The diary game [15.12.2020] - about vaccines

A friend of mine who lives in England and works for a British hospital will soon be vaccinating against covid.
In a hospital where a friend of mine (doctor) works, they started to do pseudo-surveys to understand who is willing to get vaccinated.
Finally the games are moving, and although we expect a rather sad Christmas and end of the year, at least perhaps we are beginning to see the end of this nightmare.
I say it right away, for the avoidance of doubt: unfortunately I will not be in the categories that will be vaccinated first, but when it is my turn I will be more than happy to be able to get the vaccine.
I am tired of this whole situation: of the anxiety of being able to infect my loved ones, the anxiety for every person who gets too close with the mask, not experiencing the pleasure of meeting new people anymore, and in general and above all I am tired of this year of life lived in half, like a traveler stopped at the airport waiting to board his flight.
When the lockdown came in March it was all so surreal that I did not dwell on the time we would spend like that: I hoped that simply with the decrease in infections, things could get back under control and almost to normal. I admit I was naive, like many. Unlike many, however, I have never failed to use the protections I could use: masks, few outings and only with a few friends in the summer without ever going to crowded places, staying at home when it was not necessary to go out.
It was a big sacrifice and I hope I don't have to go through it the same way next year.
So yes: although the vaccine scares me a little, I will be happy to do it as soon as possible.

Un mio amico che vive in Inghilterra e lavora per un ospedale inglese a breve farà il vaccino contro il covid.
In un ospedale dove lavora una mia amica (medico) hanno iniziato a fare degli pseudo sondaggi per capire chi è intenzionato a vaccinarsi.
Finalmente i giochi si muovono, e sebbene ci aspetti un Natale ed una fine dell'anno piuttosto tristi, quantomeno forse iniziamo concretamente a vedere la fine di questo incubo.
Lo dico subito, a scanso di equivoci: purtroppo non sarò nelle categorie che verranno fatte vaccinare per prime, ma quando sarà il mio turno sarò più che felice di poter fare il vaccino.
Sono stufo di tutta questa situazione: dell'ansia di poter contagiare i miei cari, dell'ansia per ogni persona che si avvicina troppo con la mascherina abbassata, del non provare più il piacere di conoscere persone nuove, e in generale e soprattutto sono stufo di questo anno di vita vissuto a metà, come un viaggiatore fermo in aeroporto in attesa di imbarcarsi sul proprio volo.
Quando arrivò il lockdown a marzo era tutto così surreale che non mi sono soffermato sul tempo che avremmo trascorso in quel modo: speravo che semplicemente con Il diminuire dei contagi le cose sarebbero potute tornare sotto controllo e quasi alla normalità. Ammetto di essere stato ingenuo, come molti. Diversamente da molti tuttavia non ho mai mancato di utilizzare le protezioni che potevo usare: mascherine, poche uscite e solo con pochi amici in estate senza mai andare in luoghi affollati, restare a casa quando non era necessario uscire.
È stato un grande sacrificio e spero di non dover passare alla stessa maniera il prossimo anno.
E dunque si: sebbene il vaccino mi faccia un po' paura, sarò lieto di farlo il prima possibile.