Come funziona la nostra memoria
Ciao a tutti! Oggi ci avventuriamo in un argomento incredibilmente interessante: la memoria e il suo funzionamento. In particolare, parleremo dei due diversi tipi di memoria, vale a dire la memoria esplicita (o dichiarativa) e la memoria implicita (o procedurale). Solo con questa distinzione di base potremo poi trattare argomenti più complicati, per esempio come funziona la memoria stessa.
Iniziamo parlando della memoria esplicita o dichiarativa, che è forse la più semplice tra le due.
La memoria esplicita si occupa di contenere i ricordi di avvenimenti ed esperienze della nostra vita. Per esempio, il ricordo del primo giorno di scuola, del primo bacio, ma anche di quello che ho mangiato ieri sera (un hamburger gigante). La memoria esplicita si divide in diverse categorie: la memoria episodica, che colloca eventi, volti e oggetti un determinato spazio temporale; la memoria semantica, che comprende avvenimenti ed esperienze non collocabili in un ambito temporale. Non sembra esistere un limite di “ricordi” contenibile all’interno del nostro cervello. Un’altra caratteristica molto interessante è come i ricordi siano “contenuti” all’interno della corteccia cerebrale: difatti, in funzione della categoria di ricordo (secondo uno schema non ancora ben individuabile), i ricordi stessi sono contenuti in aree corticali distinte.
Passiamo alla memoria implicita o procedurale: questo tipo di memoria contiene tutte quelle informazioni necessarie alla messa in atto di movimenti incoscienti, cioè non controllati dalla nostra volontà. È il tipo di memoria che gli animali hanno sviluppato enormemente (visto che non possiedono l’esplicita): è la memoria di tutte le azioni istintive e involontarie che garantiscano la sopravvivenza (fitness) dell’animale stesso. La possediamo, ovviamente, anche noi umani: in un ambiente ormai non più particolarmente ostile come lo era invece in altre epoche storiche, si occupa del mantenimento di tutte quelle azioni involontarie o semivolontarie (come quando guidiamo per una strada che facciamo tutti i giorni e ci accorgiamo, a posteriori, di non ricordarci nulla del tragitto: eravamo in “pilota automatico”. Questa è la semivolontarietà). La memoria implicita ci permette comunque anche movimenti di difesa del nostro corpo: ci dice istintivamente in che modo togliere la mano dalla pentola che scotta, in che modo portare le mani al capo per proteggerlo quando sentiamo un forte rumore, oppure in che modo dobbiamo protrarre le mani verso l’avanti mentre stiamo per cadere.
Mentra la memoria esplicita è, ovviamente, acquisita sulla base di esperienze di vita (i ricordi), la memoria implicita di sviluppa con l’abitudine, pur avendo nelle ”nozioni base” da cui incrementarsi già insite in noi alla nascita.
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