Cosa si arriverà a sacrificare in nome del progresso e del politicamente corretto?

in #ita6 years ago (edited)

La nostra società è in continua evoluzione, rispetto a poche centinaia di anni fa (in certi casi anche decenni) quasi tutto è cambiato, se certe cose in meglio altre sono mutate in peggio. Penso che uno dei più grandi cambiamenti è avvenuto con la carta stampata e l'alfabetizzazione di gran parte della popolazione, facendo in modo che l'influenza dei pubblicatori (i moderni mass media) avvenisse a più ampio raggio. Il tutto è poi culminato con l'avvento della radio, della televisione e oggi dei computer di varie dimensioni che albergano ormai (con prepotenza) nella vita di tutti i giorni (per chi aveva mantenuto le distanze dall'uso dei computer sono arrivani gli smart phone a fungere da surrogato tecnologico). Se infatti tramite la carta era necessario insegnare alle persone a leggere e comprendere i testi, grazie ai nuovi mezzi questo non è più necessario e usando un linguaggio basilare si può raggiungere la grande maggioranza di una popolazione.

L'influenza di tali mezzi è diventata sempre più sconfinata, tanto da essere usati come canali di propaganda per ottenere pian piano quel livello di credibilità e autorità necessari a ricevere una mutua e indiscussa approvazione da parte del pubblico. Specialmente nei paesi dove tali mezzi sono controllati e gestiti da un ente pubblico che sfruttando l'autorità dello Stato, di conseguenza tramite i quali raramente possono seguire opinioni alternative o versioni differenti dal diktat internazionale.

Questa piccola introduzione per arrivare al punto della questione, ovvero lo sfruttamento del virtue signalling per creare una serie di parole ed espressioni ritenute offensive e quindi a priori vietate. Anche se in Italia non ne abbiamo visto ancora l'effetto in pieno, in altri paesi il crimine di "hate speech" è già legge e molte persone hanno pagato cara l'idea che viviamo in tempi dove esiste la libertà di pensiero fruibile tramite la libertà di parola e di espressione, il caso più eclatante è quello degli UK sulle piattaforme Twitter e Facebook (una delle fonti dato che è difficile da credere: https://www.breitbart.com/europe/2016/06/04/massive-increase-in-arrests-for-hate-speech-on-social-media/). Ovviamente qua non voglio intendere che si possa minacciare di morte o fare cose altrettanto gravi, ma parliamo anche di critiche o opinioni che vengono condannate come razzismo se non peggio, secondo un metro abbastanza discutibile.


CC BY-SA 2.0

I casi riguardano non solo il colore della pelle ma anche le religioni, il genere sessuale, l'orientamento sessuale fino all'estremo di mettere in mezzo i bambini e pretendere che siano in grado di decidere se essere maschi, femmine, transessuali e via dicendo (di questo si pagheranno gli effetti in futuro).

In nome del liberalismo si stanno sacrificando pian piano tutti quei diritti e tutte quelle libertà che davamo per scontate, in una distorsione della definizione vera e propria del termine, lo Stato non va scomparendo ma piuttosto si va rafforzando dove conta, seguendo una propria agenda secondo la quale le parole sono più pericolose degli schiaffi, le idee più pericolose delle armi e la disobbedienza civile uno spauracchio che gira per il mondo (per esempio con i gilet gialli in Francia, anche se per altri motivi).

Come ho accennato prima, coloro che pagheranno caro penso saranno i bambini, non solo catapultati in un mondo dove tutto è lecito e tutto è una semplice scelta, ma dove un mezzo potente e incontrastato come internet rischia di trasformarsi in quello che erano i giornali e le televisioni per le generazioni passate, se mai dovesse stringersi attorno alla rete il controllo dei governi mondiali o semplicemente adottare lo stesso principio di arginamento di coloro che non seguono i diktat legali, cancellando semplicemente la loro presenza online e implementando punizioni severe.

Il politicamente corretto e il silenziamento delle opinioni, delle revisioni storiche, delle preferenze sociali, bollate tutte come razziste o peggio, hanno trasformato (e stanno trasformando) la società in qualcosa di nuovo di cui ancora dobbiamo sperimentare i pieni effetti.


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