25 aprile. La liberazione d'Italia

in #ita7 years ago (edited)

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Sono nato negli anni post-bellici in una Italia povera. Mio padre venne mandato in guerra più di una volta, tornò, e divenne anti-fascista per rimanere accanto alla sua famiglia e difenderla dalla guerra.
La Resistenza accomunò moltissimi italiani, quelli stanchi di essere un Fascista, stanchi di obbedire a comandi incomprensibli. Stanchi di una tessera di partito, di rastrellamenti, e di ogni calpestio delle proprie libertà.

Mio padre era un uomo tutto d'un pezzo. Una volta tagliò un orecchio ad un compaesano che molestò mia madre. Erano anni diversi, non migliori o peggiori, semplicemente diversi.

Ieri ho letto tante cose sulla resistenza, sul 25 aprile. Ho smesso di scrivere su steemit perchè non ho tempo, e mio figlio meno di me. Per cui curando lui la trasposizione digitale di quello che scrivo, non ho voluto dargli ulteriore peso.
Ma oggi è stato lui a chiedermi di parlare e di raccontare la storia, come realmente è.

La storia è ben più complessa di come viene raccontata. Oggi noto immagini su facebook con donne e bambine stuprate da partigiani. La realtà è che stupri e uccisioni in tempo di guerra sono il minimo. E che tre partigiani che dopo anni di angherie, terrore e sofferenza reagiscono in questa maniera sono un numero così esiguo da potersi considerare l'eccezione alla regola.
Gli stessi alleati stuprarono e uccisero molti dissidenti e relative mogli. Ma il punto non è questo, potremmo parlarne per ore. Potremmo per ore descrivere la situazione, la sofferenza, le stragi nazifasciste e le reazioni violente dei partigiani.
Il punto non è questo.

Il punto è che in una guerra non esistono bambini, sopratutto in quel tipo di guerra. E' inconcepibile sentirsi dire che il 25 aprile non è la propria festa. Il 25 aprile è la festa di tutti, perchè senza quel tipo di evento, saremmo chissà cosa e chissà come.
Poi si può discutere sulle conseguenze, sul vassallaggio nei confronti degli americani, su tutto.
Ma non sul fatto che in quel momento storico l'Italia aveva bisogno di essere liberata.

Ricordo ancora mio padre quando andava a far saltare i ponti per non permettere ai tedeschi di avvicinarsi al paese. O quando creò barricate di ogni genere per preservare la propria famiglia.

Per cui torno qui su steemit per ribadire il concetto che non è concepibile inneggiare al fascismo. Non è concepibile utilizzare singoli episodi per gettare fango su un periodo storico ed un movimento che salvò numerose vite e la nazione stessa.

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