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RE: Disturbi dell'Immagine Corporea: 2) I Disturbi del Comportamento Alimentare

in #ita7 years ago

Carissima, il tuo articolo mi è piaciuto davvero molto, perché riesci a trattare di un argomento che mi tocca a livello personale - come ti ho detto più volte - con il tuo fantastico "distacco scientifico". I disturbi dell'alimentazione sono una piaga della modernità, purtroppo. Ci incappano le donne, che sono belle solo se magre e perfette, senza rotolini di ciccia, senza rughe e senza cellulite, ma ne restano vittima anche gli uomini, che si affliggono spesso per altre ragioni legate ai canoni estetici del maschio macho.

Questo argomento mi tocca personalmente, perché ho sperimentato anoressia e bulimia in adolescenza (come molte ragazze, quella è un fase di cambiamento e difficile da affrontare, a volte). E mi piacerebbe condividere qualcosa di questa esperienza della mia vita, qualche accenno. Senza sofferenza o autocommiserazione, soltanto ai fini scientifici insomma :P

Le motivazioni per cui ho cominciato a ridurre progressivamente le dosi di cibo ingerito sono varie e tu, in realtà, le citi tutte: storie familiari (bruttine ma non gravissime), insicurezza, perfezionismo, aspetti ossessivo compulsivi, scarsa autostima. Perfezionismo prima di tutto. Disapprovazione, anche, che provavo nei miei confronti e un senso di inadeguatezza che mi perseguitava. Mi sentivo inadatta, brutta, indesiderabile e, avendo subito un trauma da bimba, non volevo diventare donna proprio per nessuna ragione al mondo: rifiutavo le forme curve, amavo le spigolosità delle mie ossa.

Per fortuna, ho superato il problema, grazie al supporto della mia famiglia, del mio fidanzato e dei miei amici, ma anche grazie ad una splendida psicologa.

Per la mia esperienza, il problema nasce spesso quasi per caso, nel senso che, nel momento in cui si riuniscono tutti i tasselli che possono farlo nascere, casualmente cominciamo a mangiare di meno: una cucchiaiata di pasta in meno, il primo giorno; poi dimezziamo le dosi, poi eliminiamo la pasta, poi saltiamo i pasti e mangiamo solo cibi leggeri e digeribilissimi; facciamo come i pulcini, bocconi piccoli piccoli. In altri casi, vediamo una persona amica o famosa adottare comportamenti anomali e pensiamo di copiarli. E tutto ha inizio.

Dopo quel momento iniziale, tutto diventa un vortice e il cibo, anche se rifiutato, diventa un'ossessione; inoltre, anoressia nervosa e bulimia sono spesso mischiate e alternate: persino una persona inflessibile a volte perde il controllo e mangia qualcosa di troppo; da anoressica, avevo spesso delle crisi di fame e mangiavo compulsivamente qualsiasi cosa mi capitasse a tiro (lontana dagli sguardi altrui, sempre), per poi vomitare tutto subito dopo e sentire una piacevole sensazione di sollievo: ero stata in grado di punirmi per il mancato controllo.

La parte più brutta di queste malattie è che si innescano comportamenti autodistruttivi ed asociali, per vari motivi: la vergogna di mangiare pochissimo e di doversi sempre giustificare per la mancanza di appetito, lo stress di dover mentire agli eventuali commensali, negando l'esistenza di un problema che è palese a tutti ma che non si può ammettere; l'ansia di dover mangiare per forza e poi cercare un bagno per cacciar via quel riempimento non voluto.

Io ho impiegato anni per tornare a mangiare a tavola, in compagnia. Ora godo di quella tavola imbandita e della compagnia di chi mangia con me e condivide quel momento ,con maggiore consapevolezza, forse, ma non è da sottovalutare questo aspetto dell'isolamento progressivo; è come se ci si richiudesse a riccio e si rimanesse soli con se stessi; ma noi siamo il nostro mostro e se ci priviamo del contatto con gli altri rischiamo di autodistruggerci con un'efficacia incredibile. Si allontana l'altro, che è proprio l'unico che può salvarci se solo tendiamo la mano.

Scusami per il commentone, spero di non averti annoiato! Il tuo articolo è come sempre molto ben fatto; l'argomento è una bella gatta da pelare ma sempre attuale. Scommetto che su dieci persone, almeno 7/8 hanno avuto problemi alimentari e magari alcune ci sono ancora invischiate.

Ho visto di recente un film molto bello sul tema, te lo consiglio, ma è una roba pesantuccia: To The Bone.

Grazie

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Grazie a te, per le tue speciali riflessioni e soprattutto per aver condiviso un piccolo pezzo di te stessa, a volte piu utile di qualunque disquisizione teorica per chi voglia avvicinarsi all argomento o per chi abbia bisogno di capire qualcosa in più delle emozioni che, attorno a queste situazioni, girano e si sviluppano, ma soprattutto per dare una testimonianza di forza e speranza.
Qualunque difficolta si affronti, s in qualunque modo si sviluppi, c è sempre un modo per uscirne vincenti.
Il film lo conosco si ma non l ho ancora visto.. Ancora per poco 😉
Grazie ancora 😘