiedere una revisione; altrimenti è un arma senza controllo. In fondo si può sempre non votare un contenuto che non piace.