[ITA] Mission Orion: Test estrazione e recupero personale
Gli equipaggi di ritorno dalle future missioni “Orione”, che ricordiamo riguarderà l’esplorazione umana dello spazio profondo, e di nuovi pianeti come Marte, necessiteranno di strategie di recupero affidabili affinché gli astronauti possano tornare alla base in tutta sicurezza. I team di ricerca dell’Agenzia Johnson del Centro Spaziale di Houston hanno messo in essere una serie di test, svoltisi tra il 06/10/2015 ed il 08/10/2015 allo scopo di valutare le tecniche più efficaci per estrarre un astronauta dal suo modulo dopo settimane o mesi lontano dalla Terra.
Mentre gli ingegneri di vari Paesi stanno sviluppando e creando sistemi per supportare gli equipaggi in missione lontani da casa, altri team stanno mettendo in essere tecniche per rendere maggiormente sicura la fase finale del viaggio degli astronauti , facendoli addirittura tornare sulla terra ferma….riuscendoci.
Durante l’iter addestrativo presso un laboratorio della NASA in cui è ubicata una piscina con una capienza pari a 23.469.550,00 lt., solitamente utilizzata per addestrare gli astronauti alle passeggiate spaziali, si sono svolti alcuni test per simulare i diversi ambienti di recupero.
In questo laboratorio, si sono svolte delle prove dove il personale addetto al recupero ha fatto pratica con le tecniche per assistere gli astronauti che dovranno essere estratti dai moduli equipaggio. Questa laboratorio, è stato utilizzata precedentemente per sviluppare strategie finalizzate alla prima fase di volo di Orione, nota come “Exploration Flight Test-1 o EFT-1” per il raddrizzamento manuale qualora ve ne fosse la necessità.
Durante i giorni di esercitazione, i team hanno simulato l’ammaraggio di uno spacecraft sull’oceano pacifico esaminando anche le esigenze correlate al recupero del personale dal relativo modulo, oltre che a valutare eventuali impedimenti ed ostacoli dati dalla strumentazione durante la fase di recupero.
I membri dei Team “Orione” stanno valutando procedure speciali per il soccorso degli equipaggi da recuperare qualora questi sia autonomamente incapaci, analizzando specialmente quella parte di equipaggiamento e di strutture che durante i test hanno dimostrato diminuire il grado di mobilità dell’equipaggio.
Orione infatti è stato progettato per garantire ad un equipaggio ammarato sull’oceano un elevato grado di sicurezza, assicurando un Safety time di 24/h dall’inizio dell’evento. Gli astronauti infatti saranno addestrati ad evacuare la navicella spaziale autonomamente qualora venga compromessa. I Team stanno difatti studiando il modo migliore per far si che un equipaggio sia in grado di evacuare entro tre minuti il modulo, imbarcandosi su una “zattera” senza l’aiuto dei Team di ricerca e recupero.
Per questo motivo i moduli Orione, saranno equipaggiati con una zattera e alcune forniture di emergenza come acqua e strumenti di segnalazione.
L’astronauta della NASA Sun Williams al termine di una esercitazione effettuata sul modulo Orion svoltosi nei laboratori dell’agenzia Neutral Buoyancy Lab in Houston. I test serviranno alla NASA per identificare il modo migliore e più efficente per recuperare gli equipaggi dalle astronavi di ritorno dallo spazio. Credits: NASA
La nasa, oltre a studiare le varie metodologie di recupero del personale di ritorno dallo spazio, cercherà di fornire dei report al personale addetto al recupero nonché quello presente al centro missione, che riguarderà lo stato di salute dell’equipaggio, le condizioni meteorologiche e lo stato dell’equipaggiamento, il tutto in real-time. Orione sarà inoltre progettato così da poter essere rimorchiato all’interno di navi anfibie della Marina degli Stati Uniti, in appositi “aree” che potranno essere allagate per consentirne l’ormeggio, cosi che successivamente si permetta agli equipaggi di sbarcare su piattaforme sicure una volta che queste aree verranno drenate.
Queste sezioni di addestramento, oltre a creare i vari tasselli per l’inizio delle missioni Orione, danno e daranno diversi spunti di ricerca a Boeing e Space X per i futuri voli spaziali di carattere commerciale, oltre che a sviluppare le tecniche di recupero per il personale a bordo della stazione spaziale e di ritorno dai veicoli spaziali americani.
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Amo anche io i viaggi spaziali. Mi piace molto. Ti seguo.
grazie ne sono lusingato!