Steempostitalia ha una "deriva politica"?

in #ita6 years ago

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Terracina (LT), manifestazione contro il caporalato, foto dell'autore

Cioè, vogliamo davvero parlare di politica?

Lo capisco, per l'amor di Dio. Stiamo attraversando una fase complicata.

C'è una spinta mondiale, non solo italiana, verso una spaccatura verticale di tutto ciò che è stato. E probabilmente c'è un alto coefficiente di ragione in questo. Classi dirigenti fiacche, che non vedono, non capiscono, talvolta si accomodano sulle loro posizioni e non si sforzano di misurarsi con le cose che cambiano.

Ma non finisce qui. Perchè ci sono anche moltissime promesse, parole mai verificate, piene di veemenza. Perchè la veemenza produce significato, la veemenza aggrega, crea comunità. Comunità incazzate per lo più. Ma che importa? Esistono. E nessuno ha capito come si possono gestire. E nessuno ci prova, se non propinando altre promesse. O provando a gridare un po' più forte.

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Terracina (LT) e Milano, foto dell'autore

Io vivo a Roma. Roma è la grande prova vivente (vivente?) di un fallimento globale. Il fallimento delle vecchie classi dirigenti della sinistra, torpide e torbide; il fallimento della roboante destra clientelare di Alemanno; il fallimento di un piccolo e naive tentativo di fare la rivoluzione senza l'esercito di Ignazio Marino; il fallimento di una classe dirigente nuova e arrogante, quella pentastellata, che non riesce a venire a capo quasi di nulla: dalle buche alla gestione dei rifiuti; dall'invasione di pullman turistici sulle scale del Campidoglio fino ai cantieri dormienti che chiunque può trovare in ogni angolo di centro e periferia della città.

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Roma, via del Corso, foto dell'autore

Perchè vi dico questo? Perchè in questi giorni, comprensibilmente visto che siamo tutti e tutte italiani, si è andato formando un gran dire sui fatti recenti che hanno visto protagonisti le nostre itituzioni nel tentativo - direi abortito - di costruire un nuovo governo dopo le elezioni del 4 marzo.

Non vi dirò quello che penso. Sia perchè probabilmente non interessa nessuno. Sia perchè sarebbe un inutile lancio del mio sasso nel pozzo dei miei "avversari", che non cambierebbe di una virgola le loro posizioni. Sia ovviamente perchè Curie non mi voterebbe :)

Ma soprattutto non vi dico quello che penso perchè quello che penso veramente io, viene prima della mia opinione personale sulle elezioni e il post elezioni, e riguarda il perchè ci confrontiamo qui sopra. Sì, qui sopra, su Steempostitalia.

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Roma, metropolitana, foto dell'autore

Certamente lo facciamo perchè vogliamo esprimere un'opinione o un sentimento o una posizione politica.

Ma soprattutto lo facciamo perchè rappresentiamo un piccolo gruppo di talenti italiani che si stanno misurando con uno strumento innovativo di produzione di idee e cultura sociale

Per questo mi piacerebbe che - diversamente da quanto ciascuno di noi ha fatto, magari su facebook o su twitter o anche al bar con i colleghi e gli amici, o a casa - qui facessimo uno sforzo in più.

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Porto Badino (LT), spiaggia, foto dell'autore

Quale? Presto detto.

Noi produciamo contenuti, spesso contenuti innovativi, ma anche arte, cultura, dibattito. E muoviamo anche risorse economiche, sollecitiamo in modo più o meno diretto, processi di cambiamento.

Tutto questo che cosa ha a che vedere con l'Italia? Quella delle chiacchiere dei salotti televisivi, quella del Parlamento, quella delle istituzioni, quella dei contratti di governo più o meno farlocchi?

Al di là della propaganda dell'una e dell'altra parte - se di due sole parti, per semplificare, vogliamo parlare - che cosa potrebbero rappresentare le future leadership politiche italiane per il nostro piccolo, ma significativo, progetto?

Vogliamo immaginare che ci possa essere un'interazione tra quello che noi siamo e rappresentiamo e l'Italia intesa anche come sistema di poteri e di istituzioni, più o meno connesse con il più ampio panorama europeo e internazionale? Chi siamo noi là dentro? Che cosa rappresentiamo e che responsabilità "pubbliche" possiamo esercitare? Ci interessa essere parte - in qualche modo - di questo gioco? O preferiamo limitarci ai nostri legittimi commenti?

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Roma, facoltà di sociologia, foto dell'autore

Beh, si capisce. Io credo che no, non dobbiamo limitarci a commentare. Perchè noi non siamo un nulla che gioca dentro una bolla web, ma siamo un soggetto italiano dotato di personalità, di idee, di qualche risorsa e anche di discreti asset in termini di tecnologia, contenuti e competenze.

Forse è questa la "deriva politica" che potremmo studiare e approfondire. Sempre nei termini che il nostro strumento ci consente. Perchè non siamo un gruppo politico. Ma, a nostro modo, siamo una start up italiana. Possiamo scrivere, riflettere insieme, pensare a progetti, divulgare. E lo facciamo anche in questo paese perchè di questo paese siamo parte. Tutto questo potrebbe risultare di qualche utilità in una futura politica di sostegno al reddito, alla cultura, all'eduzazione dei giovani o all'innovazione, per esempio?

Oltre la nostra insofferenza c'è di più. C'è il nostro valore. Riflettiamoci.

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Tra Sassari e Roma, volando, foto dell'autore

Sort:  

Ho sempre pensato il mio impegno nel corpo sociale come una cosa piccola, silenziosa e continua. Che è poi il lavoro che faccio con i miei ragazzi, ogni giorno. Seminare onestà, impegno, serietà, rispetto reciproco e passione per le cose. Non credo di essere capace a fare altro. Che altro hai in mente tu?

Ciascuno ha il suo dono e la sua vocazione. Indubbiamente a te quella di insegnare non manca e lo fai con garbo, competenza e passione. Ho scritto questa breve riflessione solo per sollecitare le persone a ragionare su quello che questa esperienza può rappresentare per l'Italia e come la si potrebbe valorizzare. Anche questa è politica. Volenti o nolenti facciamo parte dei famigerati "beni comuni" del paese :)

Anche questa è politica
questa E' politica

Questo ti fa onore e hai la mia stima , apprezzo chi si impegna socialmente.

Giustissimo @pataxis.
Pensa a SPI come un nuovo gruppo dove poter seminare e raccogliere.
Secondo me non può fare che bene alla crescita del gruppo.

BRA-VA!
hai la mia attenzione e il mio voto!
noi le cose le possiamo cambiare o possiamo lamentarci sterilmente.
io sono con te

grazie @ciuoto penso che ciascuno di noi abbia un valore aggiunto da spendere in questo progetto. Bisogna solo capire come farlo "cantare". Buona serata

Un post ineccepibile... hai esplicitato a pieno il mio pensiero. Un saluto @giornalista

ne sono felice! Grazie e buona serata a te

Mi sembri molto in linea con un mio vecchio post "cosa significa fare politica oggi", l'hai letto?

Sono in sintonia dalla prima all'ultima parola che hai scritto in questo post, so che non è facile, perché non basta volerlo o saperlo fare (valorizzare), dobbiamo trovare dei nuovi modi per farlo.👍

Grazie anedo. I modi sono la chiave di tutto. Vado a recuperare il tuo post

Un bellissimo post , complimenti.

Felice che tu sia passato 😊

Ho letto. E ho letto (e commentato) anche il vecchio post di @anedo, al quale accenna nel suo commento.
Non so cosa aggiungere. Condivido. E ripeto quanto commentato di là:

"...ma se in merito a tutto ciò che non va non mi sento di aggiungere altro, rispetto a ciò che possiamo fare ho delle perplessità. Sentirci impegnati e valorizzare il nostro impegno quotidiano è quanto dite e condivido. Ma è sul come mettere a valore, come dare peso, come immaginare che possa accadere, che ...mi perdo. Non riesco ad accettare (non riesco a comprendere) che il solo fatto di fare la nostra piccola parte possa confluire (uno più uno, due: due più due, quattro;...) in un grande valore collettivo capace di cambiare le cose. Non so..."

Grazie dello spunto, come sempre intelligente, garbato, consapevole.

Di spunti e di miele è fatto il buon senso 😉

...di miele, eh... il buon senso, dico... è fatto di miele...

Poetica, come sempre.

Voli troppo alto. Ma chi sei? Buddha? Gandhi? Confucio? ...Gesù...

No, ...io sono piccolo e nero, non capisco, non mi stacco da terra, non riesco, ...mi perdo...

Guardati la risposta che ha dato @anedo al mio commento al suo vecchio post: è piena di questioni irrisolte, ricerca di risposte, ...Anela uno sbocco al nostro impegno,... È una posizione terrena, l’urlo di un condannato che non vuole soccombere, che non rinuncia a combattere, ma non trova la via... È speranzosa e stanca,... Composta, nonostante tutto: non è urlata, consapevole quasi dell’ineluttabilità del nostro destino che si ripropone nei secoli sempre uguale.

Una tempesta terrena, sopra alla quale tu riesci a volare. Me ne compiaccio, mi affascini e mi spaventi...

...e, comunque sia, ti è andata bene anche stavolta: c’e qualcosa che non mi convince nella tua preparazione, ma non capisco cosa e non posso non darti almeno la sufficienza. ...e poi, sei così simpatica...! 😉

lo dici perche lo sai che mi dicevano sempre così i miei professori? In particolare quella di matematica...Marta sospetto che tu non abbia studiato, ma l'hai fatto benissimo :) Grazie

Sono di Roma anche io e frequentavo all'Umberto I come darti torto, bellissimo post GRANDE!

Il confronto legittimo e sincero, senza essere per forza ancorati alle proprie idee, ed avendo il coraggio di guardare senza le "classiche fette di prosciutto davanti agli occhi" quello che può essere ottimamente proposto da altre fazioni o personaggi, è quello che spesso manca nella nostra politica, prendiamo per partito preso ed oro colato tutto quello che ci arriva dal nostro orientamento, e non è sempre giusto, anzi....

Caro Marco sfondi una porta aperta. Un mio vecchio pallino è che la scuola dovrebbe insegnare la dialettica e far esercitare ragazzi e ragazze nella discussione secondo il modello greco classico o anche semplicemente secondo il modello della scuola di Barbiana di don Milani. Grazie per avermi letto

A proposito di veemenza scrivi "E nessuno ha capito come si possono gestire"
Temo che ci sia chi la sappia gestire molto bene.

Nessuno che la sappia gestire al di fuori di un contesto di "famo casino" comensi dice da noi a Roma. Grazie John

Apprezzo molto questo articolo @martaorabasta.
In questi giorni avevo sollevato la questione e un po presuntuosamente voglio pensare che il mio commento al postIT di ieri abbia creato la necessità di fornire un chiarimento, di dettare una linea se cosi possiamo chiamarla da parte di SPI.
Concordo pienamente con te.
Nel mio post di ieri ci avevo tenuto a sottolineare l'esigenza, se non addirittura l'urgenza, di lasciare a tutti una libertà di pensiero ed espressione nei limiti e nei toni che un gruppo di persone serie e di buon senso quali siamo dovrebbe sempre tenere a mente.
Credo che la discussione nata sia sempre stata di alto livello, sia nei toni, sia nei post, sia nei commenti.
Chi non vorrà parlare di politica dovrà poterlo fare serenamente, al tempo stesso che vorrà parlarne dovrà sentirsi libero di poterlo fare senza temere che la sua figura possa essere messa in discussione o in un certo senso smorzata "perchè quello parla di politica".
Se dico queste cose è perchè tra le righe ho avuto modo di pensare che in alcuni membri (pochi a dire il vero) il parlare di politica desse fastidio.
Il nostro dovere è farlo con un tocco personale, analitico, provocatorio, coinvolgente e propositivo.
Via chiacchiere da bar e caciara.
Non siamo su facebook, non siamo al mercato.
Credo che questo fino ad oggi sia sempre stato assicurato.
Assicuriamoci allora che questa non sia una discriminante per decidere se un utente è più o meno valido e "allineato" rispetto ad un altro.
Il tuo post rassicura in tal senso e alza ulteriormente il livello e per questo ti ringrazio.

Grazie del tuo commento serialfiller. Il mio intervento non ha un carattere istituzionale. Nel senso che riporta solo ed esclusivamente il mio parere, però è giusto ampliare la riflessione a un profilo più di strategia e meno di cronaca. Un saluto 😉

Certo, non è istituzionale ma viene da una persona di prestigio all'interno della community quindi valgono molto.
Grazie.

Lusingata 😊