Frankenstein descrive personaggi realmente esistiti o nasce da uno strano sogno di Mary Shelley?

in #ita7 years ago (edited)

Sulle sponde del lago di Ginevra in Svizzera a Villa Diodati si riuniscono alcuni amici intellettuali: Lord Byron, il suo fidato medico personale John Polidori, il poeta Percy Bysshe Shelley accompagnato dalla futura moglie Mary Wollstonecraft Godwin e la sorellastra di quest'ultima e amante di Byron, Claire Clairmont. È il piovoso giugno del 1816.
La caratteristica dell'estate particolarmente piovosa, non fu frutto di fantasia per rafforzare la suggestione ma reale, colpevole l'eruzione del vulcano Tambora in Indonesia, talmente violenta da alterare il clima abbassandone la temperatura totale con effetti simili a quelli di un inverno nucleare, quell'anno passò infatti alla storia con il nome di "l'anno senza estate".

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Villa Diodati

Il gruppo di amici decise di trascorrere quelle grigie e noiose serate leggendo ad alta voce storie di fantasmi e respirando quelle lugubri atmosfere...a lord Byron venne un'idea: una gara di scrittura, una sfida e cioè chi tra i suoi ospiti avrebbe partorito il racconto più terrificante e orrorifico in chiave gotica tema molto in voga al tempo.
Fu così che nacquero dalle loro penne tra assassini, streghe, fantasmi e varie creature spaventose due dei personaggi più famosi della letteratura : il vampiro Lord Ruthven di John Polidori e la celebre creatura del dottor Frankenstein di Mary Wollstonecraft Godwin.
Ad ispirare la trama del romanzo Frankenstein potrebbe essere stato un sogno spaventoso fatto da Mary di un corpo che torna alla vita o vari personaggi realmente esistiti, il primo fu Konrad Dippel (1673-1734) un alchimista tedesco che viveva in un castello nelle vicinanze della città, che in seguito visitarono i futuri coniugi Shelley, il quale sembra fosse alla ricerca dell' elisir di lunga vita, della pietra filosofale e dedito ad esperimenti sui cadaveri che riesumava. Non è chiaro come e se Mary possa esser venuta a conoscenza della sua storia, forse attraverso i fratelli Grimm intimi amici della sua matrigna Mary Jane Clairmont anche se vi sono molto dubbi al riguardo.

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Il castello di Frankenstein in Germania

Dippel non fu l'unico su cui si baserebbe il romanzo qualcuno afferma invece si tratti di Giovanni Aldini (1762-1834) un fisico nipote di Luigi Galvani. Fin da piccolo Aldini assistette agli esperimenti dello zio con impulsi elettrici sulle rane morte, crescendo decise di tentare con animali più grandi come buoi, pecore e maiali stimolandone il sistema nervoso finchè non passò ai cadaveri. Il fisico organizzava dei veri e propri spettacoli pubblici e raccapriccianti durante i quali si dilettava ad applicare corrente elettrica alle sue cavie facendo contrarre muscoli e gli arti sotto gli occhi esterrefatti degli spettatori. Lo studioso si serviva per i suoi spettacoli di condannati a morte per decapitazione e nel 1803 fu costretto a trasferirsi a Londra dove, diversamente, le morti avvenivano per impiccagione. Si verificò un tragico incidente durante uno degli esperimenti, il fisico collegò degli elettrodi al corpo di un certo George Foster ed accese la batteria. I muscoli facciali del cadavere iniziarono a contrarsi, l'occhio sinistro si spalancò, il petto si alzò e questo terrore probabilmente provocò la morte del suo assistente la notte stessa per infarto. Mary al tempo era una bambina ma potrebbe aver ricordato negli anni i racconti di suo padre che era certamente amico di Aldini.
Ultimo che si ipotizza abbia ispirato la creatura è Andrea Vaccà Berlinghieri (1732-1812) un chirurgo italiano ossessionato dalla vita e dalla morte con il sogno della ricerca della vita eterna. Fece costruire un tempio su una collina nei pressi di Montefoscoli in provincia di Pisa dedicato a Minerva Medica dea della medicina e della sapienza. Sembra sia stata scoperta una stanza segreta grande circa 20 mq e alta più di 3 m proprio sotto il tempio dove si pensa il medico svolgesse esperimenti segreti sui cadaveri cercando di ridar loro la vita con scosse elettriche, attraverso un parafulmine collocato sul tetto. Altra ipotesi verosimile questa visto che Vaccà entrò in contatto con le personalità più anticonformiste dell’epoca, come Madame de Stael, Lord Byron, Percy Bysshe e Mary Shelley.

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Tempio di Minerva Medica a Montefoscoli

La verità resta comunque un mistero!