Fine dello show: la Serie A emette i suoi verdetti - End of the show: Serie A delivers its verdicts [Multilanguage]

Si chiama "sospensione dell'incredulità": parliamo di quel particolare effetto al quale gli spettatori di film, serie TV o discipline a metà tra sport e intrattenimento, come il Wrestling, si abbandonano per immedesimarsi meglio nelle sorti dei protagonisti e godere appieno dello spettacolo.

In altre parole, tutti sappiamo che il salto di Tom Cruise dall'elicottero in fiamme rappresenta solo una finzione scenica, così come comprendiamo che i potenti pugni di Hulk Hogan sono in realtà poco più che carezze, ma allo stesso tempo siamo ben disposti a farci "ingannare" consapevolmente da chi ha ideato lo spettacolo, mettendo in pausa il nostro senso critico per l'intera durata dello show.

In fondo, quando andiamo al cinema o prendiamo posto in un'arena popolata da combattenti vogliamo solo divertirci e senza lasciarsi cullare dalla sospensione dell'incredulità questo effetto sarebbe impossibile. La domanda da un milione di dollari a questo punto è la seguente: quanto manca al calcio per raggiungere questi livelli? Ci si può ancora fidare del fatto che si tratta unicamente di una competizione sportiva o ormai il grado di manipolazione ha raggiunto livelli fuori controllo?

_{Niko4it, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons}

Tranquilli, la mia è solo una provocazione. Durante questo campionato abbiamo assistito a più di una scena illogica, ad errori arbitrali talmente pacchiani da risultare incomprensibili, a decisioni della giustizia sportiva in totale contrasto con quelle prese in precedenza e ad un comportamento della stampa talmente di parte da scadere nel ridicolo, ma sono ancora convinto (o forse è quello che voglio sperare) che il lato sportivo rimanga tutt'ora di gran lunga predominante.

Gli arbitri sbagliano in buona fede, così come i calciatori, ci hanno sempre raccontato. Anche quando, in un'intera stagione, determinate squadre vedono interpretare ogni episodio dubbio a loro favore, e altre invece contro. Sconfitte sospette, strani goal subiti in pieno recupero ed episodi macroscopici ignorati hanno caratterizzato anche queste ultime ore di campionato, ma a questo punto ci si trova davanti ad un bivio: continuare con la cronaca, considerando tutto come semplici casualità, o abbandonare una baracca che perde ogni giorno, per mille motivi, sempre più credibilità.

Per il futuro vedremo, ma fedeli all'interpretazione data alle precedenti 37 giornate di campionato, proviamo a considerare in assoluta buona fede anche quanto accaduto sui vari campi di calcio nell'ultima domenica, partendo, in un mondo dominato perlopiù dagli uomini, da una simpatica rappresentante del gentil sesso.

_{Maria Sole Ferrieri Caputi, Steffen Prößdorf, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons}

La signora Maria Sole Ferrieri Caputi è un bravissimo arbitro internazionale, chiamata a dirigere per l'occasione la sfida tra Juventus e Monza. Fin qui la notizia fatica ad intravedersi, ma la stessa è andata vicinissima ad entrare nella storia di questo campionato e a diventare il primo arbitro della stagione ad operare una revisione VAR in favore dei bianconeri.

In realtà la simpatica ragazza livornese ha solo sfiorato l'impresa, evitando di concedere un calcio di rigore al Monza (a tempo ormai scaduto e sul risultato di 2-0 per i padroni di casa) per sanzionare un precedente fallo di mano del capitano della squadra lombarda, avvenuto prima del contatto in area tra Weah e Mota. Massima punizione che, tuttavia, non aveva fischiato sul campo, al momento del colloquio con la sala VAR.

Di conseguenza, la Juventus rimane l'unica squadra dei top 5 campionati europei a non aver ricevuto quest'anno una correzione favorevole dal VAR, mantenendo allo stesso tempo il record di interventi contrari, compresi una decina di goal annullati per fuorigioco millimetrici. Fedeli alla linea scelta, ovvero credere nella buona fede del sistema, non può che trattarsi di sfortunate anomalie statistiche.

_{L'Allianz Stadium di Torino, forzaq8 from kuwait, kuwait, CC BY 2.0, da Wikimedia Commons}

Un altro arbitro piuttosto chiacchierato in stagione è stato di certo il signor Davide Massa di Imperia, spedito a dirigere ieri sera l'importante sfida tra Empoli e Roma. Al novantunesimo minuto, il nostro "amico" ha deciso di non sanzionare con un più che legittimo cartellino giallo un intervento oltremodo scomposto dell'attaccante "toscano", Mbaye Nyang.

Sarebbe stata la seconda ammonizione per l'uomo che, appena due minuti dopo, avrebbe deciso la partita con il goal del definitivo 2-1 per la squadra di casa, condannando così contemporaneamente il Frosinone, battuto in casa dall'Udinese, alla retrocessione in Serie B. Singolare, così come l'immobilismo improvviso della difesa della Roma, che vista la contemporanea vittoria dell'Atalanta poco aveva da chiedere alla partita in ottica qualificazione alla Champions League.

Malissimo i campioni d'Italia del Napoli, che con il pareggio interno (0-0) ottenuto nella sfida con il Lecce chiudono il torneo al decimo posto. Si tratta della peggior performance della storia di una squadra con il tricolore sul petto, insieme a quella del Verona del 1986.

_{Il Verona, campione d'Italia 1985. Immagine di pubblico dominio}

Altro che apertura di un ciclo: da +20 sulla seconda, al decimo posto, a meno quaranta dalla vetta, in soli dodici mesi. Accade ogni quarant'anni, ma quale campionato si poteva considerare più idoneo di questo per ospitare un'altra anomalia statistica?

La Serie A ha così espresso tutti i suoi verdetti definitivi, tranne uno. La Fiorentina, battendo l'Olympiacos in finale di Conference League (competizione per la quale, ricordiamolo, l'anno scorso non si era qualificata sul campo), si qualificherebbe automaticamente per la prossima edizione dell'Europa League, permettendo contemporaneamente alla nona della graduatoria, il Torino FC, di essere ripescata nella "Coppa di Serie C".

Da miracolata a miracolata, insomma. Non resta che concentrare tutti i nostri "migliori auguri" a due delle squadre più meritevoli di raggiungere tali risultati, perché se ad entrambe dovesse andare male, io e la loro "vasta" platea di tifosi proprio non riusciremmo a superarlo.

Signore e signori, giù il sipario.

Statemi bene, alla prossima!