I Retroscena delle Presidenziali: Tra Memes ed Alt-Right

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Nel post odierno mi ritrovo a trattare un argomento che più di una volta nei mesi precedenti ho sentito la necessità di condividere su qualche piattaforma di blogging ma che ho sempre tenuto per me.

Il 2016 è stato forse uno degli anni più belli dell’ultima decade, l’ho soprannominato l’anno dei memes. A partire da Harambe, passando per Dat Boi e concludendo in bellezza a fine anno con la nomina a Presidente di Donald Trump, consacrandosi inequivocabilmente come il più grande Memelord della storia.

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Prima ancora di entrare nel dettaglio è bene specificare che non c’è nessun intento politico dietro questo post. Tutti i temi trattati prescindono il mio orientamento politico, ciò che mi interessa infatti è analizzare gli aspetti sociali dietro le elezioni del 2016 e soprattutto il loro impatto sul web.
Parlare di web tuttavia risulta spesso generico. Oggi infatti considererò una zona specifica dell’Internet, per alcuni strana ma per altri molto interessante, ovvero quella delle image-boards.
Molti avranno sentito parlare di 4chan e soprattutto delle “bravate” dei suoi membri.
Per chi non fosse avvezzo al termine “image-board”, 4chan potrebbe essere inteso come un enorme forum eterogeneo distinto in sezioni e totalmente anonimo.
Proprio questa anonimità ne è risultata la peculiarità che ha reso famoso il sito “patria” degli Anonymous e oggi grande centro di discussione e reclutamento per l’Alt-Right.

E’ impossibile parlare di Trump ed omettere di citare l’alt-right.
Sviluppatasi principalmente online ed appunto nelle image-boards, è il risultato di anni ed anni di continue rielaborazioni delle dottrine politiche di destra confluite ora in un movimento disomogeneo ma molto diffuso e “rumoroso”.
La sezione politica di 4chan (/pol/), letteralmente Politically Incorrect, è stata quasi monopolizzata dalla figura di Trump lungo tutto il corso delle elezioni, fin dalla sua decisione di candidarsi a Presidente degli USA.
Da frequentatore assiduo della board (nome utilizzato per indicare le varie sezioni, in questo caso /pol/), ho assistito al fenomeno in tutte le sue tappe.
Inizialmente la maggior parte dei supporters di Trump lo erano soltanto ironicamente. Erano utenti affascinati dal carisma del tycoon e dalla sua capacità di parlare alle masse, senza omettere la sua completa adattabilità a Memes di ogni tipo.
Piano piano col passare dei mesi e con il susseguirsi degli eventi i supporters di Trump crescevano non soltanto nel numero, ma anche nella determinatezza e nella convinzione ideologica. La sua vittoria alle primarie fu soltanto uno dei vari “happenings” che la community di 4chan si ritrovò a vivere e che andò a confermare la convinzione di qualcuno (ancora in pochissimi) che Donald avrebbe potuto avere una reale possibilità di diventare Presidente.

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Il tempo passa, i sondaggi indicano Trump sempre come sfavorito dall’inizio fino alla vigilia delle elezioni (più tardi si scoprì che erano spesso “fake news”) ma l’entusiasmo su /pol/ non cala, aumenta anzi di giorno in giorno.
Tra le tantissime tradizioni di 4chan la più conosciuta è probabilmente quella riguardante i cosiddetti digits.
Per farla breve, ogni post ha un suo numero di identificazione e nel caso in cui le ultime cifre coincidano la tradizione vuole che il contenuto del post risulti sempre veritiero. A seconda di quante cifre coincidono si parla di dubs (se a coincidere sono le ultime 2 cifre), trips, quads e così via. Più cifre = più raro = più efficace.
Il caso ha voluto che in un post con 8 cifre uguali (otto volte 7 per la precisione) il contenuto fosse rappresentato unicamente dalla frase “TRUMP WILL WIN”.

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Fu il delirio. La vittoria di Trump divenne una vera e propria profezia, una promessa del dio “KeK” (divinità egizia a forma di rana venerata dalla community, unione tra le celebre meme “Pepe the frog” ed un intercalare tipico di 4chan.)
Per la primissima volta ho potuto osservare così tanta gente essere sinceramente presa da una causa che giorno dopo giorno diventava più un culto religioso che un programma politico.
La gente voleva Trump, il miliardario esuberante e politicamente scorretto che prometteva di arrestare la Clinton, emblema della corruzione e del “marciume” politico.

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Il periodo più triste, se così vogliamo definirlo, è stato forse nei giorni antecedenti le elezioni. Molti supporters Trumpiani, consapevoli che la sconfitta sarebbe stata vicina, si erano già rassegnati all’idea della “Madame President”, nomignolo attribuito dai media ad Hillary Clinton, pupilla della stampa internazionale.
Il fato ha voluto tuttavia che contro ogni previsione la presidenza fosse assegnata a Trump e che tutta quella tristezza si tramutasse in euforia.
La notte delle elezioni è stata piena di sorprese (chi l’ha vista in diretta forse si ricorderà di quell’intervallo di tempo in cui il Texas è stato democratico) e si è conclusa passando alla storia come una delle più imprevedibili, segnando la più grande vittoria di sempre per l’alt-right e 4chan in generale.

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