| Ready, don’t you? |

Settembre.
Per antonomasia lui è abituato ad essere associato al rientro. Già. Quasi come se fosse un nostro vecchio amico al quale si da il benvenuto. Colui che porta con sé la routine alla quale si è solitamente, o almeno si dovrebbe, sentirsi pronti.
Quest’anno per me non sarà proprio così.
Come ho accennato nello scorso articolo, sono l’ennesimo studente fuori sede che si trasferisce a Milano per rincorrere i propri sogni. Quest’anno, mi rendo conto che la mia situazione emotiva è totalmente diversa rispetto al passato. In questo periodo iniziavo a percepire l’avvicinarsi delle lezioni e del rientro in città, sperando in un arrivo dell’inizio quanto più lento e indolore possibile. Adesso, ho già preparato una lista con le varie cose da non dimenticare per il giorno del trasferimento e sto cercando di essere organizzato ad affrontare la quotidianità universitaria. Molto probabilmente proverò ad affiancare allo studio un lavoretto part-time che non occupi molto tempo. Non sarà semplice e ne sono consapevole, voglio essere positivo e almeno partire con il piede giusto.
Volere è potere.
Esattamente un anno fa ero pronto per affrontare l’ultimo anno, avevo deciso che avrei messo tutto il mio impegno affinché riuscissi ad ottenere il massimo che potessi raggiungere al tanto temuto esame di maturità. Posso ritenermi assolutamente soddisfatto, in quanto ho coronato il mio piccolo sogno del 100 e finalmente ho levato il sassolino dalla scarpa che portavo dietro dalla terza media per un 10 all’esame mancato. Sostanzialmente il voto non è stato per me un bisogno, volevo sentirmi fiero e soddisfatto del mio percorso da liceale.
Con calma e fiducia, tutto si affronta bisogna essere aperti alla vita e pronti ad accogliere ciò che il cosmo di propone.
Mentre a voi, è già iniziata la routine giornaliera o siete in attesa del suo arrivo?