Ultimo giorno di lavoro!

in #lavoro7 years ago (edited)

Chiuso un lavoro si apre...?

Oggi è stato il mio ultimo giorno di lavoro. Dopo 3 mesi e 3 giorni sto abbandonando la nave…
Premetto che mi sono laureato a luglio di quest’anno e che prima di adesso non avevo mai lavorato “veramente”, qualche piccola cosa ma niente di eccezionale!
A Settembre, precisamente il 18, ho invece cominciato presso uno studio professionale, a Palermo, che si occupa di progettazione di opere di ingegneria civile (ponti, strade, ferrovie, dighe, opere idrauliche in genere…).


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Fonte Pixabay

Vi racconto un po’ questa breve esperienza.

Il colloquio

Il colloquio è stato abbastanza “classico”, siamo abituati a sentire di colloqui in cui si fanno prove di squadra, domande mirate, giochini ecc… ma forse alla Google, qui a Palermo si va ancora di “Con chi ha fatto la tesi di Laurea?”, “Quanto ha preso nella materia X?” ecc… e qualche altra domanda di carattere tecnico. Mi sono difeso abbastanza bene.
Cominciamo lunedì prossimo
Ok”.


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Fonte Pixabay

Pagamento

Quale sarebbe stato il mio “stipendio” non l’ho mai saputo, o perlomeno il patto era “ti darò un tot per l’intero progetto” ma io non sapevo quanto ci avrei messo per finire tale progetto, insomma, lo stipendio “mensile” dipendeva da me.


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Fonte Pixabay

Il primo giorno

Il primo giorno di lavoro è stato anch’esso un “classico” primo giorno: “copia questi dati su Excel”… “Com’è umano lei…
Poi mi hanno spiegato un po’ il lavoro che avrei dovuto svolgere e mi hanno lasciato fare.

I giorni seguenti

Posso dire di essere stato fortunato in quanto il lavoro assegnatomi non mi ha mai dato grossi problemi e sono stato fin da subito in grado di portarlo avanti abbastanza degnamente, molti dei miei colleghi neo-laureati entrati in studi professionali si sono trovati davanti problemi mai affrontati nella vita e hanno avuto (almeno per il primo periodo) seri problemi.

Uno studio solitario

Una delle caratteristiche fondamentali di tale studio era ed è “la solitudine”, ognuno dei dipendenti ha una propria stanza, che non condivide con nessuno, non ci si scambia che qualche buongiorno sparso, non ci si prende il caffè assieme (follia!), e si pranza ognuno per i fatti nostri…


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Fonte Pixabay

All’inizio ho vissuta la cosa con tristezza e delusione, l’ambiente lavorativo è importante e un ambiente del genere, da “mainagioia” non invoglia di certo al sorriso! Dopo qualche settimana mi sono abituato alla cosa a anzi l’ho rivalutata: poter mettere un po’ di musica, poter stare bivaccato nella sedia, insomma, il piacere della solitudine! (certo se ogni tanto fosse venuto qualcuno a chiedermi “caffe?” sarei stato più contento ma tant’è…).

che ho fatto?

Non so quanto possa essere interessante ma provo a raccontarvi che ho fatto durante questi tre mesi… intendo proprio a livello progettuale!


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Fonte Google

Avete presente la Lombardia? Immagino di si, ecco in Lombardia ci sono anche dei fiumi (e non solo il Po! ) e sopra questi fiumi passano dei ponti (ponti stradali, ponti ferroviari ecc…). Quando piove molto il fiume si ingrossa, e quando piove “molto molto” si rischia che l’acqua raggiunga questi ponti, creando leggerissimi disagi a coloro che passano su di essi.
Ecco il mio lavoro è stato più o meno di capire dove sarebbe arrivato il livello dell’acqua (in corrispondenza di alcuni ponti ferroviari) durante un evento di pioggia del tipo “molto molto”.
Ho cercato di spiegarlo più “for dummies” possibile, ma non sentitevi presi per “dummies” vi prego.

La decisione di lasciare

Fin dall’inizio avevo considerato la cosa come temporanea in quanto conoscevo già la situazione degli studi professionali al sud (in Sicilia in particolare) e sapevo che spesso sono posti in cui non si cresce, non si cresce economicamente, non si cresce professionalmente, e spesso questo fa si che non si cresca neanche personalmente.
Questa esperienza mi ha confermato quanto detto: pagamenti dilazionati (verrò pagato verso febbraio 2018) e abbastanza ridotti, gente che lavora lì da anni e ancora è super precaria, ci sono stati periodi lunghi anche 4-5 mesi in cui non hanno visto una lira, gente che è arrivata a prendere 3000 € in un anno! E quando dico “gente” dico ingegneri…


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Fonte Pixabay

La conseguenza è stata ovvia, ho confermato la mia decisione: me ne sarei andato una volta finito il lavoro assegnatomi all’inizio. Devo dire che il mio boss ci ha provato a tenermi “tra le sue grinfie” proponendomi di cominciare qualcos’altro ma non ho “abboccato”.

Alla fine della fiera

Adesso sono qui, nuovamente disoccupato, comunque il futuro è roseo (almeno nella mia testa!).
Vi ho raccontato la mia prima esperienza lavorativa che, nonostante tutto, ritengo positiva, nel senso che è pur sempre un’esperienza e come tale è formativa a prescindere, spero di potervene raccontare altre!
Male che vada potrei fare lo steemers a tempo pieno! Che di questi tempi conviene… :)
Alla prossima!

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