1992: Mafia,Tangenti e "Jurassic Rock" - terza parte

in #ita7 years ago (edited)

Ed eccoci finalmente arrivati alla terza parte del mio post dedicato ai turbolenti e tragici avvenimenti accaduti nell'anno 1992.

Per chi si fosse perso le precedenti puntate, qui trovate la Prima e la Seconda.

LE ELEZIONI POLITICHE DEL 5-6 APRILE 1992

Demotivati, disillusi e turbati da quanto accaduto fino a quel momento, in uno stato in piena crisi morale, il popolo elettorale si trovò ad affrontare il dilemma circa la decisione su chi e cosa votare.

Dove era finita la fiducia nel mondo politico, dopo che si era appena scoperchiato lo scandalo di Mani pulite che vedeva ogni giorno arresti, confessioni, incarcerazioni?

Gli italiani si recarono alle urne in occasione delle Elezioni Politiche :
La Democrazia Cristiana, per la prima volta dal dopoguerra, scende al di sotto del 30%, perdendo oltre due milioni di voti, il Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi limito' i danni con la perdita di un solo punto percentuale, ma era la prima volta che, rispetto alle precedenti elezioni, ebbe un calo di consensi.
Il nuovo partito "comunista" , il PDS di Achille Occhetto, si fermo' al 16% .
Il Quadripartito di maggioranza composto da DC, PSI, PDSI e PLI reggeva sul filo del rasoio.

Gli italiani erano stanchi di essere presi in giro, di un modo di fare politica che ormai sapeva di muffa, di una incapacità generale da parte dei partiti e del sistema di rinnovarsi, di questo scandalo di mazzette e tangenti di cui si parlava da un paio di mesi.

Ci fu quindi un astensionismo al voto piuttosto notevole.

E i veri vincitori di quelle elezioni furono due piccoli partiti:

La LEGA NORD di Umberto Bossi che, cavalcando l'onda della situazione, con lo slogan Roma Ladrona e propositi di secessionismo, raccolse il malcontento di una grande parte dell'elettorato lombardo e di tutto il Nord Italia, riuscendo a totalizzare la bellezza di un 9% e passando da 2 a ben 80 parlamentari (55 eletti alla Camera e 25 al Senato), promettendo guerra al sistema.

La RETE di Leoluca Orlando che, affermandosi prevalentemente nel Sud Italia, in particolar modo a Palermo, riesce a fare eleggere 15 parlamentari.

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Immagine CC0 creative commons

Di quelle elezioni ricordo che detti la mia preferenza al nuovo partito, di recente costituzione, che si chiamava Partito della Rifondazione Comunista , creato dallo zoccolo duro dell' ex Partito Comunista Italiano sciolto proprio l'anno precedente.

I risultati di quelle Elezioni politiche furono le conseguenze di ciò che si respirava nell'aria e restituirono un parlamento frammentato e una notevole difficoltà di costituzione del governo.

IL BLITZ DEL 22 APRILE

Il 22 aprile, il pool di Mani Pulite chiese l'arresto di ben otto imprenditori milanesi, in un unico blitz: fu una piccola retata molto significativa poichè tutti e otto, uscendo dal carcere di San Vittore, avevano confessato, fatto ulteriori nomi, contribuendo ad aprire ulteriormente il ventaglio delle indagini.

Tra gli otto arrestati, il nome più di spicco fu quello di Clemente Rovati , presidente della azienda Edil-mediolanum la quale si stava occupando di guidare la cordata delle aziende costruttrici del Terzo Anello dello Stadio San Siro di Milano.
Per farci solo una idea della situazione, quei lavori , preventivati nel 1987, avrebbero dovuto avere un costo di 64 miliardi di lire, divenuti successivamente ed effettivamente ben 180.

Questo Blitz causo' una reazione a catena : da quel momento, decine di imprenditori si presentarono addirittura spontaneamente nelle varie Procure, confessando, esponendo nomi e cognomi del mondo politico, agevolando accelerando e talvolta anticipando gli sviluppi dell' inchiesta.

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LE DIMISSIONI DI FRANCESCO COSSIGA

Il 28 Aprile, con un anticipo di ben due mesi rispetto alla scadenza naturale del suo mandato, prendendo atto della sconfitta del "consociativismo" nelle elezioni del 5 aprile, attraverso un lungo discorso televisivo durato quaranticinque minuti, il presidente della Repubblica Francesco Cossiga , annuncio' le sue dimissioni.

"C'è chi approverà il mio gesto, chi questo gesto non lo approverà, ma spero che tutti lo consideriate un gesto onesto di servizio alla Repubblica.
Ai giovani io voglio dire però... di amare la Patria, di onorare la nazione, di servire la Repubblica, di credere nella libertà e di credere nel nostro Paese"

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Francesco Cossiga

Durante gli anni del suo incarico come Presidente della Repubblica, non manco' di sparare a zero contro magistrati e politici che non gli andavano a genio: fu denominato, non a caso, il Picconatore .

Le sue dimissioni anticipate segnarono l'affossamento definitivo della Prima Repubblica

23 MAGGIO : LA STRAGE DI CAPACI

Erano le 17:40 di Sabato 23 Maggio 1992.
il Giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo atterrano presso l'aeroporto Punta Raisi di Palermo.

Da li' proseguono il viaggio, assieme a sei agenti della scorta, a bordo di tre Fiat Croma blindate: in una di esse, alla guida vi è proprio Giovanni Falcone, con a fianco la moglie.

Sul sedile posteriore l'autista Giuseppe Costanza, nelle due vetture retrostanti, i sei agenti che scortavano il giudice.

Imboccata l'autostrada A29, all'altezza dello svincolo di uscita per Capaci, alle 17,56 in punto viene messo in atto quello che fu l'attentato esplosivo più grave dal dopoguerra fino a quel momento: 800 chili di tritolo, nascosti dentro a un tombino e in un canale di scolo sottostanti il tratto autostradale e telecomandati a 400 metri di distanza, esplosero durante il passaggio della Fiat Croma condotta dal giudice Falcone e di quelle occupate dai sei agenti della sua scorta.

L'esplosione fu qualcosa di apocalittico, lo scenario agghiacciante: l'asfalto di quel tratto di autostrada non esisteva più, al suo posto sorgeva una voragine larga una trentina di metri e profonda otto.

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Ammassi di lamiere, polvere, cadaveri.

A pochi metri di distanza, una delle due macchine occupate da tre agenti della scorta di Falcone, catapultata con dentro i corpi senza vita di Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.

Gli altri tre agenti, che viaggiavano sull'altra auto che procedeva seguendo le altre due, se la cavarono con traumi , ferite, cosi come una coppia che, con la propria auto, stava casualmente passando nei pressi di quel luogo infernale, ma in senso inverso.

Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo si spensero all'ospedale di Palermo dopo tre ore di agonia.

Si salvò miracolosamente l'autista Giuseppe Costanza al quale lo stesso Falcone chiese di sedere nel lato posteriore della Fiat Croma, poichè quel maledetto pomeriggio, aveva voglia di guidare.
Restai colpito da questo particolare e fu proprio da quel momento che ho cominciato a credere che non esiste alcun Dio ma solamente il Destino.

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Milioni di italiani, con rabbia e impotenza, non dimenticheranno mai quei servizi trasmessi dal TG in edizione straordinaria.
Me compreso.

Milioni di italiani che si erano rotti i coglioni di quello che stava accadendo nella loro patria.

Milioni di italiani che si erano stufati di uno stato assente e della Mafia che, a questo giro, aveva alzato il tiro come mai aveva fatto in precedenza, colpendo IL simbolo della lotta e vendicandosi così del verdetto definitivo emesso al Maxiprocesso di Palermo pochi mesi prima.

E cosa dire dei giovani siciliani, miei coetanei dell'epoca, che stanchi dell'omertà e che fino a qualche giorno prima il solo sentire pronunciare la parola "mafia" incuteva loro terrore e che avevano deciso di unirsi, per dire NO ?

Era giunta l'ora di dire BASTA.

Basta alla Mafia, alzare la testa.

Gridare NO ALLA MAFIA, tutti insieme e senza paura.

I funerali delle cinque vittime si tennero presso il Duomo di Palermo, in un clima surreale.
Un clima incazzato, commosso, impotente.

Di rabbia contro il mondo politico in primis, la sensazione di sentirsi soli e abbandonati dalle istituzioni, il dover tirare la conclusione che la Mafia stava stritolando l'Italia intera.

E nessuno ha mai dimenticato il drammatico appello che la moglie, anzi vedova, dell'agente della scortaVito Schifani fece,tra le lacrime, dentro la affollatissima chiesa, all'indirizzo di chi aveva perpetrato quell'attentato:

chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso.
Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro ..sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio,se avete il coraggio… di cambiare… Ma loro non cambiano...

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GIOVANNI FALCONE 18-05-1939 / 23-05-1992

"A questa città vorrei dire: gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini" (Giovanni Falcone)

FINE TERZA PARTE

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Grazie mille per il tuo post, ora mi ricordo molto meglio tutta la storia.

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Grazie a te semmai per averlo letto e commentato, non perderti la prossima (e ultima) puntata!

Mi hai fatto venire la pelle d'oca @nicola71. Ricordo a tratti quel pomeriggio ma ricordo bene lo sgomento dei miei genitori alla notizia. Capii che era successo qualcosa di grosso. Con gli anni e crescendo ho potuto riflettere su questo avvenimento e comprendere la gravità di questo gesto, con così tanta veemenza...credo che 800kg di tritolo sono una quantità pazzesca. Non potrò mai però accettare una così grande violenza, cattiveria e gravità... Non per ultimi i miei complimenti per un post molto chiaro, scorrevole, "sentito". Grazie caro

carissimo @mcassani la cosa che piu mi fa piacere è sapere che le mie parole arrivano al cuore e allo stomaco, il tuo commento ne è la dimostrazione. Ti ringrazio di cuore per la tua gentilezza, la tua educazione e l'appoggio. Grazie

Ho le lacrime agli occhi.. a distanza di tanti anni, ogni volta che sento questa storia sento un senso di impotenza e rabbia.
Avevo solo 14 anni all'epoca, ma capivo benissimo quello che stava succedendo.
Ricordo le parole strazianti della vedova Schifani, sempre sull'orlo dello svenimento.
Ricordo.. e voglio sempre ricordare. Grazie Nicola, perchè è grazie a queste iniziative che si tiene viva la memoria su quello che non deve più succedere.

E io invece ringrazio te @miti per le tue parole che si sposano perfettamente con quelle che furono le emozioni di rabbia e sgomento che ho cercato di riportare in questo post e che chi, come anche tu, hanno respirato appieno in quell'epoca. Grazie di cuore.

Caro Nicola, leggendo questo post ho come l'impressione di ascoltare una voce narrante che racconta, uno dei più brutti e tristi capitoli della storia italiana contemporanea. Io all'epoca della strage di Capaci avevo 17 anni e ricordo ancora per filo e per segno quella giornata di sgomento generale. Non c'e' nulla da aggiungere a questa tua perfetta ricostruzione, scritta con un carico emotivo evidente e che riflette le tue emozioni su quel terribile giorno.
Chapeau amico mio...

Grazie anche a te, di cuore...sei stato testimone in eta della ragione, quello fu un avvenimento che lascio' turbati tutti..grazie per tutto carissimo.

e noi come italiani siamo cambiati? siamo andati avanti? si è fatta l'Italia una volta e disfatta quante volte, ma gli italiani non si sono mai fatti, troppo eterogenei ed individualisti per essere un popolo, forse l'Italia è una penisola composta da 60 milioni di isole...

Verissimo. Sacrosanta osservazione la tua. Secondo me siamo andati indietro e di molto. Perlomeno negli anni settanta c'era la compattezza delle classi sociali che si univano per protestare e contestare. Oggi siamo divisi, su tutto. Grazie per il tuo commento, molto riflessivo.

Mi hai fatto rivivere quei momenti drammatici. Ogni parola che potrei aggiungere, sarebbe superflua. Grazie per questi bellissimi post

Grazie dei complimenti e per aver letto e commentato..del resto siamo quasi coetanei eheheh

Avere il dono di descrivere un avvenimento del genere, con la forma che hai utilizzato , oltre a toccare la coscienza in ognuno di noi, mi fa riscoprire i valori che riesci a trasmettere e soprattutto come a volte basta poco per superare qualsiasi ostacolo. Grazie per il tuo articolo.

Grazie a te Marco, per avere letto e commentato e per le tue parole :D

Ennesima perla di storia dal mio maestro preferito!
Sono un ignorante pazzesco riguardo alla storia in generale, soprattutto recente, per fortuna che ci sei tu che mi rendi un po' più colto, scrivi molto bene e leggere i tuoi post è davvero un piacere, se a scuola avessi avuto un insegnante che spiegava così saprei molte cose a riguardo... meglio tardi che mai!😉

Grazie caro @dexpartacus è il caso di dire: ma cos'è sto telefono....??
troppo buono, mi fa piacere che i miei siano post di gradevole lettura..un abbraccio

eheheheheheheh
Lo sono davvero!
Un abbraccio anche a te!

Purtroppo quei periodi hanno segnato le nostre menti ed i nostri cuori , hanno difficili è pieni di terrorismo , bellissimo e profondo il tuo post , credo sia doveroso non dimenticare mai è un nostro dovere.

grazie caro @niccolini chi li ha vissuti in età della ragione ricorda sicuramente che aria si respirava.

@nicola71, odio la politica ma il tuo articolo è stato in grado di catturare la mia attenzione. La strage di Capaci la ricordo anche io nonostante avessi solo 5 anni. Ricordo la tv accesa e lo sgomento dei miei familiari. Con gli anni mi documentai e ogni qual volta rileggo qualcosa in merito penso a quanto l'ignoranza e la meschinità a volte prendano il sopravvento sugli uomini. La mafia purtroppo è ancora una triste realtà e, a mio modesto parere, esisterà sempre, anche se le modalità di azione cambieranno.

Grazie @clode la mafia all epoca combatteva lo Stato, oggi è parte integrante dello stato, ecco perchè silente..