Book of the week - The Pressure Principle
TITOLO:
The Pressure Principle
AUTORE:
Dave Alred
TAG:
Motivazione, Crescita e Benessere
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CC0 Creative Commons - https://pixabay.com/it/photos/libri-college-copertura-documento-1845614/
RATING
PREFAZIONE
Ormai lo sportivo professionista non allena solamente i muscoli ma anche la ment. Per raggiungere e rimanere a certi livelli sono necessarie alcune pratiche psicofisiche che fino a 20 anni fa erano sconosciute.
Dave Alred nel suo libro “The Pressure Principle”, mette a disposizione la sua esperienza su come lui abbia gestito e aiutato alcuni tra i più famosi nomi dello sport contemporaneo.
Riassunti in 8 principi ben spiegati capiremo come in che modo la pressione e lo stress ci influenzano e come il gestirli in maniera corretta ci possa aiutare a migliorare la nostra prestazione in qualsiasi campo.
RIASSUNTO
L’impatto che la pressione ha su di noi: c’è una strategia per gestirla?
Cosa vuol dire essere “sotto pressione”? Tutti hanno una diversa percezione, personale, di cosa significhi essere sotto pressione, certamente però siamo tutti in grado di riconoscerla sugli altri. Alcuni campanelli di allarme ci possono aiutare, ansia, sudore, nausea, l’effetto “farfalle nello stomaco”, ecc. a riconoscerla.
Nessuno ne è esente, il problema è che la cattiva gestione della pressione ci porta a fare scelte sbagliate, avventate, di cui per lo più in breve tempo tendiamo a pentirci.
Nello sport questo diventa più evidente, la migliore prestazione deve quasi sempre coincidere con il momento di maggiore pressione, pensiamo per esempio ad una finale olimpica o a l’ultimo giro in una gara di formula uno, è inutile fare il miglior tempo nelle qualificazioni se si fallisce la finale!
L’autore descrive il “pressure principle” (principio della pressione) come una filosofia multi-sfaccettata che ci può aiutare a gestire la pressione. Nonostante i principi alla base di questa teoria siano semplici la loro applicazione richiede impegno costante, i risultati non saranno immediati ma garantiti nel tempo.
Che cos'è l’ansia e come sfruttarla per darci una marcia in più
L’ansia è una sensazione, nulla di reale, durante l’evoluzione della nostra specie serviva a tenerci distanti dal pericolo, ad avvisarci preventivamente di una situazione potenzialmente dannosa per noi stessi. Per questo varia da persona a persona.
Si possono distinguere 2 tipi di ansia:
- trait anxiety (ansia caratteristica), il livello generale di ansia che una persona prova.
- state anxiety (ansia da stato o da prestazione), che percepiamo in risposta a determinate situazioni.
Come detto nella prefazione l’ansia si vede, si manifesta con evidenti segnali esterni (ansia, sudore, nausea) ed interni (aumento di adrenalina e cortisolo), sono proprio quest’ultimi che possono essere usati addirittura migliorare la nostra performance.
Il potere del linguaggio di modificare ciò che percepiamo
Anche il differente utilizzo del linguaggio può variare la percezione di una situazione, messaggi positivi e motivanti possono incoraggiare, al contrario messaggi negativi possono avere effetti devastanti sulla nostra performance, in quanto riempiono la nostra mente di negatività.
Per esempio la celebre analogia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto ci fa capire come anche l’approccio del linguaggio a determinate situazioni generi maggiore o minore ansia sulla percezione della situazione imminente cambiandone inevitabilmente l’esito finale.
La condizione di “non riuscita” aumenta le possibilità di fallire, questa condizione matura col tempo, da piccoli non è presente. Se pesiamo a quante volte siamo caduti dalla bicicletta prima di imparare e a come la condizione di fallimento non abbia mai compromesso la volontà di riuscire. Da adulti invece è diverso, la sola “possibilità” di fallire molto spesso ci blocca ancora prima di iniziare.
Per questo è necessario concentrarsi sul risultato non sul processo per ottenerlo.
10 regole per allenarsi a raggiungere un obiettivo senza essere colti dall'ansia
L’autore utilizza Karen Pryor, un’esperta nell'addestramento di delfini e la sua esperienza, per stilare la lista di 10 regole fondamentali per allenarsi a raggiungere un obiettivo senza essere colti dall'ansia:
1 - incrementa l’obiettivo a piccoli passi;
2 - concentrati su un criterio alla volta;
3 - prima di passare al livello successivo, rinforza l’idea del successo raggiunto finora;
4 - quando introduci un nuovo criterio, sii anche più rilassato sui criteri precedenti;
5 - costruisci un piano di addestramento a lungo termine;
6 - non cambiare addestratore a metà percorso. È importante mantenere consistenza;
7 - se il piano non funziona, cambia piano;
8 - non interrompere una sessione senza motivo, non farti distrarre da fattori esterni;
9 - fa un passo indietro se il comportamento regredisce;
10 - finisci sempre con una nota positiva.
Superare l’imprevedibilità delle situazioni attraverso la visualizzazione di ciò che potrebbe accadere
Non si può prevedere tutto, nonostante si operi in ambiente controllato e con persone di fiducia qualcosina può sempre andare storto o come non previsto. Per questo è fondamentale spingerci ad agire fuori dalla nostra zona di confort affinando le nostre capacità di reazione sotto pressione.
Che cos'è l’arresto sensoriale, come si manifesta e come affrontarlo
L’arresto sensoriale, ovvero la perdita dell’abilità di percepire ed elaborare gli stimoli esterni, si manifesta quando la pressione sale anche attraverso alcuni stimoli fisici come sudore, aumento del battito cardiaco e affaticamento. Per questo è importante che la nostra forma fisica sia ottimale in quanto ci aiuterà a superare questi repentini cambiamenti fisici.
Selezionare e concentrarsi sui passi più importanti per raggiungere il proprio obiettivo
L’autore pone l’accento sul processo non sul risultato. Aver ben chiaro ogni passo ed essere allenati ad effettuarlo ci può aiutare a ripeterli senza esitazioni evitando così distrazioni e perdita di concentrazione causate da pensieri intrusivi
L’insieme dei fattori che ci permette di raggiungere i nostri obbiettivi senza sentirci sotto pressione
L’uso del linguaggio giusto ci permette di inquadrare meglio le situazioni cambiandone così la nostra percezione
Gestire l’apprendimento invece ci permette di impegnarci attivamente a migliorare il nostro modo di reagire alle situazioni di pressione.
Analizzare l’ambiente in cui operiamo è fondamentale per prevenire, per quanto possibile, potenziali imprevisti, positivi o negativi.
Quando veniamo sopraffatti dalla pressione incorriamo nell'arresto sensoriale, che ci fa perdere la capacità di prendere decisioni e performare in maniera ottimale.
L’unione di tutti questi concetti ci può permettere di migliorare e pensare correttamente sotto pressione permettendoci di prendendo decisioni e raggiungendo i nostri obiettivi senza farci cogliere dall'ansia.
Grazie per la lettura, alla prossima!!!
discorso interessante e molto difficile....perchè molto soggettivo...ognuno di noi ha un modo proprio di reagire...sia verso ciò che ci dà gioia sia verso ciò che ci provoca ansia....e inoltre è importante conoscere bene l'ansia per saperla tenere a bada perchè è giusto e umano che faccia parte di noi...bellissimo post
grazie per la lettura, è un libro che ti apre a visioni che sembrano banali ma non lo sono.
@tipu curate 1
grazie
Upvoted 👌 (Mana: 2/3)
grazie per la lettura!