Come trovare la propria via a lavoro
Grazie ad un bel video di Marco Montemagno ho scoperto e fulminato in un pomeriggio l’ebook Managing Oneself di Peter Ferdinand Drucker.
In poco meno di 100 pagine regala riflessioni davvero interessanti su un’argomento centrale nella vita di tutti noi e cioè quello di trovare la nostra via. E per trovarla dovremo rispondere a tre domande:
- Quali sono i miei punti di forza?
- Come posso rendere al meglio?
- Quali sono i miei valori?
Lo scopo finale sarà quello di imparare a gestirci e sviluppare noi stessi, posizionandoci in un luogo dove potremo dare il nostro più grande contributo. Davanti a noi ci sono come minimo 50 anni di lavoro per il quale rimanere costantemente concentrati, così sarà necessario riconoscere il momento che ci suggerirà di cambiarlo.
Una persona può dare il meglio di sé solo lavorando sui suoi punti forti, i quali ci diranno il luogo a cui apparteniamo. Infatti, sulle debolezze è impossibile ottenere risultati degni di nota. Alcuni di noi sanno dalla nascita quali sono i campi in cui si potrà un giorno eccellere, gli altri lo devono scoprire e l’unico modo è attraverso un analisi dei feedback: Ogni volta che si intraprende un azione chiave per la nostra vita andrebbero scritti quali sono i risultati attesi, e dopo un certo periodo (6-9-12 mesi) verificato se queste hanno rispettato o disatteso le nostre aspettative. Se adoperato costantemente, questo semplice metodo dovrebbe rivelare quali sono le nostre forze.
Il punto centrale è che non si può ne si deve cambiare: Se cerchiamo di migliorare i nostri punti deboli per poterci adattare al nostro ambiente attuale tutto ciò che faremo sarà quello di passare dall’essere persone scarse a persone mediocri di cui è pieno il mondo. Per poter eccellere, è quindi necessario cambiare la nostra posizione, metterci nelle condizioni di poter lavorare su quello che ci rende bravi.
Ugualmente importante sarà eliminare tutte le nostre cattive abitudini che portano via tempo ed energie come l’arroganza intellettuale, infatti, non si finisce mai di imparare.
Detto questo, come posso performare al meglio? Così come i punti di forza sono individuali, allo stesso modo la modalità con il quale si rende è unica: E’ una questione di personalità.
La prima cosa da scoprire è se siamo ascoltatori, lettori o scrittori: Troppo poche persone ne sono consapevoli ma è di vitale importanza in quanto determina il modo con il quale impariamo ed immagazziniamo informazioni. Nel mio caso posso direi di essere senza dubbio uno scrittore infatti “Se non scrivo immediatamente quello che ho imparato difficilmente me ne ricordo”. Se invece per imparare necessiti di ripetere ad alta voce con altre persone ricadi sicuramente nel primo caso, così come se per fissare le idee necessiti di leggere da solo ricadi nel secondo. Non prendere coscienza di queste differenze ci condanna alla non-performance.
Altri importanti aspetti del nostro carattere sono:
Come lavoriamo rispetto alle altre persone? Per rendere sentiamo la necessità di estraniarci e concentrarci in solitudine o è necessario il confronto continuo in un team?
Produciamo i risultati migliori come decision maker o come adviser? Cioè dobbiamo essere coloro che prendono le responsabilità delle scelte comuni o si preferisce essere subordinati a qualcuno e svolgere la propria parte?
Si produce di più sotto stress o in un ambiente altamente strutturato e scontato?
Ci si trova meglio in una grande realtà o in una piccola startup?
L’unico modo per avere la risposta a tutti questi interrogativi è ovviamente provare. Possedere più esperienze e a seconda di dove si performa scarsamente determinare quello che è il nostro carattere.
Arriviamo infine all’ultima domanda: Quali sono i miei valori? Che in un altra forma suona molto come “Che tipo di persona voglio vedere allo specchio la mattina?”.
Per essere efficienti, i valori dell’organizzazione per la quale lavoriamo dovrebbero essere se non uguali, almeno simili ai nostri.
Quali sono i miei punti di forza, come performo meglio e quali sono i miei valori: Questi tre quesiti ci diranno dove apparteniamo o al limite a dove di sicuro non apparteniamo.
Le carriere di successo non sono programmate: Si sviluppano quando le persone sono pronte a cogliere opportunità perché consapevoli della loro forza, del loro metodo di lavoro e dei loro valori.
Questa era una panoramica veloce del contenuto del libro, che vi consiglio di aggiungere alla vostra libreria 😉
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