Frasi che potrebbero descrivere l'attuale situazione italiana
Impeachment! Dittatura turbo-capitalista finanziaria! Alto tradimento! Una raccolta di non slogan che sottolineano lo slogan derivante dal libro Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Immagine dell'autore
Cosa scriveva Lenin nel 1919 in piena guerra civile, dove lo zar veniva difeso da 21 nazioni straniere (compresa l’Italia), nel suo libro Sullo Stato?
La potenza del capitale è tutto, la borsa è tutto, mentre il parlamento, le elezioni, sono un giuoco di marionette, di pupazzi…
La macchina che è stata chiamata stato e che ispira agli uomini una superstiziosa venerazione, credendo essi alle vecchie fiabe secondo cui si tratta di un potere che impersona tutto il popolo, questa macchina viene respinta dal proletariato che dice: è una menzogna borghese.
Frasi di questo tipo, se calate all’interno del metodo marxista, vengono capite di più. Lo stato e gli interessi del popolo, in epoca romana e greca, rappresentavano ed incarnavano il volere dei proprietari terrieri e degli schiavisti. Oggi quelli della borghesia. In epoca feudale quelli del signore e dei latifondisti (proprietari delle terre).
Penso che ieri sera il presidente Mattarella ha fatto una cosa molto coraggiosa: ha gettato la maschera dichiarando da che parte sta: vuole difendere gli interessi di un certo tipo di borghesia. Scrivo un certo tipo perché in tempi di crisi, l’unità di classe non va data affatto per scontata. In Italia assistiamo alla borghesia pro-EU, EU-scettica ed contro-EU. Ricordo nuovamente come le situazioni rivoluzionarie iniziano con una spaccatura nell’alto, non con l’organizzazione dal basso.
Continuando con gli aforismi:
Questa questione [dell’origine dello Stato] è stata così imbrogliata e complicata perché riguarda gl'interessi delle classi dominanti più di qualsiasi altra (cedendo sotto questo rapporto soltanto ai fondamenti della scienza economica). La dottrina dello stato serve di giustificazione ai privilegi sociali, di giustificazione all'esistenza dello sfruttamento, di giustificazione all'esistenza del capitalismo; ecco perché è un enorme errore attendersi l'imparzialità in questa questione e credere che persone che hanno la pretesa d'averla studiata scientificamente possano offrirvi in proposito il punto di vista della scienza pura.
Nella questione dello stato, nella dottrina dello stato, nella teoria dello stato, quando conoscerete la questione e l'avrete abbastanza approfondita, scorgerete sempre la lotta delle diverse classi fra di loro, lotta che si riflette o si esprime nella lotta tra le differenti concezioni dello stato, nella valutazione della funzione e del significato dello stato.
Engels in L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato del 1884
Esso [lo Stato] è piuttosto un prodotto della società giunta ad un determinato stadio di sviluppo, è la confessione che questa società si è avvolta in una contraddizione insolubile con se stessa, che si è scissa in antagonismi inconciliabili che è impotente a eliminare. Ma perchè questi antagonismi, queste classi con interessi economici in conflitto non distruggano se stessi e la società in una sterile lotta, nasce la necessità di una potenza che sia in apparenza al di sopra della società, che attenui il conflitto, lo mantenga nei limiti dell' ordine; e questa potenza che emana dalla società, ma che si pone al di sopra di essa e che si estranea sempre più da essa, è lo Stato.
Marx ed Engels in Rivoluzione e controrivoluzione in Germania, 1851:
Cretinismo parlamentare, infermità che riempie gli sfortunati che ne sono vittime della convinzione solenne che tutto il mondo, la sua storia e il suo avvenire, sono retti e determinati dalla maggioranza dei voti di quel particolare consesso rappresentativo che ha l'onore di annoverarli tra i suoi membri, e che qualsiasi cosa accada fuori delle pareti di questo edificio, - guerre, rivoluzioni, costruzioni di ferrovie, colonizzazione di interi nuovi continenti, scoperta dell'oro di California, canali dell'America centrale, eserciti russi, e tutto quanto ancora può in qualsiasi modo pretendere di esercitare un'influenza sui destini dell'umanità,- non conta nulla in confronto con gli eventi incommensurabili legati all'importante questione, qualunque essa sia, che in quel momento occupa l'attenzione dell'onorevole loro assemblea.
Nell’ottobre del 1919 Lenin rincara la dose sul cretinismo parlamentare, nell’opera Saluto ai comunisti italiani, francesi e tedeschi:
Soltanto dei mascalzoni o dei semplicioni possono credere che il proletariato debba prima conquistare la maggioranza alle elezioni effettuate sotto il giogo della borghesia, sotto IL giogo della servitù salariata, e poi conquistare il potere. E’ il colmo della stupidità o dell'ipocrisia; ciò vuol dire sostituire alla lotta di classe e alla rivoluzione le elezioni fatte sotto il vecchio regime, sotto il vecchio potere. Il proletariato conduce la sua lotta di classe senza aspettare le elezioni per incominciare uno sciopero, benché per il completo successo dello sciopero occorra la simpatia della maggioranza dei lavoratori (e di conseguenza anche della maggioranza della popolazione). Il proletariato conduce la sua lotta di classe abbattendo la borghesia, senza aspettare nessuna votazione preliminare (organizzata dalla borghesia e che si svolga sotto la sua oppressione), e nel farlo sa benissimo che per il successo della sua rivoluzione, per l'abbattimento della borghesia è assolutamente necessaria la simpatia della maggioranza dei lavoratori (e di conseguenza della maggioranza della popolazione). I cretini parlamentari e i moderni Louis Blanc "esigono" assolutamente delle elezioni, e assolutamente organizzate dalla borghesia, per determinare la simpatia della maggioranza dei lavoratori. Ma questo è il punto di vista di pedanti, di cadaveri o di abili ingannatori. La vita reale, la vera storia delle rivoluzioni mostrano che assai spesso "la simpatia della maggioranza dei lavoratori" non può essere dimostrata da nessuna votazione (per non parlare delle elezioni organizzate dagli sfruttatori, con l'"eguaglianza" tra sfruttatore e sfruttato!). Assai spesso "la simpatia della maggioranza dei lavoratori" è dimostrata non da votazioni, ma dallo sviluppo di un partito, o dall'aumento del numero dei sui membri nei soviet, o dal successo di uno sciopero che, per un qualche motivo, abbia acquistato grandissima importanza, o dal successo della guerra civile, ecc. ecc. [...] La rivoluzione proletaria è impossibile senza la simpatia e l'appoggio dell'immensa maggioranza dei lavoratori per la loro avanguardia, il proletariato. Ma questa simpatia, questo appoggio non si ottengono di colpo, non sono le elezioni a deciderli, ma si conquistano con una lunga, difficile, dura lotta di classe. La lotta di classe del proletariato per la simpatia, per l'appoggio della maggioranza dei lavoratori non si esaurisce con la conquista del potere politico da parte del proletariato. Dopo la conquista del potere questa lotta continua, ma in altreforme.
Trotsky (Trotskij in italiano) in La IV Internazionale e la guerra, 1914:
La borghesia di un gran numero di paesi civilizzati ha già dimostrato e continua a dimostrare che, in caso di pericolo interno, essa sostituirà senza troppo esitare la forma parlamentare del suo dominio con una forma autoritaria, dittatoriale, bonapartista o fascista. Essa realizzerà un tale cambiamento tanto più rapidamente e risolutamente in tempo di guerra, allorché dei pericoli sia interni che esterni minacceranno i suoi interessi di classe fondamentali con forza decuplicata. In queste condizioni, il sostegno offerto da un partito operaio al “suo” imperialismo nazionale nell’interesse di un fragile guscio democratico significherebbe la rinuncia ad una politica indipendente e la demoralizzazione sciovinista dei lavoratori, vale a dire la distruzione dell’unica forza che possa salvare l’umanità dalla catastrofe.
Concludo con l’inno internazionale che mi piace di più, che cita una piccola parte dei concetti riportati in questa breve raccolta.
Mi chiedo se si sia schierato, o si è dovuto schierare, nel senso che potrebbe essere anche stata una cosa personale. Nei giorni scorsi qualche errore tattico lo hanno commesso anche 5S e Lega con certe dichiarazioni nei suoi confronti.
Se si arriva a certi ruoli, l'anima al diavolo la si vende molto prima. Questo vale anche per Pertini. Al di là di ciò l'ho visto piuttosto stanco ed apatico. Secondo me chiunque alla sua età preferirebbe seguire i lavori per strada a Roma, da pensionato, piuttosto che avere questo carico di responsabilità economica, politica, storica.
Wow, io ti ho capito e come se ti ho capito.
Hai innalzato il livello della discussione.
Stai sconfinando nella politologia filosofica.
Difficile non cogliere amarezza in queste parole.
Parole "eversive" di persone che sono state consegnate alla storia come "rivoluzionari".
E se anche le menti più rivoluzionarie affermano che il potere è inscalfibile, inviolabile e inaccessibile che speranza abbiamo noi?
Mattarella si è schierato hai detto bene.
A mio modo di vedere si è schierato con i più forti (l'Europa e i poteri forti) nascondendosi dietro una presunta difesa dei più deboli (i risparmiatori).
Io ho provato a dire la mia qui https://steemit.com/ita/@serialfiller/in-un-italia-mattarella-forse-serve-la-neuro
certamente con parole più terrene e banali delle tue.
Complimentoni.
No attenzione. Magari nelle citazioni che ho riportato si può avere questa impressione. L'intera dialettica materiale si basa sul respingimento dell'immutabilità. E le tre leggi della dialettica riflettono questo.
I rapporti di forza cambiano.
Si purtroppo il lessico marxista può apparire ostico e chi è abituato a masticarlo non si può accorgere della cosa (bias dell'insegnante mi pare che si chiama). Ma si tratta, appunto, di un vocabolario specifico così come lo può avere la letteratura statistica, medica, fisica, e via dicendo.
non ho capito cosa vuoi dire
In quale parte/i?
Aggiungerei anche la sempreverde di Mark Twain: Se le elezioni servissero a qualcosa, non ce le lascerebbero fare
Mark Twain lo usano anche i conservatori in America. Per alcuni di loro esiste un mega complotto dei socialisti (o comunisti) che si mascherano da liberali per cambiare lo stato dal profondo.
Appropriazione indebita. Anche di Nietzsche se ne sono appropriati ingiustamente i nazisti e di Pirandello i fascisti, ma non per questo le loro opere (o affermazioni) sono meno valide...
però Pirandello ha avuto modo di difendersi con molta cautela, da quel che ricordo, perché ha subito in prima persona il fascismo-regime.
Anche Mark Twain si sarebbe probabilmente difeso dall'accostamento con i conservatori, lui che era anti-capitalista e socialista
La cosa triste è la gente che festeggia.
Io avrei detto le stesse cose indipendentemente dal colore politico.
Non puoi mettere il veto ad un nonnino di 82 anni solo per le sue idee.
Nemmeno fosse un ex militare facinoroso di Gheddafi, e che cavolo..
Abbiamo avuto corrotti, gente condannata, a cui ristrutturavano la casa a loro insaputa e il problema era sto nonnino di 82 anni? Il PDR ha fatto politica, non è il suo ruolo. E' mero garante, dei diritti degli Italiani, non sta a lui decidere le direzioni da seguire. Si faccia eleggere nel suo partito per quello.
Siamo un paese non solo a democrazia limitata, anche a italiani limitati.
Come dico sempre, scambiano i partiti per la squadra del cuore.
Spengono il cervello, complice i media.
Se il Burkina Faso è sopra di noi come libertà di stampa ci sarà un motivo no?
In Burkina Sfaso stanno tutti arrabbiati e in vino veritas in versione incazzamento.