La guerra dei Ducati. 14: Fobdra della Città Oscura a Gortash.

in #story5 years ago

Prologo

Nel precedente capitolo abbiamo visto le reazioni dei Duchi Ramarok e Delmdel alla caduta di Salor. Abbiamo inoltre appreso di una loro alleanza contro Reynwald. In questo episodio ci spostiamo all'interno della capitale del ducato di Delmdel, anche detta Città Eterna, per vedere più da vicino cosa succede dentro le mura di Gortash e scoprire qualche inedito particolare.

Fobdra era arrivato da circa due mesi a Gortash con tre suoi compagni, Thrert, Cest e Diznal.

I quattro uomini avevano varcato i portoni della città uno ad un giorno di distanza dall'altro.
Fingendosi commercianti provenienti da Salor, si aggiravano ogni giorno tra le bancherelle del mercato e nelle taverne di Gortash per carpire informazioni.

Ufficialmente cercavano partner commerciali per scambiare merci: offrivano fantomatiche pelli provenienti dall'Est del Regno in cambio di metalli, armi e cibi a lunga conservazione. In realtà erano molto più interessati alle informazioni che agli scambi.

I quattro uomini provenivano, invero, dalla Città Oscura ed erano stati inviati da Reynwald in persona per tastare il terreno nemico. I commercianti, infatti, erano l'unica categoria che non aveva confini o limiti di soggiorno nel Regno e per questo motivo Reynwald li aveva eletti a suoi informatori.

Costoro avrebbero dovuto sondare l'umore e le opinioni del Popolo nemico, raccogliere più informazioni possibili, disegnare la pianta della città e tornare a riferire. L'ordine era di abbandonare progressivamente Gortash per non destare sospetti. Ognuno di loro, passati 30 giorni dall'arrivo, avrebbe dovuto fare ritorno intervallandosi una settimana uno dall'altro. A quel punto sarebbero passati due mesi e Reynwald, per allora, aveva pianificato di trovarsi a ridosso delle mura di Gortash: tutte le informazioni raccolte sarebbero state preziose per la buona riuscita del suo piano.

Ciascuno di loro albergava in una taverna diversa. Ogni giorno si davano appuntamento in luoghi differenti e quando si incontravano simulavano un incontro casuale per evitare di destare sospetti a qualche occhio indiscreto che potesse notare la loro conoscenza reciproca. Evitavano di incontrarsi in luoghi troppo isolati o troppo affollati e cercavano di vedersi sempre a coppie alterne e mai tutti insieme contemporaneamente.

Nei due mesi di soggiorno girarono ogni vicolo ed ogni bettola, bottega e bordello della città. Riuscirono a ricostruire la planimetria del luogo in modo estremamente accurato segnando sulla mappa l'ubicazione delle torrette di guardia, del palazzo ducale e delle attività commerciali come gli era stato ordinato. Durante il giorno si fingevano mercanti: contrattavano i prezzi migliori possibili con fabbri, venditori di manufatti e persino commercianti di vini. In cambio promettevano pelli e carne secca a prezzi davvero concorrenziali.

Per circa un anno, infatti, erano stati affiancati da veri commercianti della Città Oscura che li prepararono minuziosamente per far in modo che la loro copertura potesse reggere anche sotto stress. Poiché tutti e quattro, in realtà erano guerrieri, i sarti del ducato di Reynwald avevano cucito per loro abiti molto larghi che non facessero notare troppo la loro corporatura muscolosa che mal si conciliava con quella del commerciante tipico.

Quando vennero a conoscenza della caduta di Salor e della decapitazione del Reggente, Thrert e Diznal erano già usciti da Gortash.

La notte successiva alla caduta di Salor, Fobdra e Cest si incontrarono in una locanda: presero una birra, si misero i mantelli ed andarono fuori a parlare dell'accaduto e delle possibili ripercussioni lontano da orecchie indiscrete; fu così che videro i cancelli di Gortash spalancarsi e due cavalieri del Duca Ramarok entrare al galoppo in piena notte con i destrieri sudati e sfiancati dal ritmo sostenuto dell'andatura.

Il giorno dopo Cest si alzò all'alba ed andrò subito al mercato per vedere se riusciva a comprendere il motivo della visita.

Fobdra, invece, era riuscito a tessere una relazione con una delle domestiche del Duca di Delmdel: si trattava di una giovane donna piuttosto in carne e con un viso angelico che anelava spasmodicamente l'amore di un uomo. Per questo fu una facile preda. Fodbra non poteva negare di essersi anche divertito molto durante le loro sessioni amorose e fu proprio durante una di queste che la ragazza gli raccontò dei cavalieri che erano arrivati in qualità di messaggeri di Ramarok la sera prima; gli riferì, inoltre, che avevano parlato per poco meno di tre ore con il suo Signore e che Gortash e Zhoss adesso erano alleate contro Reynwald il malvagio.

Fodbra dovette trattenersi per non schiaffeggiarla sentendola parlare così del proprio Signore e decise di godersi ancora la sua compagnia prima di partire.

Quella sera Cest e Fodbra si incontrarono nuovamente e dopo aver cenato nella locanda dove dormiva Fodbra si misero a fumare la pipa nel portico antistante. Un ghigno sarcastico si dipinse sul volto di Cest dopo il racconto che l'amico aveva appreso dalla domestica.

"Dici davvero? Quindi Ramarok il vile alla fine ha deciso di alzare la cresta?"

Fodbra annuì vistosamente.

"Ramarok partirà tra due giorni quando i suoi cavalieri tornati a Zhoss gli comunicheranno il consenso di Delmdel nell'accettare l'alleanza. Dovrebbero raggiungere Gortash in meno di cinque giorni. Domani all'alba devi partire per avvertire il Duca di Reynwald..."

Le parole si strozzarono nella gola di Fodbra. Con la coda dell'occhio percepì un movimento alle spalle del compagno e quando il suo occhio riuscì a mettere a fuoco la figura nella notte ebbe un sussulto. Cest notò l'espressione di autentico shock sul viso dell'amico, si girò di scatto e vide la domestica con la bocca spalancata e gli occhi sgranati.

Fodbra si avvicinò minaccioso e, sforzandosi di mantenere un basso tono di voce, ringhiò furiosamente a denti stretti:

"Che fai qui donna? Chi ti ha detto di venire qui?"

La ragazza era a terrorizzata e faticava a parlare. Nonostante il buio della notte si notava che le sue gote erano bianche come un cencio.

"Pensavo di farti una sorpresa. Ho cucinato questo pasticcio di cavoli e volevo cenare nella tua stanza insieme a te."

Fodbra si stava chiedendo cosa avesse udito la ragazza e Cest diede voce al suo pensiero:

"Da quanto tempo ci stavi spiando?"

La ragazza iniziò a farfugliare visibilmente a disagio:

"Poco, pochissimo... Sono appena arrivata..."

All'improvviso scoppiò in un pianto singhiozzante e tra un tremito e l'altro riuscì a proferire:

"Mi hai usato. Sei una spia. Mi hai solo usato per estorcermi informazioni sul mio Signore. Io ti odio, ti odio!"

Fodbra non ci pensò un attimo. Con un gesto repentino si portò alle spalle della ragazza e le cinse la bocca con la mano sinistra. Con la mano destra scostò il mantello e tirò fuori un coltello la cui lama era affilata come un rasoio.

Cest guardò attonito la scena fuori dal suo controllo. Quando vide l'amico indeciso sul da farsi lo spronò:

"Non esitare Fodbra. C'è troppo in gioco!"

Fodbra sussurrò nell'orecchio della ragazza "Scusami" e le conficcò il coltello nella giugulare. Un fiotto di sangue iniziò a zampillare dalla fessura creata dalla lama e la domestica si accasciò a terra con gli occhi ancora sbarrati. Fodbra, paralizzato dall'orrore di quel gesto, non cercò nemmeno di sorreggerla. Quando staccò la mano dalla sua bocca sentì un rumore simile ad un gorgoglio: l'aria che usciva mista al sangue dalla gola della creatura ormai esanime davanti a lui provocava un suono sinistro.

Cest attirò subito l'attenzione dell'amico:

"Fodbra non c'era altro che potessi fare! Adesso aiutami a spostarla prima che ci veda qualcuno!"

Trascinarono il corpo dietro la locanda e lo nascosero sotto alcune casse e sacchi di iuta abbandonati. Ci avrebbero messo giorni prima di trovarlo.

Fodbra si asciugò una lacrima dal viso. Voleva bene a quella poveretta. Sebbene la stesse usando, l'intimità che si era creata tra loro aveva smorzato il suo animo guerriero ma Cest non gli diede modo di divagare con il pensiero.

"Domani dobbiamo partire entrambi. Ormai non c'è altro da scoprire e se dovessero trovare questo corpo, il nostro futuro sarebbe troppo a rischio a Gortash!"

Fodbra fece automaticamente un cenno di assenso senza però proferire parola. Cest gli strattonò il braccio:

"Fodbra! Hai capito?"

L'uomo lo guardò dritto negli occhi:

"Non volevo farlo. Sono stato costretto"

"Lo so amico ma ormai non puoi tornare indietro. Se non lo avessi fatto tu, l'avrei fatto io! Se quella donna avesse riferito anche solo una parola a Delmdel saremo morti entro la notte e il Duca di Reynwald sarebbe stato all'oscuro dell'alleanza."

A quelle parole Fodbra tornò in se:

"D'accordo, vai alla tua locanda. Io salgo e cercherò di riposare, per quanto possibile. Ci troviamo domani all'alba e usciremo insieme da Gortash per raggiungere il nostro Signore".

Cest si allontanò mentre Fodbra rimase fermo ancora qualche secondo guardando il luogo dove era nascosto il corpo di quella vittima innocente.

Il mattino dopo si incontrarono "casualmente" davanti al portone della città e lo varcarono insieme a cavallo. Dopo qualche metro iniziarono il trotto e una volta raggiunta una certa distanza dalle mura partirono al galoppo.

Epilogo

In questo capitolo abbiamo visto che Reynwald non è solo un audace guerriero ma anche un ottimo stratega. La visita di Fodbra e dei suoi compagni sarà presto utile al nostro condottiero ma... facciamo un passo alla volta... e nel prossimo episodio vedremo cosa capita al vigliacco che gioca a fare l'impavido... Preparatevi ad un capitolo davvero emozionante!

NB: la copertina ed eventuali altre immagini presenti nel presente post o in quelli della medesima saga sono state realizzate con il Servizio Canva avvalendosi delle immagini gratuite in esso disponibili ad uso gratuito.

Indice

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Come hai visto l'azione è adesso molto alta.
Nei prossimi capitoli sarà un continuo crescendo...
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Azzzzz, ho qualche compitino da svolgere, ma mi hai messo una tale curiosità addosso che proverò a leggere subito il prossimo capitolo!!

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Sono contentissimo davvero che ti stia appassionando!!




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