Incontro con la pazzia - Manicomio di Volterra
“Ciao, ci sono visite guidate al Manicomio di Volterra. Andiamo anche noi?” Un semplice messaggio di un’amica su whatsapp ha aperto un mondo che avevo visto da spettatrice durante i primi anni di università.
Attualmente è possibile visitare il luogo attraverso il lavoro di alcuni volontari che si prestano anche come guide turistiche e che stanno cercando in ogni modo di salvare la struttura e, soprattutto, il muro di graffiti di NOF4 (per lui è opportuno parlare a parte vista la vastità dell’argomento). La visita si è divisa in 3 parti, parti distinte ma tutte che si intersecavano l’una nell’altra.
Il Cimitero
Foto di mia proprietà
Un po’ fuori la struttura dell’Ex-Ospedale Psichiatrico si trova questo piccolo cimitero di campagna. Un immenso prato con tante piccole croci tutte uguali ed una cappellina centrale.
A differenza di un normale cimitero di campagna questo luogo mette molta tristezza. Coloro che sono sepolti qua sono soli, abbandonati, senza parenti che pensano o hanno pensato a loro. Le croci tutte uguali rendono anonimi quelli che, nel corso degli anni, hanno concluso il loro percorso di vita in questo luogo di cura.
Il Museo
Piatti usati dai degenti nel corso degli anni Foto di mia proprietà
Nella vecchia biblioteca dell’Ospedale è stato creato un museo visitabile liberamente. All’interno si trovano gli oggetti che i volontari sono riusciti a recuperare quando la struttura si è trasformata da “Manicomio” ad Ospedale. Ci sono gli abiti usati dai degenti, i lettini e gli strumenti usati dai medici, gli oggetti costruiti dai degenti e una parte del muro graffiato e recuperato togliendolo dalle intemperie.
La Visita e l’incontro con NOF4
Veniamo accolti da un volontario dell’associazione Inclusione Graffio e Parola Onlus che, accompagnandoci di fronte al busto di Luigi Scabia ci fa una panoramica sulla nascita e la vita del luogo. Ripetere le sue parole non è facile, ma si capisce chiaramente come il Manicomio ospitasse persone di ogni genere. Venivano mandati tra quelle mura persone affette da handicap, indigenti, mogli gelose di cui ci si voleva liberare, avversari politici e altre persone che, attualmente, non sarebbero considerate da curare. E’ per questo motivo che Luigi Scabia, direttore del Manicomio per molto tempo, trasformò i degenti in operai. Coloro che erano ospiti nella struttura lavoravano all’interno di essa. Coltivavano i campi, allevavano e macellavano animali, costruivano mobili ed edifici, realizzavano indumenti e tutto quello che era necessario alla sopravvivenza di una città. Si, perché l’Ospedale Psichiatrico di Volterra era diventata una città nella città. Gli scambi tra le due “città” avvenivano in momenti precisi fino a scomparire definitivamente con la Legge Basaglia che, di fatto, ha portato al lento scomparire dei degenti e la chiusura definitiva della struttura.
Terminato questo excursus abbiamo lasciato la parte bassa per salire in alto dove si trova quello che rimane del padiglione che ospitava coloro che erano ritenuti pericolosi e che avevano problemi con la giustizia, in pratica quello che nei film è chiamato Manico Criminale.
Foto esterno padiglione e graffito di NOF4 Foto di mia proprietà
Secondo me questo è stato il momento migliore di tutta la giornata. Andrea Trafeli, figlio di un ex-infermiere di quest’ultimo padiglione, ci ha raccontato con trasporto e una passione non facilmente descrivibile, il lavoro di NOF4 e ci ha presentato i suoi graffiti. NOF4 era un ospite di questo padiglione che, durante tutta la sua degenza, ogni giorno, prendeva la fibbia della propria giacca ed incideva parole e faceva disegni sui muri della struttura. Ci ha raccontato aneddoti, ed ha stimolato in me e in altri la voglia di scoprire di più…
Mi hai incuriosita adesso... 😅 !
Tranquilla, recupero un po' di informazioni e scrivo anche di NOF4
Ottimo davvero questo post introduttivo, interessante e molto ben strutturato e realizzato, complimenti per questo primo passo in un mondo decisamente peculiare, aspettiamo il seguito che si preannuncia degno di attenzione, ben fatto @coccodema
Diciamo che spero sia l'inizio di un filone che porti a riscoprire realtà abbandonate, ma che hanno segnato le persone che le hanno vissute. Chissà se altri hanno avuto moso di visitare luoghi abbandonati e ne hanno parlato..
Veramente interessante... mi hanno sempre affascinato i luoghi abbandonati e gli ex-manicomi in particolare :)
Il posto è davvero affascinante e organizzano anche eventi riservati ai fotografi. Chi si trova in zona dovrebbe trovare il sistema di andarci
Che posto e che post intrigante...e chissà gli aneddoti...
Attualmente lavoro in una struttura psichiatrica...ne so alcuni anch'io..😅
Io ho studiato in una struttura psichiatrica (studiavo ingegneria eh) e di incontri con gli ospiti ne ho avuti a bizzeffe. Forse è anche questo che mi ha portata ad interessarmi di un manicomio che davvero sta andando in rovina
Ma va? Studiavi ingegneria in una struttura psichiatra?... interessante!!
Allora immagino che avrai assistito a mille situazioni particolari...
Esatto! Il San Niccolò a Siena. Avevano creato le aule nel padiglione dei clamorosi. Immagina un'aula immensa con tante seggioline. Un'ospite entra ed inizia a girare intorno lungo il muro della stanza. La professoressa che fa lezione e lo vede che cammina, si siede e poi riparte. Fastidioso per lei e divertente per noi
Eheheheh... immagino... anch'io mi faccio grosse risate ogni giorno assieme a loro...anche perché o la prendi in questa maniera o non ti passa più...
Grazie @coccodema NOF4 era quindi un'artista che ha saputo dare un senso a quella condizione precaria. un'arte di sopravvivenza, che mi tocca sempre
Dove si trova a Volterra? Come si può visitarlo?
In pratica il padiglione si trova sulla collina sopra l'ospedale di Volterra. Per visitarlo ho aspettato che la onlus che organizza le visite mettesse l'evento su facebook o tramite i luoghi dell'abbandono. La onlus si chiama... inclusione graffio e parola onlus e sono loro che fanno proprio le visite guidate e magari ti sanno dire quando faranno la prossima. Curano anche la stampa e la vendita di alcuni libri su NOF4