Reset monetario globale. Venezuela, criptovalute e la nuova febbre dell’oro
Attualmente stiamo vivendo un reset monetario globale, ciò significa che tra qualche anno il denaro, la economia, il commercio e la vita di tutti i giorni non sarà la stessa.
A questo punto della storia voglio credere che tutti quanti sappiano che il dollaro è la valuta egemonica della economia mondiale, e che la stampa di questo non è in mano al governo ma a un ente privato comandato dalle banche, il cui prende un taso d’interesse per ogni banconota impresa . La FED(Federal Reserve). Questo porta a un indebitamento continuo da parte degli E.E.U.U. indebitamento che al giorno d’oggi lo porta ad essere il paese con il debito estero più grande al mondo.
Sappiamo anche che il dollaro non è supportato in niente altro che nel uso “esclusivo” come moneta di commercio internazionale e compravendita di petrolio a livello mondiale. Accordo che dura da diverse decade con i paesi della OPEC(Organization of the Petroleum Exporting Countries). Cosa succederebbe se quei paesi non usassero più il dollaro come moneta di scambio internazionale e cosi perdesse la sua egemonia? Il dollaro si svaluterebbe rapidamente, l’economia mondiale crollerebbe, i paesi che usano il dollaro come bene rifugio perderebbero gran parte delle loro riserve e gli E.E.U.U. perderebbero il loro maggior prodotto d’esportazione(il dollaro) scatenando cosi una grande crisi a livello mondiale.
Anche se questo pare uno scenario apocalittico, non è molto lontano dalla realtà. Ricordiamo che nel 2000 Sadam Husain annunciava la compravendita di petrolio in euro e otto anni più tardi Mu'ammar Gheddafi osa di più e propone ai paesi nordafricani la creazione di una moneta unica supportata in oro, con la quale commerciare internazionalmente materie prime e petrolio, il “dinaro d’oro”. Proposta che fu accolta con gran entusiasmo da parte delle nazioni africane e per la quale aveva già portato a Bengasi 140 tonnellate d’oro e 140 tonnellate d’argento.
Tutti ricordiamo cosa successe con Husain e Gheddafi e il ristabilimento della “democrazia” in questi paesi. Ricordiamo anche che poco prima dell’intervenzione militare in Libia un deputato si autoproclama presidente interino e come pochi giorni dopo la UE, la OTAM e la ONU lo riconoscono come governo legittimo.(ricorda Venezuela, vero?).
È chiaro che da sempre si è fatto di tutto per mantenere l’egemoinia del dollaro ed è sempre chiaro che se la stampa del dollaro è in mano a un ente privato e questo ha il potere di cambiare i tassi d’interesse quando ne ha voglia, il potere economico, politico e militare è nelle sue mani.
Il reset monetario globale non è altro che la sostituzione del dollaro americano come moneta de scambio e compravendita a livello internazionale per un’altra moneta o cesta di monete.
Donald Trump vuole togliere il potere di stampa alla federal reserve e creare una nuova moneta supportata in oro. In più di una occasione il presidente degli E.E.U.U. ha fatto dichiarazioni del tipo; “la FED è pazza”, “la mia minaccia più grande è la FED”, “ogni volta che facciamo qualcosa di buono, lui cambia alza i tassi d’interesse”, “la FED è pericolosa per la crescita economica”. Certo che togliere questo potere non è per niente facile, presidenti come Lincoln o Kennedy ci hanno già provato.
Una delle ipotesi vuole che Trump usi il muro alla frontiera come scusa per la chiusura del governo e cosi poter invocare lo stato d’emergenza, con questo la legge marziale e cosi togliere i poteri alla FED.
Con la creazione di una nuova moneta cambierebbe tutto il sistema economico. Anche se tutto questo sembra una teoria complottistica, bisogna tenere conto di come tutto si stia allineando per questo accadimento. Non è certo un caso che i paesi considerati economie emergenti, BRICS ( Brasil, Rusia, India, China, Sudafrica) che insieme sommano il 44% della popolazione mondiale e il 25% del PIL mondiale, stanno correndo ai ripari lasciando il sistema di transazioni internazionale in dollari SWIFT per il proprio sistema di pagamenti digitali QUANTUM (QFS). Non è nemmeno un caso che nel 2018 la maggior parte delle banche centrali hanno sostituito le loro riserve in dollari per usare l’oro come bene di rifugio, altri come Angolo o Nigeria adottano il YUAN cinese come moneta di scambio internazionale, e anche la Germania pensa di usare il Yuan come moneta di rifugio.
La nuova febbre dell’oro è in piena corsa, Prendiamo per esempio paesi come Polonia o Ungheria che solo nel 2018 hanno aumenta le proprie riserve di 14 e 30 tonnellate, mentre la Russia ha incrementato le sue riserve di 160 tonnellate e Turchia più di 120. Nel 2018 la domanda d’oro è incrementata di un 78%.
Non è nemmeno un caso che paesi come; Olanda, Germania o Turchia tra altri hanno ritirato le proprie auree dai depositi negli E.E.U.U. prendiamo anche in considerazione le dichiarazioni del presidente turco Erdogan: “stiamo preparandoci per passare a pagamenti in valute nazionali… se Europa vuole liberarsi dal dominio del dollaro, anche Ankara lo farà”.
Parlando sempre d’oro, è curioso come il marzo del 2018 la Gold Reserve certifica in Venezuela la quarta miniera d’oro più grande al mondo e come in dicembre dello stesso anno il Venezuela inizia la certificazione di 32 nuovi campi che lo portano ad essere il secondo paese con la riserva d’oro più grande al mondo.
Curioso come un paese con cosi tanta ricchezze naturali viva una crisi umanitaria e una inflazione che supera il 1.000.000% ed è ancora più curioso come dopo questi ultimi dati finalmente la comunità internazionale liderata dagli E.E.U.U. decide di prendere una chiara posizione contro di un regime che ha il suo popolo in ginocchio.
Potremmo parlare ancora di embarghi economici, forti sanzioni internazionali, e come tutto questo somiglia tanto alla crisi vissuta dallo Zimbabwe nel 2000, ma questa è un’altra storia.
Il reset monetario globale passa dalle criptovalute. Se stai leggendo questo su steemit presumo sai gia cosa siano le criptovalute e come funziona la blockchain, quindi ci baseremmo su aspetti fondamentali.
La quarta rivoluzione industriale è in marcia con l’intelligenza artificiale, le criptovalute e la blockchain tra altri.
Le criptovalute sono l’evoluzione del denaro come lo conosciamo al giorno d’oggi; indipendente, decentralizzato e con un protocollo da persona a persona che toglie gli intermediari dalle transazioni. L’adozione delle criptovalute e la blockchain sta avanzando rapida e costantemente, con imprese come Microsoft e Starbucks pronte a entrare in questo mondo, Amazon comprando domini web relazionati con le criptovalute, Samsung integrando nei dispositivi la possibilità di custodire chiave private, governi come Svizzera, Malta o Estonia implementando la blockchain nella propria burocrazia, Israele annunciando la creazione di una criptomoneta nazionale e anche alcuni stati degli E.E.U.U. stanno incorporando questa tecnologia per il pagamento delle tasse, se a questo aggiungiamo il rumore che Mark Sukermberg sta pensando alla creazione di una criptomoneta e all’acquisto di uno dei maggiori Exchange, abbiamo ben presente che sarà una questione ti pochi anni per avere una adozione massiva.
Uno dei nomignoli del bitcoin è “oro digitale” abbiamo già visto come le banche centrali stanno rifugiandosi nel oro per far fronte ad una imminente crisi, consideriamo come venezuelani e argentini si sono rifugiati nelle criptovalute come beni di rifugio per proteggersi dalla iperinflazione.
La decentralizzazione delle criptovalute hanno dato la possibilità di indipendizzare i risparmi della gente comune dal governo, creando cosi una economia parallela alla convenzionale.
Non ostante il mercato delle criptovalute sia altamente volatile, di rischio alto e non regolato sempre più persone sono attratte da questo sistema. È vero che nel 2018 le criptomonete hanno perso valore per circa 80%, ma dobbiamo considerare che il 2018 è stato un anno caotico per tutti i mercati, prendiamo per esempio Apple, Google, Deutsche Bank. Che nel 2018 hanno perso rispettivamente 40%, 35% y 68%.
Potremmo parlar ancora di tante cose come le leggi N.E.S.A.R.A., G.E.S.A.R.A. il ruolo del Fondo Monetario Internazionale e lo strano caso di Dominique Strauss Kahn, le riserve d’oro più grandi al mondo, i rapporti tra Gheddafi e Sarkozy, la redenzione dei buoni dello Zimbabwe, le campagne “democratiche” in Iraq e Libia e che fine ha fatto tutto quel oro e argento in Bengasi. Ma anche questa è un’altra storia.
Che prendiate questo come un’ipotesi del complotto o come un completo scenario utopico, cercate sempre la verità, l’informazione è a disposizione di tutti, è solo questione di leggere tra le righe e trarre le proprie conclusioni. Cercate sempre la verità, perché solo la verità ci renderà liberi. A rivederci.
Alex E. Noboa.