SAD STORY BLOG: il colloquio peggiore del mondo

in #ita7 years ago

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Bentornati amici di Steemit! Qui è il vostro amichevole Mr. Lica di quartiere che vi parla!  

 Oggi vi vorrei parlare di una avventura, o meglio dire, una disavventura che mi è successa pochi giorni fa; non è mia intenzione raccontarvi di questi avvenimenti legati alla mia vita privata, ma vista la situazione completamente paradossale che mi si è verificata, voglio confidarmi con voi, cercando anche di sdrammatizzare. Sono oramai quasi due anni che cerco di cambiare lavoro, infatti mi trovo a fare una professione molto statica, e volendo crescere e progredire mi sto guardando intorno da un po’, ed in questi due anni non ho praticamente trovato quasi nulla, fino a poche settimane fa. Quando una MEGA-MAXI-IPER azienda americana mi chiama poiché ha trovato il mio CV su Linkedin ed il mio profilo è affine per la succursale che loro hanno nei pressi di Bologna. Per me è come una manna dal cielo, infatti per un ingegnere energetico e nucleare essere chiamati da una società energetica è qualcosa di meraviglioso, quasi commovente.   Faccio il primo colloquio via Skype, tutto va molto bene e mi propongono un secondo colloquio presso la sede di Bologna per cui dovrei andare a lavorare, quindi colgo l’occasione di andare a visitare alcuni monolocali quella mattinata per ritagliarmi l’ora che loro mi avevano richiesto, sapendo che poi il pomeriggio sarei andato a lavoro. Vado al colloquio con un look non proprio “accattivante”, cioé il tipico look dal lavoro: jeans, camicia, maglione; dopo circa un’ora di chiacchiere mi mandano a casa ed avevo la convinzione che fosse andato malissimo, sia per il look sia per quello che avevo detto, infatti, come sanno tutti coloro che fanno colloqui, si sparano tante di quelle fesserie che inizia quasi a girare la testa. 

Desolato torno in ufficio, aspettando una chiamata nelle settimane seguenti, e, a sorpresa, mi richiamano il giorno dopo, convocandomi alla loro sede principale in Italia: a Verona

Chiedo una giornata di permesso a lavoro per motivi personali e mi organizzo per la partenza verso il Veneto con la mia “Cesso-car”: una utilitaria che viaggia troppo per la sua cilindrata.
Visto che anche loro si erano lamentati del mio look come mia unica pecca, decido di andare a comprare una nuova giacca ed una nuova camicia per l’occasione, quindi, viste le mie non eccessive ricchezze, vado in questa catena dove di solito trovo buona merce a basso costo, ma questa volta qualcosa mi spiazza: tutti gli abiti hanno come “modello” l’ultra-slim, quindi il mio quintale e le mie spalle enormi non erano molto felici di questa loro scelta di marketing. Decido quindi di comprare delle taglie imbarazzanti (60 per la giacca ed XXXL per la camicia), pago ed eseguo lo step successivo: prenotare dove dormire. Su quello non ho lesinato economia, infatti mi sono trovato a prendere un albergo che non fosse il più economico, ma che servisse un buon servizio: buone colazioni, un parcheggio ed un letto che i visitatori precedenti definissero almeno “buono”. Il gran giorno della partenza era arrivato: parto con calma ed arrivo in tardo pomeriggio a Verona: non trovo parcheggio al mio arrivo. Lascio la macchina nel primo buco che trovo ed al mio arrivo il titolare dell’albergo, alla mia richiesta sul parcheggio, mi dice che ci sono tanti posti liberi gratis vicino l’albergo e che per loro quello è come se fosse un parcheggio. Inizio a snasare che qualcosa non torna e vado in camera: molto bellina se devo dirla tutta ma la cosa più epica che aveva era il bagno, infatti esso era di grandezza pari se non superiore alla camera da letto. La notte va tranquilla e torno la mattina dopo vado a far colazione: scendo nella hall dell’albergo e non trovo nulla, infatti, sempre il proprietario mi comunica che il loro B&B in realtà non fa le colazioni o nulla, ma si poteva andare al bar all’angolo a prendere, tramite un buono, un caffè (non un cappuccino) ed una pasta. Già infastidito dalla stranezza di tutto questo vado, dopo la colazione, verso l’azienda per il colloquio definitivo. Fuori c’era un terrificante -8 e la mia macchina ha voluto provare il brivido di pattinare conseguentemente anche il brivido di andare a sbattere contro un marciapiede: decollo. Con una ruota deformata vado a fare il colloquio facendo finta di nulla, ma mentre mi parla il CEO italiano, mi dicono che siamo rimasti due candidati, e, mostrandomi l’altro curriculum, mi accorgo che l’altro con cui mi contendo il posto è un mio collega d’ufficio.   
 Stranito torno (molto) lentamente verso casa, causa ruota, fino ad arrivare la sera tarda (ho visitato un minimo la città visto che avevo un giorno di permesso) e quella notte mi scrive il mio collega dicendomi che quel giorno non era andato a lavoro e voleva sapere se gli erano arrivate mail da parte di X: era chiaro che avessi visto bene. Il giorno dopo vado dal meccanico: asse della ruota andato completamente e mi fa notare di essere stato un miracolato e non aver perso la ruota in autostrada durante il mio ritorno. Abbandono la macchina nella mia tristezza dal meccanico pagando tantissimo la riparazione (tutti i miei risparmi, circa) ma non potevo fare altrimenti, infatti senza macchina sono rovinato. Questa storia finisce un giorno preciso, il 15 Febbraio, quando mi comunicano la scelta finale dell’azienda: indovinate chi è stato assunto alla fine?   
 Probabilmente il mondo delle macchine a gas non aveva bisogno di me. 

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Se questa non la chiami sfiga...

La racconto per sdrammatizzare

Fai bene 😂 povero te

Capperii, mi dispiace tantissimoo 🙈🙈