Attacco alla libertà di informazione dall'Europa?

in #ita7 years ago

Tra pochi giorni (pare il 4 Luglio) il Parlamento Europeo sarà chiamato a votare una proposta di direttiva europea che regolerà le questioni annesse al copyright (diritto d'autore).

Questa proposta di legge è sulla bpcca di tutti quelli che si interessano alla libertà di opinione e di informazione online.

Perchè?

Perchè la proposta di legge sul tavolo degli euro-deputati introduce qualche regola nuova che, se approvata, cambierà nettamente il panorama dell'informazione su internet.

Gli articoli di questa normativa che destano più preoccupazione sono:

L'articolo 11

Che introduce una "tassa sui link" che le piattaforme online dovrebbero pagare perchè i loro utenti possano linkare a blog e siti di notizie.
Il che vuol dire che queste piattaforme dovrebbero negoziare una cifra annuale da pagare agli editori delle notizie per poter linkare ai loro articoli.

Da notare che questo tipo di tassa è già stato sperimentato in Spagna e, contrariamente a quello che si credeva, gli editori dei siti e blog di informazione non ne hanno beneficiato ma anzi i siti di notizie hanno subito un calo di lettori.

L'articolo 13

Che prevede che qualsiasi contenuto messo online debba essere preventivamente controllato per evitare che sia caricato materiale coperto da diritto d'autore.
Non solo questi controlli automatici (come quello utilizzato da Youtube) non sono infallibili e potrebbero bloccare dei contenuti che non violano il copyright. Ma inoltre, sarebbero considerati come contenuti inammissbili anche i meme, le parodie e qualsiasi uso delle immagini che per ora è considerato "fair use".


Immagine CC0 Creative Commons

Oltretutto ci vuol poco a immaginare che questa legge, se approvata, non andrebbe a danneggiare grandi piattaforme come Google o Facebook che hanno i mezzi (e spesso la volontà) di bloccare un certo tipo di contenuti, nonchè le risorse necessarie per pagare le varie licenze.

Questa legge danneggerebbe invece in maniera catastrofica tutte quelle piattaforme, siti o blog che fanno informazione ma che non possono certo permettersi di pagare licenze e che non vogliono bloccare un certo tipo di contenuti.

Insomma, si parla un sacco di questa famigerata direttiva e ho pensato di portarla alla vostra attenzione perchè, personalmente, penso che sia una legge che sprona la censura e mette in difficoltà tanti siti e aggregatori di notizie che fanno ottima informazione (cosa che di questi tempi non è così scontata)

Cosa si può fare?

Sperare che i membri del Parlamento Europeo non approvino questa proposta e firmare la petizione online lanciata da ByoBlu (un ottimo sito italiano di informazione).

Per favore firmate qui e speriamo che serva a qualcosa!

Sort:  

Il diritto d'autore va difeso, questo è fuori discussione, ma, ancora una volta, i parlamentari Europei si dimostrano incompetenti, senza sè e senza ma. Incompetenti. Non penso ci sia altro modo per descrivere chi partorisce una boiata come questa link tax.

Da un lato è giusto punire chi ruba contenuti online (quindi, in Italia, i vari Repubblica, Corriere della Sera e tutti quei quotidiani che pubblicano video e altri contenuti pescati in rete senza nemmeno prendersi la briga di citare la fonte). Dall'altro, però, non è così che si risolve la questione.

Oltretutto, come hai fatto notare tu, "questo tipo di tassa è già stato testato in Spagna": gli editori pensavano, così, di fare un torto a Google News (che linkava le notizie di grosse testate giornalistiche, ma per poter leggere la notizia completa si veniva rimandati sul sito della testata stessa). Inutile dire che, tempo poche settimane, il traffico su questi siti era calato e gli editori, con la coda tra le gambe, sono tornati sui propri passi chiedendo scusa a Google. Quindi, dal momento che abbiamo già avuto modo di vedere che si tratta di un'idea che solo un incompetente può partorire, perché ostinarsi?

A pensar male, quando si parla di politica, ci si azzecca sempre, quindi immagino che il "difendere il diritto d'autore" sia solo una copertura. Ho come la sensazione che in gioco ci siano ben altri interessi.

Grazie per il commento che completa bene il mio post. Pure io sento puzza di altri interessi...ci sorprendiamo? ;)

Grazie mille per il tuo post e l'annessa opera di sensibilizzazione.
Io ho votato...non si sa mai che serva a qualcosa ;)

Penso che come hai detto tu @camomilla, sarebbe proprio una catastrofe, speriamo non l'approvino😥

Firmato il documento come richiesto sulla tua ultima riga di questo importante post, complimenti per aver sottoposto questa questione alla nostra attenzione

Grazie, speriamo che serva a qualcosa!

Secondo me il punto 13 è importante Qui.

Come ti sentiresti se vendessi le mele e qualcuno pretendesse di mangiarne senza acquistarle.

Capisco perfettamente il bisogno di proteggere gli autori, il diritto d'autore è importante e va protetto... ma facendolo con dei filtri automatici che bloccano il contenuto ancor prima di aver visto se c'e' un'effettiva violazione del diritto d'autore è molto pericoloso. Trasforma un open source internet in sistema controllato e sotto costante sorveglianza.

Oltretutto è un sistema impossibile da implementare per tutte quelle piccole e medie imprese o startup europee che non hanno i soldi per pagarsi questi filtri (nè per intentare azioni legali) e che non possono competere coi giganti della rete.

Naaa, noi abbiamo Cheetah che risponde in pochissimo tempo. Ma il problema si risolve facile pagando le agenzie che distribuiscono un determinato media. Senza considerare che la parola, il testo, non é considerato in questo articolo. La libertà di espressione non viene in alcun modo lesa.

Anzi, per assurdo, questo articolo legifera su un concetto che sta(va) molto a cuore su SPI, ovvero l'uso di media CC0 per i propri articoli.
In pratica la UE ci ha copiato :)

Sarebbe molto più utile che gli Stati della Comunità Europea si preoccupassero piuttosto di tassare in modo adeguato e proporzionato i colossi come Amazon, Google, Facebook, ecc.. Non solo queste società fanno quello che vogliono anche a casa nostra, aumentando i loro già stellari profitti, ma inficiano sull'economia facendo di fatto scomparire molte attività commerciali (vedi ad es. Amazon) o penalizzando gli albergatori favorendo invece i furbetti del fisco (vedi ad es. gli utilizzatori di Airbnb e simili).
Ecco, penso che ci siano priorità maggiori di cui occuparsi invece che scatenare pericolosi meccanismi di censura, come hai osservato, e che hanno solo il potenziale di fare più danni che altro.

Perfettamente d'accordo con te! Grazie del commento.

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Per altro, proprio adesso, su radio 24, hanno spiegato l'art11 proprio nel modo inverso, ovvero le grosse realtà, Google e/o Facebook, dovrebbero pagare i siti per pubblicare le notizie. Quindi maggiori introiti per quotidiani e blog ...

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