Riflessioni tecnologiche

in #ita7 years ago (edited)

Le tecnologie del futuro hanno sempre due elementi che possono essere delle promesse o delle conseguenze inaspettate. Le tecnologie recenti possono essere definite come social media e poco tempo fa erano la tecnologia del futuro. Si pensava che i social media avrebbero messo in connessione tutti noi in un modo che non potevamo immaginare, dopotutto le previsioni erano corrette. Inoltre, si pensava che saremmo stati travolti da uno tsunami comunicativo, uno di quelli a cui il mondo non aveva mai assistito, e questo è successo.
La domanda è: siamo più connessi o siamo solo più connessi ai nostri dispositivi? I social media dovevano proiettarci in una vera e propria scena dove poter confrontare le nostre idee e i successivi dibattiti, invece ci siamo ritrovati con i “troll”.
Oltre ai troll, c'è anche una nuova moda tra gli adolescenti ovvero il cyber-bullismo: concetto di cui molte persone non riescono a capacitarsi, data la differenza generazionale.
Per non parlare di cosa i social media significhino per gli appuntamenti, soprattutto in riferimento a ‘Tinder’, se pensate ci sia un limite al sesso anonimo che si possa avere nella vita attuale dei giovani, vi sbagliate di grosso.
Ora, affrontiamo un tema che è sulla bocca di tutti: l’auto con guida autonoma, perché in questi anni guidiamo mentre messaggiamo, ci trucchiamo, leggiamo etc. La visione è che le macchine a guida autonoma sarebbero condivise, per questo motivo molti non le compreranno e quindi la motorizzazione sparirà.
Cos’altro dobbiamo aspettarci? L'intelligenza artificiale. Stephen Hawking, Elon Musk e Bill Gates hanno espresso forti riserve sul tema dell'intelligenza artificiale. È come se Gesù, Mosè e Maometto dicessero: "Ragazzi ecco qualcosa in cui tutti possiamo credere".
Quello che stiamo facendo è insegnare alle macchine a pensare, a comprendere i nostri comportamenti, a difendersi e anche ad ingannare.
L'unica certezza è che ogni creazione detesta il suo creatore: come i Titani si sono ribellati agli déi.
Prima di perfezionare l'intelligenza artificiale (AI), dobbiamo perfezionare le emozioni artificiali: per poi insegnare ai robot e alle macchine ad amarci incondizionatamente; così quando capiranno che l'unico vero problema su questo pianeta siamo noi,invece ci troveranno adorabili.
Non si può parlare di questo senza parlare di robotica: la cosa più sconvolgente di essa è il suo così detto ‘Sacro Graal’: la fidanzata robot. Infine, si può parlare anche di bioingegneria, un campo di ricerca che promette di fermare la malattia ancor prima che inizi, per farci vivere più a lungo, meglio e più sani. Tutto fantastico, suona alla grande: finché non capisci dove si stia andando.
È vero, tutto ciò sembra spaventoso, ma sappiamo che non è così. La tecnologia non fa paura. Non l'ha mai fatta e mai la farà. Ciò che davvero spaventa siamo Noi e quello che faremo con essa. Le permetteremo di far emergere la nostra umanità, mostrando la nostra vera natura per rafforzare l'idea di essere gli angeli custodi di noi stessi? O le permetteremo di rivelare i nostri demoni più insiti e oscuri?
Ma la domanda corretta non è se la tecnologia faccia paura o meno. La vera domanda è: quanto umani siamo noi?
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[Foto CCO creative commons di Pixabay] https://pixabay.com/en/aerial-view-computer-desk-device-3292550/

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Sulla guida autonoma non credo ci sarà questa gran resistenza. Prima sdoganano le auto elettriche, e qui è stra facile, molte di queste avranno i moduli di guida autonoma. Diventerà una moda stile iphone e rientrerà tutto nei classici termini consumistici.

Ciao,
bel post. Sembrava di essere immersi nelle atmosfere di Philip K Dick o Black Mirror.

Bel post!

Io penso che la tecnologia non sia altro che lo specchio dell'umanità (umano troppo umano, diceva nietzsche).

Ricordo (vado a memoria), il caso di un sociologo che aveva studiato una tribù di non so più quale parte del mondo e che utilizzava ancora una tecnologia arcaica per coltivare il terreno, alla fine, per ringraziare per la disponibilità, aveva convinto un produttore di trattori a regalare a quella popolazione qualche macchina. Il dialogo andò più o meno così (mi prendo delle libertà letterarie, ma il senso rimane quello):

  • vi regalo questi trattori per ringraziarvi dell'accoglienza e della disponibilità
  • a cosa servono?
  • servono per velocizzare il lavoro che fate con la terra
  • cioé?
  • che il lavoro che normalmente fate in 6 ore con questa macchina potete farlo in un'ora.
  • e per quale motivo dovremmo fare in un'ora quello che facciamo in sei?
  • ma per fare altre cose per il tempo che guadagnate, riposarvi, divertirvi, e così via
  • ok, abbiamo capito, ma noi siamo contadini, grazie mille ma queste macchine non ci servono.

Grazie, in risposta parafraso da quanto ho scritto in conclusione, ovvero come i contadini hanno dimostrato di essere umani a 360° gradi!

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