Aspetti della comunicazione
La nostra fisiologia è strutturata per ricevere degli stimoli e per rimandarne degli altri.
Come la teoria Butterfly Effect, un nostro respiro può essere l’inizio di una serie di trasformazioni che avverranno dall’altra parte del mondo.
È come se vivessimo in una realtà fluida ed in continua evoluzione: riceviamo ed esprimiamo qualcosa in ogni momento della nostra giornata, spesso senza nemmeno volerlo.
Questo scambio è comunicazione; ogni comportamento comunica!
La comunicazione si avvale di alcuni principi fondamentali che delineano vari aspetti di cui non sempre siamo consci. Ve ne elenco cinque, quelli che per me sono più importanti.
1. NON SI PUO’ NON COMUNICARE.
Anche il silenzio o la non presenza sono una forma di comunicazione.
Pensate ad un silenzio dopo un litigio; c’è chi si arrabbia, chi urla, chi se ne va e chi resta in silenzio…la scelta di tacere è sempre un modo per dire qualcosa.
Oppure pensate di non presentarvi ad una festa dove siete stati invitati, la vostra assenza significherà sempre qualcosa per gli altri.
2. IL SENSO E’ NELLA RISPOSTA CHE SI RICEVE.
Se pensiamo ad un battibecco, o anche semplicemente ad una discussione su un dato argomento, notiamo due cose: innanzitutto la risposta influenza la successiva emissione e seconda cosa è sempre difficile individuare chi è emittente e chi ricevente.
Mi spiego meglio con un esempio: arrivate a casa di amici e non salutate una persona, chi riceve quel silenzio lo reputa indisponente e vi parlerà con un tono indispettito. La comunicazione è già iniziata ma voi non vi siete resi conto di aver provocato quella emissione e inizierete a litigare su chi ha iniziato questa discussione e verranno fuori situazioni del passato per le quali non si riuscirà mai a capire chi è stato il primo a comunicare.
La ricorsività della comunicazione consiste proprio nel non poter stabilire un punto di inizio, anche perché, vedremo in seguito, esistono vari canali di comunicazione oltre quello verbale.
3. CONTENUTI E RELAZIONI SI INFLUENZANO A VICENDA.
Premettendo che i contenuti sono il “cosa si comunica” e che la relazione tra i comunicanti stabilisce il “come si comunica”, possiamo affermare che uno non può prescindere dall’altro.
Nella comunicazione gli elementi di relazione definiscono gli elementi di contenuto.
Ad esempio, siamo portati a parlare di sentimenti con persone confidenti e di lavoro con i colleghi.
(Questo poi chiaramente varia di persona in persona…c’è chi preferisce parlare di sentimenti con sconosciuti).
A seconda del rapporto che abbiamo con chi parliamo, scegliamo il contenuto della comunicazione.
Questo viene anche definito come 2° assioma Metacomunicazionale.
4. COMUNICAZIONE VERBALE, PARAVERBALE E NON VERBALE.
Quando parliamo attiviamo tutti i livelli di comunicazione: usiamo le parole che sono espresse mediante un tono di voce appropriato e sono accompagnati da gesti ed espressioni facciali.
Quindi il livello verbale è quello delle parole; il livello paraverbale, invece è definito dalla qualità della voce – volume, timbro, tono, ritmo, velocità; ed infine il livello non verbale viene espresso tramite gli atteggiamenti del nostro corpo – postura, movimenti, respiro, gestualità, mimica facciale.
Quanto più saranno congrui questi tre parametri, più efficace sarà la comunicazione.
Consiglio il telefilm Lie to me per comprendere meglio il livello della comunicazione non verbale.
5. NON RICEVIAMO TUTTO CIO’ CHE CI VIENE INVIATO.
Partiamo dal principio e consideriamo come funziona la mente umana.
L’individuo riceve una quantità spropositata di stimoli che vengono captati dai recettori del nostro cervello e si trasformano successivamente in immagini, suoni, sensazioni, odori e quant’altro. Durante questo processo alcune informazioni vengono perdute, altre restano a livello inconscio e pochissime a livello conscio. Questo accade perché agiscono in noi dei filtri di vario genere: biologici, neurologici, culturali, sociali, individuali e altro. Questi filtri stabiliscono il grado di attenzione che diamo ad un informazione piuttosto che un’altra e quindi definiscono le informazioni che riceviamo.
Capiamo bene, quindi, che l’esperienza degli stimoli e delle informazioni che riceviamo è un fenomeno personale e diverso per ciascuno di noi.
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Anche se non si può non comunicare oggigiorno parlare con qualcuno spesso significa telefonare, messaggiare o chattare. Questi fenomeni, per quanto utili in quanto accorciano le distanze, spesso mettono in crisi alcuni aspetti fondamentali della comunicazione generando fraintendimenti e riducendo l’espressività ad uno smile del cellulare.
Parlare con le persone avendole di fronte è bello ed è per questo che ho voluto elogiare la bellezza e la complessità di questo aspetto che è parte dell’individuo già prima di venire al mondo.
Spero non sia stato noioso!
Abbracci contagiosi
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STOP
Bellissimo post, hai trattato questo argomento davvero bene!
Grazie mille :)
brava, hai trattato un tema complesso con parole semplici e chiare. Speriamo davvero che la tecnologia non deformi eccessivamente questo processo umano. Facciamo un appello: usiamo gli sms per invitare gli amici ad un aperitivo!
Ottima idea :) grazie!