RE: DIGITALY #67 - Official Magazine of the ITALY Community / Rivista ufficiale della Community ITALY
DiGinnasio: la parolina antipatica dipende che impera più che mai
Innanzi tutto vorrei ringraziare per l'apprezzamento per le mie storie e scusate il vergognoso ritardo, ma questo è un periodo pantanosissimo. Vabbè, pazienza, pazienza. Veniamo allora al dunque. Se i videogiochi procurano più benefici che danni o più danni che benefici, dipende. Dipende innanzi tutto dal genere e tematica di videogioco, dall'età dei fruitori (un videogioco innocuo per gli adulti potrebbe non esserlo altrettanto per un adolescente o peggio, un bambino, anche se non è mai vero il contrario o al massimo l'adulto rimbambisce se gioca troppo a Pou¹😂😂😂😂), se crea dipendenza o meno (nella maggior parte dei casi purtroppo si), se giocare costa un botto, ma non ci si può permettere la cifra, ma nel contempo non ci si vuole disporre a smettere...insomma, le variabili restano millemila. Impossibile dunque una risposta univoca. È uno di quegli argomenti dove la risposta può essere tutto e il contrario di tutto.
¹Riferimento al giochino del tenero esserino extraterrestre dello sviluppatore Zakeh, dove le controindicazioni sono pressochè nulle. Anzi, mi è pure capitato di farne uso con due piccole studentesse, data la possibilità del cambio lingua. Il livello linguistico e gli argomenti si adattano all'insegnamento per i bambini della primaria, ma anche della scuola dell'infanzia, direi. Si imparano i nomi delle parti di una casa e sue pertinenze, ma pure degli oggetti casalinghi più comuni, poi degli spazi di un giardino, dei colori, di alcuni animali, insomma, un bambino impara divertendosi perchè la lingua da studiare gli viene presentata sotto forma di...Pou😂, che bisogna far divertire, farlo mangiare e bere, prendersene cura per guarirlo quando si ammala e farlo dormire. Dunque niente giochi dal tema occultismo, che ovviamente non promuovono l'intelletto nè dei grandi nè dei piccini (anzi, a questi ultimi fanno ancora più danno, in stile film horror le cui conseguenze sono ben volentieri gli incubi con tanto di paura del buio da parte del pargolo di turno e via da psicologi, psicanalisti e psichiatri: con l'occulto non si gioca così come non si gioca con il fuoco senza rischiare di bruciarsi). Lo stesso che di Pou si può dire dei giochi di fattoria come HayDay (salvo il periodo che va da fine ottobre a circa metà novembre, causa pessima mania modaiola di imbruttire fattoria e animali perchè siccome gli scopiazzamenti in stile scimmie hanno portato, anzi importato halloween, in minuscolo di proposito, perfino in zone del pianeta impensabili, nemmeno gli sviluppatori di HayDay sono riusciti a non soccombere all'adeguamento che manco un obbligo civico, ma comunque in tal caso basti attendere che fattoria e animali tornino alla normalità). In pratica, ho nominato i miei due videogiochi preferiti, entrambi di ultima generazione ed entrambi freemium (significa che si può sempre giocare gratis, anche se esistono le opzioni premium, che più che altro servono a velocizzare le giocate), dato che nella mia cultura familiare di origine i videogiochi sono sempre stati considerati out of limits. Sia io che i miei cugini siamo stati allevati dalla seconda generazione silenziosa, per la quale quasi tutto quel che fa parte dei beni voluttuari (e i videogiochi lo sono) non entra da quella porta. Dunque, io e i miei cugini da piccoli e adolescenti ce la sognavamo, la playstation. Una volta pagate le bollette, le tasse, il condominio, le spese alimentari, le spese mediche e le spese scolastiche (ma in quest'ultimo caso, certi extras anche lì, facevano arricciare il naso alla generazione silenziosa), il resto altro non figurava se non orpelli per mani bucate. Se avanzavano denari, andavano risparmiati e investiti per i tempi delle vacche magre. E in tutta franchezza, non posso biasimare le generazioni silenziose. Se gli italiani a tutt'oggi non sono ridotti alla fame in massa come purtroppo avviene in Mozambico, lo dobbiamo proprio a loro e a quell'atteggiamento che alle generazioni più fresche può apparire esagerato, forse addirittura fuori luogo, ma era stato davvero provvidenziale. Ricordando che allora come allora non c'era Play Store, quindi niente giocare gratis (anzi, ora da abbiamo pure i pay to play, mentre allora pagavi profumatamente o ti scordavi di giocare).
Ps.: immagine Pixabay royalty free di un granaio che potrebbe ricordare vagamente quello di HayDay, con la differenza che nel giochino i colori dominanti sono il rosso e il nero, proprio come il titolo dell'opera famosa di Stendhal😂. Autore OpenClipart-Vectors (https://pixabay.com/es/vectors/granero-edificio-granja-rojo-157054/)
#diginnasio