Passi e pensieri in un pomeriggio estivo nella Grande Mela
Ciao Steemers, come potete vedere dal mio introduceyourself post di qualche mese fa, Sono un medico, ed uno dei mie obiettivi qui su steemit è quello di portare informazioni di tipo scientifico a tutti voi, magari semplificandole.
Ma nella mia vita, adoro riportare su carta ( carta?? Diciamo word va!) alcune esperienze di vita privata, e quotidiana, insomma, mi piace scrivere.
A tal proposito, ho deciso che oltre ad argomenti/opinioni, riguardanti il mondo medico/scientifico, di tanto in tanto voglio condividere con voi anche dei post personali, in cui mettere su carta le emozioni, i ricordi, le impressioni, insomma pezzi di me, e pezzi di vita sperando che che possano interessare/aiutare qualcuno di voi.
Quel pomeriggio l'aria era calda, umida, appiccicosa.
Mi tornaro in mente le lezioni di fisica del prof. Guida, ai primi anni di liceo, quando diceva che l'aria era un fluido: ora era semplice capirne il significato. sembrava di nuotare!
Aria talmente densa, talmente consistente che poteva quasi essere frazionata con una lama.
Ricordo che camminai per la città con la testa alta e lo sguardo rivolto verso il cielo. Intontito da quelle guglie enormi. Ipnotizzato da quei fendenti che riuscivano a tagliare l'aria (così densa!).
Un vento avvolgente che sapeva di metropolitana e strade asfaltate riusciva a spingermi lungo la 110ima strada, su cui camminavo dirigendomi da est ad ovest e costeggiando il Central Park. La mia mente come al solito volava via verso qualche estate prima, a Lisbona: Avenida da libertade. Stessa sensazione (così densa!).
Camminai ancora per un po’ fino all’ingresso Nord del Parco.
Sulle panchine potevo vedere i fenotipi di una realtà malata. Ultimi di una società da loro subita più che scelta! Rannicchiati ad aspettare un destino perverso ed anticipatore di eventi nefasti. Li vedevi concentrati nelle loro inutili velleità sfiorite e svanite nel nozionistico scorrere di quella illusione veritiera che a molti piace chiamare vita!
E mentre pensavo all’essenza di quegli uomini e donne, entrando, fui attirato da quel verde che, fresco, rubava l'umido e il caldo all'aria intorno ( così densa!).
Camminai ancora un po' fino a quando non fui preso dal caldo e da quella mano umida che avvolgeva il mio respiro.
Passi e pensieri in un pomeriggio estivo nella Grande Mela.
Camminai ancora per poi fermarmi su una panchina all'ombra. Mi sdraiai. I rumori sempre più lontani e affievoliti della ruggente città oramai cullavano la mia mente (così densa!). Guardai lontano attraverso un taglio di verde che apriva verso il lenzuolo azzurro pungolato dalle punte dei palazzi che si allungavano sempre più. Come attraverso un diaframma, inquadravo quel tratto di realtà, uno specchio di verità che mi risultava illesa, scevra dalle illusioni. Nitida e determinata nella sua interezza. Riuscii ad apprezzare il senso di un mondo unico, univoco ed irripetibile nei suoi attimi che si inseguono per creare l'intorno. Spazio senza tempo, tempo senza spazio. Impossibilità di esistenza dell'uno senza l'altro. Riuscivo ad apprezzare quel posto, in quel momento, ontologicamente determinato e fenomenicamente carpito. Guardai l'illusione, la verità e la realtà nelle sue diverse parti per me quindi distinte. Ancora la mano calda ed umida prese un altro po'del mio respiro. Sentii il corpo mancare e lasciai che quella sensazione prendesse il sopravvento...il sonno prevalse e portó via con se i miei pensieri
Passò del tempo, non saprei dire quanto finchè uno strano odore scatenó tutta la solidità della realtà sul mio stato semivigile. Un simpatico Carlino aveva ben pensato di far valere il suo alvo sulla terra riarsa al mio fianco... il Padrone con quel classico aplomb anglosassone porse le sue scuse con un banale "sorry" poi inizió a sistemare il misfatto. Fu così che, come chi appena sveglio ancora non riesce a discernere il sogno dalla realtà, mi alzai barcollando e ripresi a nuotare nell'aria.
Mi sono ritrovata tra le strade di New York leggendo il tuo post, proprio come l'estate scorsa. :)
Questo é un ricordo di metá agosto 2016.
Ma ho vissuto lo stesso quando sono stato 1 mese e mezzo a Manhattan nel 2012.
Peró nonostante ció che gran posto!
Il fascino di quella città è incredibile!