Mi suona fin troppo a scopiazzatura del gigante del Mercosur. Percorso identico nel voler colpire l'uso delle exchange straniere, quando hanno abbassato la tassazione della prima proposta (mi pare al 22,5% per arrivare al 15%, ma su qualunque cifra, eliminando l'esenzione delle somme corrispondenti fino a 5000). La rogna però, come dicevo l'anno scorso, non stava affatto nella tassazione, quanto nell'impossibilità di presentare correttamente le dichiarazioni dei redditi causa obbligo di tenere traccia di ogni minima movimentazione (del tipo i 30 swap giornalieri tra i microtoken di secondo livello sulla DEX del cugino). E come fai a trascrivere tutti i swap, considerando che devi pure fare i calcoli per ciascun swap di quanto valeva in moneta locale ogni microtoken swappato e quanto vale sempre in moneta locale a seguito del swap? Risultato: ho detto addio per sempre (per sempre o fino a quando non mi riuscirà di fare le valige per pascoli più verdi) a coinbase e compagnia (ma pure a tutti i wallet in app, a queste equiparate dalla nuova legge tributaria) perchè se no le dichiarazioni dei redditi corrette non sono fattibili. Un collega latino amministratore nel cugino mi aveva poi detto che si aspettava la visita a casa di un ufficiale giudiziario a causa dei suoi guadagni alternativi. Ma secondo l'altro mio amico amministratore, quello che vive in Albania, queste sono tutte manovre che presto o tardi porteranno al ban delle criptomonete e allora bisognerà mettersi d'accordo con i commercianti per bypassare le banche. Niente più scambi commerciali in FIAT, ma soltanto sottobosco, secondo il mio amico pure a costo di scatenare reazioni violente da parte dei governi (conseguenza di facile accadimento nei paesi balcanici).