La procura assolve l'Inter: chi pagherà i danni? - Public Prosecutor's Office acquits Inter: who will pay the damages? [Multilanguage]

Sono stato il primo a lamentarmi della mancata risposta delle istituzioni di fronte all'esposto presentato da Jdentità Bianconera, a riguardo delle presunte mancate coperture finanziaria dell'Inter, di conseguenza ho accolto con favore la prima notizia in tal senso, fornita ieri alla stampa dalla procura di Milano dopo mesi di attesa.

I pubblici ministeri Roberta Amadeo e Pasquale Addesso, incaricati di esaminare l'esposto dal procuratore capo, Marcello Viola, hanno chiesto ieri l'archiviazione del caso per "insussistenza delle accuse" o perché "il fatto non costituisce reato".

L'Inter, secondo i due togati che hanno indagato, non ha ostacolato in alcun modo l'organo di vigilanza (Co.Vi.Soc) e sebbene dalla relazione della Guardia di Finanza emerga un quadro debitorio piuttosto sussistente, il mancato ricorso agli strumenti normativi per la crisi d'impresa lascia presupporre che la società abbia operato, ed operi tuttora, in un regime di continuità aziendale.

_{Image by freepik}

Questo in barba ai trenta professionisti, tra avvocati, revisori contabili e docenti di finanza aziendale, che avevano composto le 57 pagine del documento presentato alla procura, arricchendolo con dovizia di particolari e presentando conti e gabelle sconosciute persino alla CoViSoc stessa.

Cancellate tutto, perché siamo di fronte al più classico caso di "tutto fumo e niente arrosto". Dal giudizio dei due magistrati si evincerebbe un clamoroso buco nell'acqua da parte dei professionisti chiamati a comporre l'esposto, e se da un lato questo ci rincuora, lasciando al campo l'unico metro di giudizio futuro del campionato (come sempre dovrebbe essere), è bene esaminare ancora alcuni aspetti della vicenda, al fine di ricavarne un quadro il più possibile completo.

Innanzitutto occorre sottolineare che la richiesta di archiviazione presentata da Amadeo e Addesso non è da considerarsi definitiva, come alcuni giornali hanno lasciato intendere, ma dovrà secondo l'ordinamento giuridico italiano essere vagliata dal giudice per le indagini preliminari (GIP).

_{Image by wirestock on Freepik}

Nel novanta percento abbondante dei casi, la richiesta di archiviazione che proviene dai pubblici ministeri viene accolta dal GIP, ma qualora quest'ultimo riscontrasse delle criticità nel lavoro dei colleghi (in Italia non esiste la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante) può richiedere agli stessi un supplemento di indagine o addirittura optare per il rinvio a giudizio.

Divertente poi immaginare la faccia di un lettore medio della rosea, che troverà questa mattina largo spazio dedicato alla notizia, ma che nulla sapeva circa l'esistenza dell'esposto. Il risalto dato alla richiesta di archiviazione da parte della stampa, che tuttavia aveva riservato solo pochi trafiletti (e nemmeno tutte le testate) alla presentazione del documento, è sembrato piuttosto singolare e di certo sbilanciato.

Ancora più singolari poi le motivazioni fornite dalla procura, che suonano più o meno così: "siccome la dirigenza non ha attivato gli strumenti previsti dalla legge in caso di crisi aziendale, significa che la società non è in crisi e quindi tutte le accuse devono essere archiviate". O, se preferite farla breve, "la continuità aziendale esiste, perché nessuno ha dichiarato fallimento".

Palla al centro e sotto con la prossima, dato che dal mondo nerazzurro stanno emergendo, a cadenza quotidiana, fatti inquietanti che prima o poi dovranno essere affrontati. Nel presente tuttavia mi aspetto realmente che l'Inter, una volta che anche il GIP si sarà espresso, passi al contrattacco nei confronti della Fondazione Jdentità Bianconera, chiedendo un risarcimento ai firmatari del documento per il danno d'immagine subito.

E' quello che qualunque cittadino farebbe, io per primo, di fronte ad un accusa infamante, rivelatasi infondata. Solo che un eventuale processo in tal senso si svolgerebbe presso la procura di Torino, dove la Fondazione ha sede legale, e potrebbe scatenare il rischio di una revisione del lavoro dei due magistrati milanesi.

Probabilmente all'Inter decideranno di non rischiare e che sia infinitamente meglio rimanere al sicuro, nei confini della procura cittadina. Che per inciso è comandata da Marcello Viola, dichiarato tifoso interista e con larghe frequentazioni proprio tra la dirigenza nerazzurra. Sia chiaro, di certo non avrà influito sulla vicenda, ma tanto vi dovevo.

Statemi bene, alla prossima!