Il mio primo album: KILLER PUFFIN - Parte I [ITA]

in #music7 years ago




Bentornati amici di Steemit! Qui è il vostro amichevole Mr. Lica di quartiere che vi parla! Oggi vi vorrei iniziare a parlare di qualcosa che mi riguarda in modo particolare, infatti, come ho accennato nel mio post di presentazione, nel 2017 ho rilasciato, in download rigorosamente gratuito, il mio primo album.   

Ad essere puntigliosi non si tratterebbe effettivamente di un primo album ma di un terzo, infatti nel 2011 e nel 2014 ho registrato, assieme alle band dentro le quali militavo (Relinquishment e StatOnirico), rispettivamente una demo di 4 pezzi ed un EP di 6 tracce, ma questo è il primo album interamente scritto, composto, arrangiato registrato e mixato interamente da me. 

Il lavoro è intitolato “Killer Puffin” ed è costituito da 13 tracce originali ed una cover, degli 883, conclusiva. Mi rendo conto che il lavoro all’ascolto possa sembrare “grezzo” ed “acerbo”, ma il giorno in cui mi dissi “ok, oggi iniziamo a mixare” non avevo la minima idea di cosa dovessi fare, e quello che ho fatto e voi potete sentire è frutto di ore su siti, forum e video tutorial sul Tubo. 

Quello che mi piacerebbe fare con voi è parlare di ogni canzone, della storia che si cela dietro alla sua stesura ed al messaggio che nella mia testa speravo di riuscire a dare senza mai pronunciare una parole, infatti tutte le tracce (ad esclusione della cover di “Sei un mito”) sono canzoni non cantate, ma di sola musica, quindi non è un lavoro semplicissimo quello di far arrivare il tuo messaggio. Oggi, oltre a farvi ascoltare la prima traccia del lavoro, vi vorrei parlare di determinate problematiche che ho dovuto affrontare durante la lavorazione di “Killer Puffin” e di come le ho risolte. Innanzitutto mi serviva un mezzo per scrivere la musica che avevo in testa, ed un ottimo software gratuito che consente ciò è “TuxGuitar”, programma freeware sviluppato su piattaforma Linux (ma disponibile sia per Windows che per iOS) per la creazione di suoni midi ad emulazione di strumenti musicali veri. 


[Immagine della composizione su TuxGuitar del mio brano originale “Erno Rubik” di cui vi parlerò oggi, più avanti nell’articolo]


Anche se sembra molto complesso, in realtà il software è molto semplice, e per chiunque vorrebbe approcciarsi ad esso, vi sono innumerevoli guide on-line, ed inoltre ne sto preparando una che io da poter pubblicare qui su Steemit (giusto le basi, nulla di troppo arzigogolato).  
Dopo aver composto il mio brano sorgeva il problema di registrare il tutto, non solo il “come” fisico, quindi quali mezzi “tangibili” utilizzare, ma anche come risolvere il non banale problema di come “suonare” gli strumenti che non ho mai studiato, poiché mi diletto tra basso (mio strumento principale, ho anche una chiave di basso tatuata su una gamba), chitarra e Tin whistle, ma ignoro quasi completamente come vanno suonati gli altri strumenti. Per sopperire a ciò, ci vengono in aiuto i VST (Visual Studio Technology), che non sono altro che programmi che, fatti riconoscere dal programma che si usa per registrare come plug-in, convertono un midi nel suono “realistico” di uno strumento.    

Di VST in rete ve ne sono a milioni e molti ottimi e gratuiti (ad esempio per le simulazioni di archi è ottimo “Sonatina”) e man mano che parlerò dei brani che ho registrato nel tempo, vi elencherò quali sono i VST che ho utilizzato.  Per il “come” fisico, mi sono munito di strumenti musicali, un software per la registrazione, nel mio caso Reaper, e, soprattutto, mi sono munito di una scheda audio esterna abbastanza potente, per la precisione una Scarlett Focusrite 18i8.    
  Altro problema a cui non pensavo avessi dovuto badare è stato quello dei suoni, infatti utilizzando spesso tre chitarre per tre scopi diversi (ritmica, riff ed assoli) avrei avuto bisogno di tre suoni completamente diversi tra loro che non solo indirizzavano l’orecchio a differenziare tra loro distintamente le tre chitarre, ma anche in modo tale che il suono riconducesse quasi immediatamente alla funzione che quella chitarra avrebbe avuto durante il pezzo.  
  Avuti i mezzi, software, strumenti e scritti i pezzi, non restava altro che trovare un titolo ed una copertina al mio lavoro, che fidatevi, anche se sembra una cosa banale, in realtà è qualcosa di difficilissimo, poiché cambierete idea tantissime volte.  L’idea di chiamare l’album “Killer Puffin” nasce dall’idea di un ossimoro, infatti il “Puffin”, noto in italiano come “Pulcinella di mare”, è un animale molto molto docile che vive sulle coste islandesi. L’idea che qualcosa di così docile potesse guardare con sdegno gli umani ed il loro mondo, ed allo stesso tempo sia dispiaciuto per il fatto che proprio gli umani che lui odia così tanto sono i suoi peggiori predatori, era un’idea, secondo me, splendida.  In principio il lavoro aveva una copertina completamente diversa da quella che vedrete qui di seguito, in quanto era il lavoro di una modifica di una tratta da un manifesto islandese, ma vista la necessità di dover inserire immagini non protette da copyright ho optato per crearne una io prendendo solo immagini non protette da copyright, e questo è il risultato finale:  


[Immagine creata da me utilizzando immagini CC0 Commons o prive di copyright]

Dal titolo, successivamente, è nata l’idea per il titolo di un brano.    
Un errore che ho commesso quando ho composto l’album, è stato quello di registrare man mano le canzoni che scrivevo, cosa che, se da un lato mi ha molto aiutato per capire le dinamiche del mixing, dall’altro m ha costretto non solo ad un lavoro incredibile di post produzione, ma anche al ri-registrare più volte gli stessi brani al fine di allineare tocco e dinamiche a quelli giunti successivamente.  Proprio uno dei brani che ho dovuto ri-registrare più volte è stato il pezzo di apertura, “Erno Rubik”, brano lungo circa 8:36 che ho dovuto rifare 5 volte.  
Questo bano è uno dei primi che io abbia mai scritto, infatti la sua stesura è iniziata addirittura nel 2009 e chiusasi ufficialmente l’anno dopo, ma tra piccole modifiche, aggiustamenti e rifacimenti di parti, il brano è stato concluso nel 2016, quindi 7 anni di lavoro e imprecazioni.  Il brano nasce dall’idea di mostrare varie sfaccettature di una stessa idea che parte ordinata, si confonde e sembra perdersi nel caos, per poi tornare alla sua origine. Era un periodo abbastanza complicato per me, infatti il periodo a cavallo tra il 2009 ed il 2010 era quello legato alla stesura della tesi triennale, quindi mi capitava spesso di perdermi nel filo del discorso e ritornarci improvvisamente, come se una mossa o un movimento all’interno della mia testa avesse rimesso tutto al suo posto, ed essendo un appassionato dei giochi di logica mi è sembrata ovvia la similitudine con il più celebre dei cubi e con tutti i giochi creati dall’architetto ungherese Erno Rubik, e da qui il nome del brano.  
  Questo brano è l’unico "non acustico" all’interno di “Killer Puffin” che ha soltanto due chitarre elettriche e non tre, infatti tutti i brani composti successivamente ho voluto utilizzare tre chitarre per far sentire meno la mancanza della voce,ma non in questa: doveva essere grezza, sporca, dare l’idea di confusione e di riordino esattamente come l’avevo pensata originariamente, e così infine è stato.  Sono ben cosciente che questa traccia presenti sbavature a livello tecnico durante la registrazione, ma ho preferito lasciare il tutto così, in modo da dare ancora meglio quell’idea di confusione e soprattutto di “mossa sbagliata” a cui, in qulche modo, si deve porre rimedio:    


Software utilizzato: Reaper
Scheda audio: Scarlett Focusrite 18i8
VST batteria: MT PowerDrumKit
VST organo: B8Organ
VST pianoforte: DSK AkoustiK Keyz
VST synth: Bass Station
Chitarra utilizzata: Harley Benton TE-20 BK Standard Series
Basso utilizzato: Epiphone Thunderbird
Microfono utilizzato per registrare Tin Whistle: Neewer NW-700

Come già detto in precedenza, il brano, come tutti gli altri che vi proporrò, è in Download gratuito su Soundcloud che, purtroppo, ha il bruttissimo vizio di sgranare le immagini di anteprima, infatti sto cercando altri canali dove sia possibile inserire la propria musica ma lasciando il download gratuito). Ora non mi resta che augurarvi buon ascolto!



[Ogni immagine utilizzata in questo articolo o è stata creata o scattata dal sottoscritto o non è protetta da Copyright]

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Ottimo
Aspetto i post con i tutorial 👍
In effetti è un altro aspetto che mi incuriosisce.
So che dovrei partire dalle basi, ma se mi impegno qualche cosa tiro fuori 😀

Credo che quando finirò a parlare dell'album inizierò 3-4 articoli su TuxGuitar...giusto un minimo per capire come e cosa scrivere, ma è una di quelle cose molto complesse da scrivere, ma molto semplici se vengono spiegate direttamente a tu per tu...spero solo di riuscire ad essere il più chiaro possibile

Ma hai fatto tutto da solo? Aspetto di sentire i pezzi acustici

Si, tutto da solo e da zero...infatti spero un giorno di capire meglio come funzionano alcune dinamiche del mixing e provare a ri-registrare i pezzi...
Gli acustici sono due, se suoi ascoltarli li trovi sul link soundcloud, assieme a tutti gli altri pezzi, ma se ti va di ascoltare per sapere la loro storia...beh, mi renderesti un po'più felice