Pier Luigi Ighina, l'uomo che faceva il bello e cattivo tempo.

in #ita7 years ago (edited)

Quella che racconto oggi è la storia di un personaggio da molti ritenuto fuori dal comune, un genio incompreso a volte snobbato a causa delle sue particolari teorie scientifiche che spesso facevano sorridere gli scienziati. Ma allo stesso tempo incutevano curiosità e anche preoccupazione perché, se provate, le sue teorie potevano stravolgere la scienza conosciuta.

Chiamato anche “ l’uomo delle nuvole ” Pier Luigi Ighina fu un ricercatore e tecnico che concentrò i suoi studi nel campo dell’elettromagnetismo. Nacque a Milano il 23 giugno 1908 ed ha sempre affermato di aver collaborato con Guglielmo Marconi anche se non ci sono riscontri ufficiali.

C’è chi lo chiama “ professore ” ma lui umilmente fa notare che non lo è. Ha sempre preferito vivere a modo suo lavorando nel laboratorio dove stava anche fino alle 4 di notte ad effettuare esperimenti che solo lui e i suoi collaboratori conoscevano. Affermava di aver scoperto “ l’atomo magnetico ” ovvero il collante che tiene unita la materia. Questo, dice Ighina, avviene tramite un’energia che pulsa a forma di spirale dal sole verso la terra che rimbalzando torna al sole. Lo scontro di queste energie creerebbe la materia.


Pier Luigi Ighina nel suo laboratorio
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Fonte Wikimedia Commons (immagine classificata per essere riutilizzata)


Tuttavia dei suoi esperimenti non rimaneva traccia . Quando gli veniva chiesto di replicarli lui rispondeva che ha smontato la macchina per costruirne un’altra. Ma tra i suoi esperimenti ce ne fu uno che addirittura venne filmato dalle telecamere della TV nazionale negli anni ’90.


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Fonte pixabay


La macchina della pioggia

Per i suoi lavori Ighina utilizzava il laboratorio presso la sua abitazione che era a sua volta situata nel perimetro dell’autodromo di Imola. All’interno erano racchiusi strani macchinari da lui progettati. Fuori nel giardino invece c’era una strana apparecchiatura con 2 evidenti pale che a prima vista sembrava un elicottero. Lui ha sempre sostenuto che questa macchina era in grado di far piovere o di far cessare le piogge. La prova non si fece attendere. Ighina davanti alle telecamere accende la sua macchina della pioggia che inizia a muovere le pale. Il cielo in quel momento è completamente coperto da nuvole ed è attesa la pioggia. Avviata la macchina fa sapere che c’è solo da aspettare. Passano i minuti e lentamente tra le nuvole si apre un piccolo squarcio, come un buco, esattamente sopra le pale della macchina che continuano a girare. Con il passare dei minuti questo squarcio si allarga fino a spaccare le nuvole in 2 parti. Nel mezzo ben visibile il cielo azzurro.

Parlando di questa apparecchiatura ricorderà fieramente di aver effettuato l’esperimento di fronte ad una classe di bambini che sono rimasti meravigliati da quella “magia”. Ighina nel vedere lo stupore dei bambini dirà “ E’ stata la più grande soddisfazione della mia vita ”. Afferma inoltre che propose questa macchina in Africa per rimediare alla siccità, ma una volta presentata gli fu risposto “ Se la riprenda, perché noi guadagniamo sulla mancanza di acqua”.


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Fonte pixabay


L’autodromo di Imola è sede di molte gare automobilistiche. Una società che organizzava eventi riferisce che spesso durante le gare si metteva a piovere in maniera anomala. Testimonianze affermano che nel corso di un gran premio d’Italia di F1 i bolidi stavano per effettuare il giro di prova quando dopo pochi minuti iniziò a piovere improvvisamente. La cosa incredibile è che al di là del fiume, sulla città, splendeva il sole. Casualità o no l’organizzazione chiese un incontro con Ighina per convincerlo a non effettuare più esperimenti durante le gare automobilistiche.

Tra le sue invenzioni di notevole rilievo non è da sottovalutare la “valvola antisismica”.

Lui la descrive nel modo più semplice possibile: “ Se andiamo in bicicletta e non vogliamo che scoppi la gomma dobbiamo metterci una valvola…e questa apparecchiatura fa lo stesso ”. Essendo i terremoti provocati da gas compresso, lui con quella valvola piantata nel terreno asseriva di far “scaricare” la potenza del sisma. A prova del funzionamento della valvola antisismica, con i giornali alla mano, Ighina fa notare che quando avvenne un terremoto tra Modena e Faenza la zona di Imola ne fu esclusa nonostante si trovasse nel mezzo.

Dell’esperienza con Guglielmo Marconi lui racconta del “raggio della morte” attribuendogli la scoperta durante gli esperimenti voluti dal Duce in epoca fascista. A raccontarne l’esperienza fu proprio Rachele Mussolini la quale si imbatté in uno strano fenomeno. Un giorno mentre stava transitando in auto col suo autista, tutti i veicoli in strada nel raggio di qualche centinaio di metri si fermarono improvvisamente. Dopo 30 minuti ripartirono regolarmente. Una volta rientrata, Rachele raccontò l’accaduto a Benito Mussolini il quale le riferì che era in atto un esperimento di Guglielmo Marconi.


Guglielmo Marconi
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Fonte Wikimedia Commons immagine libera da copyright


Impressionante è anche la spiegazione che Ighina da del triangolo delle Bermuda.
Secondo lui e la sua teoria basata sulle energie solari e terrestri che formano la materia, in quel punto avviene l’esatto contrario, ovvero lo scioglimento della materia. Questo fenomeno, ipotizza Ighina, è causato da uno scoglio che c’è sotto al mare che ha energia negativa. La nave passando sopra causa la separazione delle due energie, solare e terrestre, facendo sciogliere la materia.


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Fonte pixabay


Ighina morirà l’8 gennaio 2004 ad Imola. I suoi esperimenti e le particolari apparecchiature sono tutt’oggi oggetti di studio in quanto non ci sono ufficialmente riscontri scientifici ufficiali.

Questo era Ighina, l’uomo delle nuvole, uomo solitario che ha trascorso la vita a studiare l’elettromagnetismo per capirne i suoi effetti e vantaggi che avrebbe voluto rendere alla portata di tutti.

Termino con una sua frase:
“ Il sapere è una cosa comune ed è giusto che venga utilizzato da tutti”

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Grazie, non lo conoscevo, una figura davvero interessante!
...resto però perplessa dalla tua ultima frase, perché la sua citazione mi sembra in netto contrasto con l'andazzo "misterioso ed oscuro" dei suoi esperimenti, che non sono stati affatto condivisi con la comunità scientifica e divulgati, impedendo così che tutti ne potessimo usufruire. O forse ho capito male interpretando erroneamente il tuo post?

Effettivamente hai fatto una giusta osservazione. Quella che ho riportato è una sua frase. A quanto ho capito leggendo interviste e vedendo il materiale disponibile online credo che da parte sua ci sia stata in alcuni casi la volontà di far conoscere le sue teorie e invenzioni, come la macchina della pioggia o la valvola antisismica. Probabilmente questi erano già stati testati e a suo parere anche funzionanti da potersi permettere di proporli.

Grazie per la risposta! Certo, capisco il desiderio di proporre cose funzionanti dopo averle ampiamente sperimentare e verificate, tuttavia la conoscenza cresce anche mettendo a parte altri studiosi dei tuoi studi e delle tue scoperte, così che la comunità scientifica (e non solo la massa, edotta in maniera divulgativa e spesso manipolata) possa studiare, collaborare, accrescere, e, soprattutto, REPLICARE i risultati in situazione controllata, garantendo così la reale veridicità di una "scoperta". Tutto questo in linea teorica, non conosco il caso specifico di questo scienziato che magari ha seguito questo procedimento; eppure le sue interessantissime, oserei dire rivoluzionarie scoperte mi sembrano troppo poco conosciute rispetto alla loro portata, lasciandomi ipotizzare o una scarsa veridicità in quanto studiato o una larga cospirazione nell'insabbiarlo. Qui mi tocca però fermarmi, invocando professionisti più esperti di me nel campo in questione (geologi, sismologi, fisici, ecc) che possano delucidarci meglio la situazione.

Grazie per avermelo fatto conoscere , bel post.

Grazie. Sul web c'è il filmato della macchina della pioggia, oltre a diversi documentari. Se ne è occupato perfino Voyager.

Che bel post Leandro, ricordo ancora quando Alessandro, il tassista di Pistoia, circa dieci anni fa mi parlo' per la prima volta di questo personaggio..poi se non ricordo male ne parlai con te in seguito..pochi hanno capito perchè durante i Gran Premi che si tenevano a Imola negli anni precedenti la morte di Ighina, piovesse sempre eheheheh

Grazie Nicola;) Imola è sempre stato famoso per essere uno dei circuiti più piovosi. Su scrib c'è riportata una bellissima intervista a Ighina.