Il robot a percussione che supera gli umani.

Non esiste un’area in cui l’intelligenza artificiale non possa funzionare.

I ricercatori della città di Oslo hanno presentato Zrob, un robot percussionista che non solo ridefinisce i limiti della musica, ma apre anche le porte a progressi senza precedenti nella robotica, sviluppato come parte della tesi di dottorato di Mojtaba Karbasi.

Questo robot segna una pietra miliare nella fusione tra intelligenza artificiale e meccanica bioispirata, secondo Mojtaba Karbasi, quando i robot giocano insieme generano schemi ritmici che sarebbero semplicemente impossibili per un essere umano, lo Zrob è stato progettato prendendo come riferimento qualcosa che facciamo con apparente facilità, movimenti complessi e coordinati, dal sollevare un bicchiere d'acqua senza rovesciarlo al suonare uno strumento musicale.

È un design ispirato alla Bio.

Gli esseri umani realizzano queste azioni grazie a un intricato sistema di sensi e adattamento, come spiegato dal professor Alexander Refsum, supervisore di Mojtaba Karbasi, lo Zrob combina principi biomeccanici con l'intelligenza artificiale per ottenere una sincronizzazione e una flessibilità sorprendenti, è un vero ponte tra tecnologia e creatività .

Ispirandosi a queste capacità umane, Carbas ha sviluppato un sistema robotico con una struttura di presa flessibile che imita il movimento del polso umano, ma non si è fermato qui, lo Zrob integra anche l'intelligenza artificiale per ottimizzare i suoi movimenti, rendendolo più efficiente e adattabile, che in realtà ciò che differenzia Zrob dagli altri robot musicisti è il suo design ispirato alla Bio.

Il suo braccio robotico è dotato di due molle che gli conferiscono una flessibilità simile a quella del polso umano, questo gli permette di compiere movimenti fluidi e precisi, essenziali per colpire un tamburo. Inoltre, lo Zrob è dotato di sensi rudimentali che gli permettono di percepire la posizione del suo braccio e di ascoltare il suono che produce, regolando il suo comportamento in tempo reale.

Sincronizzazione perfetta tra diversi Zrob

E quando diversi Zrob suonano insieme il risultato sono ritmi che nessun essere umano potrebbe immaginare o riprodurre, è come se ogni robot avesse una propria personalità creando musica che trascende la commissione.

Perché costruire un robot affinché sia ​​qualcosa che già fa anche un essere umano.

Immaginate un batterista che ha perso un braccio e può usare un robot come estensione del suo corpo o un musicista solitario che si esercita con un robot che si adatta al suo stile esecutivo, nonostante la sua incredibile abilità tecnica, Mojtaba Karbasi sottolinea che lo Zero non lo era progettato non per imitare gli esseri umani ma per esplorare nuove possibilità musicali.

Lo Zrob potrebbe ispirare i musicisti ad assistere nella pratica musicale e aprire la strada allo sviluppo di robot ancora più avanzati.