Non un semplice sport

in #football7 years ago

Ok, ok! Sto per intraprendere la scrittura di un post che in pochi troveranno interessante gia dalla sola lettura del titolo. Ma, come sempre, voglio fare una piccola premessa: non sto qui a scrivere un post sulle regole basilari del calcio, non sto qui a sparare a ripetizione risultati, statistiche e quant’altro sull’ultima giornata di campionato. Non che mi dispiacciano post di questo genere, li leggo sempre e prestando il massimo dell’attenzione, ma semplicemente non sono nel mio stile! Il mio stile, che ormai qualcuno di voi conoscerà più di qualcun altro, è sempre il solito: le emozioni ed i brividi che derivano dalla visione e la pratica di questo intramontabile sport!

Quante volte mi son sentiti dire

Chissà che ci trovi di bello a guardare dei deficienti che corrono dietro una palla

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Ed ogni volta, puntuale come un orologio svizzero, il mio intestino inizia ad aggrovigliarsi. E non perché queste persone vedano il calcio come appunto dei folli che scappano dietro una palla che rotola su quel grande prato verde, ma perché appunto non riescono a vedere cosa ci sta oltre. Oltre i ventidue giocatori, oltre i colori delle squadre, oltre quelle due porte, oltre soprattutto i milioni che circolano in questo mondo... Il vero cuore, la vera anima di questo sport sta lì, sugli spalti, ad urlare a squarciagola per supportare i loro eroi! Ma sull’argomento tifosi tornerò più tardi, adesso vorrei che vi soffermaste sulla parola che ho appena usato: eroi. Si, avete letto bene. Perché c’è un misero 1% di calciatori che, nel tempo, assumono un ruolo tanto importante da entrare a far parte delle leggende, diventando inequivocabilmente dei super-uomini. Certo, potrete dire che è semplice diventarlo intascando qualcosa come cinquecento mila euro al mese, e su questo non oso contraddirvi, ma posso assicurarvi (da vero amante di questo magico sport) che in molti, dei soldi, se ne sbattono. E non venitemi a dire che non è vero, non venitemi a dire che sono solo io a vederla così perché ho i prosciutti sugli occhi, non vi azzardate nemmeno. Perché se solo seguiste il calcio come lo seguo io, se solo lo amaste un decimo di quanto lo ami io, sapreste che non è assolutamente un’utopia la mia visione, ma semplice realtà. Perché ieri, ha abbandonato il mondo del calcio, una vera e propria bandiera: idolatrato da tutti gli amanti di questo sport, al di là dei colori, al di là del tifo. Sto parlando di un certo Andrea Pirlo, che anche i meno appassionato avranno ringraziato per il modo in cui ha contribuito alla vittoria dei mondiali tedeschi nell’ormai lontano 2006. Quello che sto cercando di dirvi, signori miei, è che al di là del tifo, al di là di tutto, c’è sempre chi dimostra un vero amore, un vero senso di appartenenza a questo sport...E per essere più esaustivo, basta nominare uno dei giocatori che più odio (non me ne volere @martaorabasta, da interista non posso scordare ciò che fece a Balotelli) e che contemporaneamente più rispetto: tale Francesco Totti. Si, proprio lui. Er romano de Roma. Il ragazzetto romano, che ha rifiutato milioni di offerte da club molto più importanti della sua Roma (vedi Juventus, vedi Real Madrid, vedi Manchester United) per un solo motivo: indossare quella maglia giallorossa che rappresenta la sua città, quei colori che ha cucito addosso, e che lo accompagneranno per sempre. Ad avvalorare il tutto, l’amore dei tifosi per questo grande esempio di fedeltà, che si può sintetizzare con la frase di uno striscione fatto sventolare durante la sua ultima partita, duranti il suo addio al calcio, che recitava:

SPERAVO DE MORÌ PRIMA

Un tifoso, un uomo, innamorato di questo sport, innamorato della sua città, ed innamorato della sua squadra, che dimostra al suo eterno capitano quanto gli sia riconoscente, per tutto l’amore dimostrato per la sua squadra e la sua città. La stessa riconoscenza, lo stesso amore che io proverò, fino alla fine dei miei giorni, per l’uomo che ha aiutato la mia squadra a salire sul tetto d’Italia, d’Europa e del Mondo, il mio unico e solo capitano, Javier Zanetti!

La vera anima del calcio

Ed ecco dove volevo andare a parare sin dall’inizio del post! Qual è la vera anima di questo sport? Cosa rende il calcio cosi magico da far venir la pelle d’oca? Cosa permette al calcio di continuare ad essere incontrastato lo sport più seguito d’Europa? Sono proprio i tifosi. Quelle persone che amano incondizionatamente una squadra ed i suoi giocatori, quelle persone che sono lì, sugli spalti, a cantare per due ore di fila pur di incoraggiare i loro eroi; quelle persone che, nonostante il freddo ed il gelo, seguono la loro squadra in trasferta, pronti ad affrontare viaggi di migliaia di chilometri solo per dare il loro supporto, solo per far sapere ai loro giocatori che sono li, pronti a vederli vincere.

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I loro giocatori, certo. Perché quando sei un tifoso, di quello veri, accaniti, ti senti come se gli interpreti della tua squadra del cuore ti appartengano, senti come se loro fossero in qualche modo ”obbligati” a darti conto. Perché i giocatori praticano la loro passione in cambio di milioni di euro, ma tu, tifoso medio, segui la tua squadra con amore, senza avere nulla in cambio, solo per il gusto di poter esultare ad una vittoria sudata, meritata. Ed anche chi non può andare allo stadio, anche chi non può seguire la sua squadra in trasferta, anche loro sono da premiare: quelle persone che spesso si trovano a lavoro durante la partita, ma che non rinunciano alla radio, non rinunciano alla telecronaca dettagliata del match, per restare aggiornati. Queste persone, spesso, cambiano umore per via del risultato: perché quando si perde, non si può che essere incazzati, nervosi! Ma quando si vince, signori, si viene assaliti da un’euforia incontrollabile, che ci spinge a sfoggiare un sorriso a trentadue denti, che ci regala gioie non da poco! Si, perche quando si ama uno sport, quando si mette l’anima anche solo nel seguire una partita di calcio, quando veramente si è innamorati, non si può non dar conto a tutto questo.. E di questo ne sono certo! Perché ora, parliamoci chiaro: nel lontano 2006, con l’Italia campione del mondo, furono in pochi a non essere assaliti da una gioia indescrivibile! Ma furono altrettanto poche quelle persone, veramente, follemente innamorato di questo fantastico sport, che si misero addirittura a piangere, che ebbero la pelle d’oca, che trattenerono il respiro al rigore di un certo Fabio Grosso, e che vennero assaliti dai brividi all’esultanza di Fabio Caressa!

Si, perché quel 9 luglio 2006, tra lacrime di gioia, brividi e chi più ne ha più ne metta, io, da vero amante ed appassionato di questo sport, provai più gusto ad essere italiano.

Sort:  

ho amato il calcio, lo amo, lo pratico.
Purtroppo il calcio di oggi spesso è più commerciale che non gioco per passione.Sicuramente ci saranno coloro che non sono legati ai soldi.

Mi ricordo anche di un Redondo che aveva rinunciato allo stipendio , al Milan, perchè infortunato ma c'è ne sono altri che invece sono la prima cosa che guardano, purtroppo, rovinando quello che realmente dovrebbe essere.

Ti invito a guardare, se non lo hai fatto, delle partite di calcio femminile. Pochi ne parlano, gli stipendi sono bassissimi (quando ci sono) e la passione è il motivo per cui si gioca.
Vedere i colleghi maschi che per stare in tribuna prendono, ad andare male, 1 m. di euro all'anno be....fa tanta, tanta rabbia ! :-(

Eh si, concordo per quanto riguarda il fatto che ormai non si gioca più per passione, purtroppo. Pero, qualche piccola eccezione, ancora c’e (Per fortuna). Il calcio femminile lo seguo da molti anni, mia sorella ha giocato anche in serie A con il Real Cosenza 😬

...il senso di appartenenza ad un gruppo, meglio se vincente, sembra essere un bisogno umano. Paese, città, nazione....squadra! Ho pochi motivi per essere contento quest'anno.....forza Hellas!

La fede va oltre i risultati! Seguirei la mia Inter anche se fosse in lega pro...L’hellas ha una grande storia, quast’anno spero veramente che vi salviate!

Si, vabbè,... ma... Forza Roma! 😜

Ma che scherzi Marco? Sempre e solo forza Inter...anzi, ora che sto nella capitale, mi sto avvicinando sempre più ad un’altra squadra. I biancocelesti, ovviamente 😏
GRIDA FORZA LAZIO
GRIDA FORZA LAZIO

Possono dire quello che vogliono del calcio i malpensanti, ma io non ho mai provato sportivamente parlando, emozioni come nella semifinale e finale dei mondiali del 2006 e la finale di champions del 2010! Sono state serate uniche, che non scorderò mai grazie a questo sport!

Esatto. Ricordo ogni singolo istante delle notti che hai citato...vogliamo parlare dei brividi che ho provato alla doppietta del Principe Milito contro il Bayern? Pura poesia.

Stessa sensazione che provai,nel 1982 appena undicenne, quando la nazionale vinse, anzi TRIONFO' in Spagna massacrando colossi del tipo Argentina e Brasile, conseguendo il terzo titolo mondiale, fra un tripudio mai piu rivisto.

Eheheh, il 2006 con Germania e Francia non era una passeggiata eh 😅 comunque, abbiamo battuto i crucchi in casa loro, e questo non ha prezzo!

Andrea Pirlo..😭
Bel post! bravo!

Eh si, magico Andrea!
Grazie Dex 😊