A chi interessa ancora la privacy?
Qualche anno fa Edward Snowden, un ex impiegato della CIA, ha creato tiepido clamore, rivelando al mondo che alcuni governi avevano tenuto segreti un numero di programmi di sorveglianza di massa.
La notizia ha destato scalpore nei più curiosi, non ha stupito i più informati ed é passata totalmente inosservata dalla maggiorparte della popolazione.
Ogni qualche mese, viene fuori che una qualche ditta, fa uso improprio dei dati personali ad essa forniti dai propri utenti e che questi dati, che in teoria dovrebbero rimanere confidenziali, vengono regolarmente venduti al miglior offerente.
Penso che ormai anche il vecchio cuscino sformato che vive sul mio divano, sappia che, in un mondo digitale, le nostre informazioni sono ovunque e facilmente accessibili a chiunque le voglia ottenere.
La cosa ci ha fatto un pò riflettere e dubitare per qualche anno dove tanto si è parlato di privacy online ma credo che ormai le nostre vite abbiano raggiunto il punto in cui, ognuno di noi sa bene che i nostri computer, i nostri smart phones e tutti gli smart devices che popolano le nostre case, siano degli acchiappa-dati-personali sempre accesi e alla mercé di chiunque voglia impossessarsene e sappia come farlo.
La vera domanda é, della privacy interessa ancora qualcosa a qualcuno?
La risposta immediata che mi viene da dare è no.
Infatti, ormai nessuno si sorprende quando il social network di turno, lo stesso che aveva promesso di mantenere i nostri dati personali confidenziali, si ritrova invischiato in una compra-vendita dei suddetti dati.
Nessuno si chiede più (se non quelli veramente lenti di comprendonio) come mai certe balene della rete fatturino miliardi pur non producendo nulla. Ormai è il segreto di Pulcinella che i loro prodotti sono gli stessi utenti e la miriade di informazioni che ognuno di quegli utenti offre su un piatto d’argento.
E ogni volta che una di queste notizie viene fuori, un piccolo gruppo di difensori della privacy (una razza in via d'esntinzione ma, che per fortuna, esiste ancora) si scatena urlando allo scandalo…ma alla maggiorparte della gente, ammettiamolo, non frega assolutamente nulla.
Ci siamo evoluti. Ci siamo adattati coi tempi.
E quello che ci sembrava impensabile qualche anno fa, e cioè sbandierare ai quattro venti non solo tutti i nostri dati anagrafici, il nostro indirizzo e tutte le nostre informazioni di base, ma divulgare allegramente le nostre preferenze politiche, i nostri gusti e opinioni in fatto di tutto, é diventato assolutamente normale.
Non solo lasciamo queste informazioni alla portata di chiunque ma non ci scandalizza l’idea che esse siano usate a fini commerciali e, perché no, anche politici.
Quindi la privacy è morta del tutto?
Non lo so. Ma di sicuro se é viva, sta esalando i suoi ultimi respiri.
C’è chi rifiuta, infatti, di mettersi in casa uno di quei smart-devices così comodi e all’avanguardia, tipo Google Home o Amazon Echo, perchè l’idea che ogni conversazione e attività avvenuta in casa propria sia registrata e salvata chissadove, gli mette vagamente i brividi.
Ma di aggeggi del genere se ne producono e vendono parecchi, per cui mi vien da dedurre che, ancora una volta, l’idea sia stata accettata dai più come conseguenza inevitabile e prezzo legittimo da pagare nella questua perenne di automatizzazione e sofisticazione digitale delle nostre vite.
Se, infatti, anche quello che era l’ultimo baluardo della privacy che sembrava importare ancora a qualcuno, e cioè l’idea di farsi i propri cavoli in casa propria senza che nessuno possa osservare o ascoltare, è caduto, cosa resta del concetto di privacy?
C’é quindi bisogno di continuarlo a difendere se anche solo dal punto di vista filosofico?
Possiamo accettare una volta per tutte e senza rimorsi che l’era della privacy è finita (come diceva già anni fa uno dei soliti sospetti del settore) o sarà solo quando non rimarra neanche più l’ombra dell’idea di privacy che ci renderemo conto di rimpiangerne l’esistenza?
La buona notizia è che lo scopriremo presto.
Non so se stia morendo o meno, su internet la privacy è quanto di più prezioso, al contrario di quanto si pensi. Purtroppo c'è il preciso disegno di renderne internet televisione 2 la vendetta con relativo uso di greggi e controllo.
Se c'è privacy c'è apertura, le persone dietro ad un nick o un avatar riescono ad esprimersi e crescere. Ad amare senza falsità.. Quando metti nome e cognome tutto si lega alla morale stabilità da altri.
In italia poi devi moltiplicare il disagio x100 visto la bacchettonaggine culturale.
Non ho FB e nessun social per cui debba dichiarare nome, cognome e mappa del dna e/o brufoli presenti e dentifricio preferito. Anche il relativo discorso sicurezza e bullismo digitale vale meno di zero, se vogliono hanno gli strumenti per risalire a chiunque. Tutte scuse per renderci mansueti caratterialmente. "Internet libero" resiste ancora in pochi luoghi, quando anche questi spariranno andrò nel deep web in pianta stabile. Preferisco essere libero in una discarica che pecorella nei recinti di ville creati da controllori.
Non è paranoia o complottismo, l'unica cosa di decente è il mio particolare essere, se devo limitare anche quello non essendo milionario o bellissimo cosa resterebbe? Uno zombie.. No grazie.
Bene, bene. Bello vedere che la questione scuote ancora qualche animo ribelle ;) Mi trovi sulla stessa lunghezza d'onda, come penso si sia capito dal mio post.
Francamente penso che se per essere se stessi ci si debba nascondere dietro ad un nickname allora ci sia qualcosa che tocca alla base del nostro essere. Se poi abbiamo bisogno di autocensurarci per paura di quello che pensano gli altri...siamo noi i primi a creare una società bigotta.
Sul web puoi decidere di essere chi sei celandoti dietro ad un'identità fittizia, ma ce n'è bisogno?
Il problema grosso secondo me è l'uso che si fa dei social. Se non voglio far sapere certe cose semplicemente non le condivido. FB mi chiede il mio orientamento politico? Semplicemente non lo compilo, non perché abbia qualcosa da nascondere, ma semplicemente perché non trovo che sia il luogo dove affrontare certi discorsi. Dovrebbe essere un luogo di svago, per il mio vero io c'è la famiglia e gli amici più stretti.
Poi se invece stiamo parlando di argomenti più delicati, allora questo è un altro discorso.
La tecnologia corre all'impazzata e la società si è evoluta un po' di conseguenza, secondo me, tutti un po' esibizionisti, chi ci mette la faccia e chi ci mette una maschera, ma in fondo oggi rischiamo di avere più relazioni virtuali rispetto a quelle reali. Fino alla mia generazione, diciamo quella dei trentenni di oggi, sappiamo ancora cosa significa darsi un appuntamento senza telefonino, usare i gettoni per chiamare da una cabina e ricordarsi il numero di casa dell'amico a memoria. Siamo cresciuti senza questo inquinamento virtuale nelle nostre menti...ma per chi è venuto dopo ed è cresciuto e si è formato in una società così dipendente dalla rete, forse tutto questo è normale!
Se il male di violare la mia privacy è indicizzare le mie ricerche su internet e farmi uscire il banner della lavatrice XYZ che ho cercato ieri...non mi disturba più di tanto...d'altronde anche quando acquisti in un negozio ti chiedono se sei iscritto alla newsletter, se vuoi ricevere promozioni e bla e bla e bla e quindi compila la cartolina con i tuoi dati e quando ti chiedono un indirizzo di casa, io, ad esempio, non lo inserisco mai!
Ho paura che il dispositivo di ultima generazione mi spii in casa? Allora forse non lo comprerò...comunque su questo argomento penso che si possa continuare a scrivere per ore e ore e ci sarebbero sempre altre considerazioni da fare.
A volte poi mi chiedo a chi possa interessare ascoltare i miei discorsi...non sono mica il presidente degli usa!
Chiamiamola buona notizia...
Eppure alcune di queste cose, inevitabili, potrebbe davvero essere rivoluzionaria: pensa alla storia insegnata ai bambini in realtà aumentata, con le battaglie che gli appaiono leggendo i paragrafi.
Ma la cosa principale, purtroppo, sarà marketing e commercio. Indicazioni di negozi, di prezzi, e di offerte. Che poi... Dove le mettiamo tutte ste cose?????
La realtà aumentata per insegnare la storia è un'idea fantastica!
lo so :P
Non solo hai scritto un ottimo post... ma hai anche stimolato numerose e interessanti riflessioni sul tema... Complimenti!
Contenta di aver letto!!!
Grazie mille, son molto contenta che tu sia passata di qui!
Mah... io questa storia della privacy l'ho sempre vista come argomento tirato fuori da chi aveva qualcosa da nascondere... forse è questo fatto; la gente mette il discorso su questo campo e se ne frega del resto. Quindi sembra quasi, solo, una guerra fra potenti...
Quindi se non hai nulla da nascondere o se non sei un potente, non ti dovrebbe interessare la tua privacy?
non ho detto questo... sto ipotizzando che la cosa non interessi all'opinione pubblica perchè più che altro viene recepita come una lotta fra potenti...
D'accordissimo con te...penso che sia uno dei motivi principali per cui la gente si disinteressa al problema. Ho sentito spesso dire "io non ho nulla da nascondere" e liquidare la questione in pochi secondi.
eh... infatti :)
Ah, ok...non avevo capito!
Come usciamo siamo circondati da cartelli di videosorveglianza che avvisano un qualcosa che riguarda la nostra privacy. Ma chi ne usufruisce di tutto questo? Il malintenzionato che è avvisato e mezzo salvato. E in casa tra le nostre mura? Lì è ancora peggio...come accendiamo un pc, uno smartphone o anche un modem siamo intercettati senza neanche essere avvisati, se non quando il dato è già stato catturato da qualcuno o qualcosa. Proprio in casa dove dovremmo essere più riservati. Il problema è che comunque vada spesso i nostri dati sono rimbalzati tra "terzi" . Un po' siamo anche noi costretti se vogliamo usufruire di certi servizi ma sapere che si è "studiati" a me non piace molto.
Argomento degno di menzione, questa benedetta privacy che da più parti continuano a portarle attacchi di ogni sorta, e le tue domande sono più che legittime, interessa ancora a qualcuno della nostra privacy??
A me sinceramente che si facciano smodatamente i fatti miei mi provoca fastidio, se poi ci associ il fatto che ne ricavano un utile senza chiedere almeno il mio consenso, allora non ci siamo proprio, non è tutto regolato dalla potenza del denaro, ma se trai giovamento da qualcosa che mi appartiene, il permesso lo devi chiedere, e non penso che si stato dato in maniera così automatica.
Sono profondamente contrario a quei sistemi che hai detto tu, e diverse volte mi è stato proposto nei siti di guadagno di applicare qualche "bagaglio" (scusa, non so il termine tecnico) per monitorare e visualizzare il mio traffico su Internet, ho sempre detto no, almeno "teoricamente", vorrei illudermi di poter fare quello che mi pare nella rete senza dover rendere conto a nessuno, ma mi sto sempre più rendendo conto che è rimasta una pura utopia.
Complimenti, cara, bel post davvero, ciao @camomilla
Grazie mille Mad! Pure io do ancora valore ai miei dati personali etc...o almeno al fatto di poterne controllare i movimenti. Ma non mi fido per nulla di chi dice che li tiene confidenziali, visto che negli anni abbiamo visto che è spesso vero il contrario. Mi stupisce la gente a cui non interessa la questione o che pensa che se non hai nulla da nascondere, allora che problema c'e'?
No no, calma un momento, anche se non hai nulla da nascondere, i fatti miei sono fatti miei, ti devo dare il consenso esplicito per ogni finalità che vuoi perseguire, non che do il consenso per una cosa e poi, di mano in mano, i miei dati finisco tutta da un'altra parte, andiamo piano nelle curve!!!!
concordo ;)
Siamo noi a non dare importanza alla nostra privacy, sono il primo che quando firmo... non leggo che quando clicco su accetto accetto accetto non si legge...
Però se non accetti non vai su FB su Google su niente... Neanche dal dottore...
o sbaglio?
E' vero, prendiamo tutti il discorso della privacy un po' sottogamba...e poi quando mancherà del tutto, penso che lo rimpiangeremo!
Si, decisamente, oggi eravamo in sintonia
Ah cazz la privacy... Oh no, vedranno tutto. E fu così che Mirko andò a cancellare la cronologia, inutilmente (XD)
Ok, dopo la mia cavolata del giorno, è una cosa che non ci avevo pensato poi tanto bene. Sinceramente sui social tendo a non raccontare fatti miei o cose del genere e mi limito solo a fare il cretino. Ma è anche vero che come hai detto tu, la privacy sta passando in secondo piano. C'è, ma non interessa quasi a nessuno, purtroppo.