Rubli dai nemici e Bitcoin dagli amici.

in Italy3 years ago (edited)

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Rubli dai nemici e Bitcoin dagli amici.

La Russia, nella guerra delle sanzione e controsanzioni, la parte economica del muro contro muro tra USA, Canada ed Europa da una parte e, sostanzialmente, BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) dall'altra, ha tirato fuori il doppio coniglio dal cappello.

Ha chiesto ai paesi "nemici", cioè quelli che stanno applicando sanzioni contro la Russia, il pagamento delle materie prime, gas e petrolio in primis, in Rubli.
Cosa significa questo?
Che i paesi occidentali, soprattutto europei, o si adegueranno, quindi sostanzialmente venendo meno alle sanzioni, vedendosi costretti sia a rifornire la banca centrale russa di Euro e/o Dollari, sia facendo lievitare il valore del rublo, oppure daranno una scusa alla Russia per chiudere i rubinetti del gas e del petrolio (forse anche di farina, nickel, etc. etc.).

Contemporaneamente la Russia si è detta aperta alla possibilità per i paesi "amici", cioè quelli che non stanno applicando sanzioni alla Russia, come Israele, Turchia, etc. di pagare in Bitcoin e forse anche con altre cryto.

Lo sconvolgimento degli assetti economici mondiali trova qui il suo punto di scontro più alto.
Quello che c'è veramente in gioco, infatti, è l'egemonia degli Stati Uniti, certamente dal punto di vista militare con il suo braccio armato, cioè la Nato, ma anche, anzi direi soprattutto, l'egemonia del Dollaro come valuta di riferimento a livello mondiale.

Non è da oggi che BRICS ed anche molti altri paesi del secondo e terzo mondo, cercano di affrancarsi dal giogo del dollaro, questa volta però la situazione è decisamente cambiata rispetto a qualche anno fa e la dipendenza dell'occidente da questi paesi, da ogni punto di vista, è enorme.

Non è sostanzialmente possibile per molti paesi europei fare a meno del gas e del petrolio russo, ma non è possibile per l'occidente in generale fare a meno delle produzioni cinesi e indiane, praticamente le economie occidentali rischiano di incepparsi nel giro non di anni, ma di pochi mesi, se non addirittura settimane.

La carenza di merci è precedente alla guerra e non è legata esclusivamente alle sanzione ed al COVID, la globalizzazione ha portato ad una pressochè totale dipendenza del primo mondo dai paesi del BRICS, soprattutto da Russia, Cina e India.

Ma non solo materie prime, beni primari e produzioni industriali, larga parte dei servizi dipendono dall'India, dove sono state delocalizzate la stragrande maggioranza delle attività del terziario avanzato.

Noi non potremmo perdere, noi abbiamo già perso.

Abbiamo perso quando, per permettere ai nostri straricchi di diventare ancora più ricchi, ci siamo fatti convincere che la globalizzazione era la strada giusta per risolvere tutti i nostri problemi.

Ora non abbiamo più in mano la situazione e ne stiamo pagando, non da ora, almeno dal 2008, le conseguenze.

Il problema è che gli Stati Uniti non hanno nessuna intenzione di cedere il controllo del mondo e trasformare un mondo unipolare in un mondo multipolare.

Se nessuno cede, l'unica prospettiva possibile è una guerra termonucleare globale e la fine della vita sulla terra.

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Che doppia mossa?! Avevo sentito quello del rublo, ma non quella dei Bitcoin

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