QUELLO SCONOSCIUTO A CASA TUA

in #ita7 years ago (edited)

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Marcos, che ovviamente si nasconde

“There’s no place like home” diceva Drothy nel Mago di OZ. Verissimo. Infatti la mia casa è bellissima, mi rappresenta, mi coccola tutti i giorni e gli dedico quelle attenzioni che in genere il maschio bianco caucasico sui trenta dedica alla propria automobile. Io invece preferisco le mura e i tetti alle ruote o alle autoradio. Ora, sicuramente voi penserete che sto per raccontarvi di quella volta che un ladro ha osato violare la mia proprietà in cerca di qualche refurtiva che per sua sfortuna non possiedo, oppure di un aneddoto su qualche migrante o straniero invasore.. invece no. Oggi vi voglio raccontare di una passione che condivido con la mia compagna..non la casa, ma quella in carne ed ossa. E no, non è neppure una storia su morbose o discutibili abitudini sessuali con estranei o altro, potete stare tranquilli è più semplicemente una storia che racconta di fiducia e paura.. ripeto non è niente di indecente.

Durante un bellissimo viaggio in Argentina durato diversi mesi abbiamo scoperto come conciliare il bisogno di casa con quello di non prosciugare i pochi soldi che avevamo, scoprendo così un meccanismo che ancora una volta fonde la dimensione virtuale con la realtà. Sto parlando di una piattaforma di couchsurfers (da un divano all’altro), un non luogo che connette viaggiatori con stanzianti e li mette nelle condizioni di conoscersi per il giusto di barattare un posto dove dormire con una chiacchiera o semplicemente un po' di gratitudine. Dipende. Anche qui il sistema della rispettabilità è importante.. ma per chi partiva da zero come noi nemmeno troppo. In quel viaggio siamo entrati nelle case di persone incredibili senza mediazioni o garanzie, tra imbarazzo e timidezza e con quella mente da principiante che ci relaziona con l’ambiente e la nostra esperienza con mente vuota, libera.

Badate bene, non siamo degli sconsiderati hyppies che se ne vanno in america latina senza considerare gli ovvi pericoli e rischi di un paese che comunque detiene il più alto tasso di omicidi nei quartieri difficili delle città (più che in Messico). Ma con i dovuti accorgimenti abbiamo imparato rapidamente una profonda verità: Le persone sono spesso molto migliori di come le immaginiamo; O per dirla alla Thoreau “La solidarietà è l’unico investimento che non fallisce mai”.

Tornati in Patria ci siamo subito proiettati dall’altro lato del sistema e ci siamo calati nella parte degli stanziali. E così coppia dopo coppia, tra viaggiatori e camminanti, biondi e bruni abbiamo aperto le nostre mura di casa a tanti sconosciuti, avatar senza volto che in pochi istanti assumevano una identità ben definita e comunque sempre carichi di quella grande umanità che distingue chi abbatte le mura, quelle si, della diffidenza e della paura.

Entrambe le posizioni di ospitante ed ospitato possono darti grandi emozioni, senza aver bisogno di ricercare chissà dove e chissà cosa che non esista già all’interno del vissuto di ogni individuo. Ed è talmente semplice che lo può fare chiunque, basta solo eliminare tutte quelle sovrastrutture che ci incatenano nel tranello semantico che sconosciuto significhi pericolo.


P.S. Marcos nella foto è stato ovviamente il nostro primo ospite, ciao Marcos!
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