IL SENSO DEL DOVERE

Ho sempre sognato di possedere superpoteri. È il sogno di ogni uomo impotente di fronte ad una realtà minacciosa poter far affidamento su un potere interiore che lo possa aiutare a superare le avversità. È il sogno di ogni piccolo, gracile e indifeso ragazzino che viene vessato e umiliato ogni giorno della sua vita e vuole restituire i torti che ha ricevuto, e per questo è sempre stato il mio sogno.

Vivere nel mio mondo senza disporre di superpoteri è motivo di emarginazione. I miei compagni di classe mi torturano ogni singola ora del giorno perché non rispecchio la loro normalità e non avendo abilità particolari che possano difendermi sono aggiogato dalle loro speciali capacità. Mi sento perennemente solo.

L’assenza di superpoteri è il motivo per cui non riesco a relazionarmi con nessuno, persino i miei stessi genitori sono disgustati da me, anche se non lo danno a vedere. Non capisco come la società sia stata corrotta così tanto dalla comparsa di queste speciali abilità da repellere chi, come me, non ne possiede. È raro che un individuo nasca senza poteri, per questo la gente prova dei sentimenti di odio nei nostri confronti.

I superpoteri danno molti privilegi a chi li possiede, ma questo non senza un costo da pagare; i portatori di questi geni possiedono un’intelligenza inferiore alla media che era stata stabilita prima della loro comparsa. Sono ancora più pericolosi perché alle loro capacità superiori sopperisce una voragine di ignoranza. E l’ignoranza è il seme della distruzione, per questo ogni giorno si divertono a spezzare il mio spirito con la loro forza sovraumana o con le loro capacità metafisiche.

Esistono diverse categorie di superpoteri che porta ad una classificazione della società sulla base della propria capacità innata. Un superpotere si può coltivare con duro lavoro e portarlo ad una classe successiva più vicina, ma è impossibile scalare questa gerarchia fino a raggiungere la vetta; perciò il proprio destino è già prefissato sin dalla nascita, migliori sono i geni superiori che vengono ereditati maggiore è la probabilità di insediarsi in una classe più alta. Raramente, mutazioni nel corredo genetico portano alla scomparsa dei geni superiori e la prole di individui con capacità straordinarie non possiede alcun potere, come il sottoscritto.

Al vertice della catena gerarchica si trovano i supereroi, al di sotto tutte le altre classi sono suddivise in base alle loro finanze più che alle loro capacità. In conflitto con i fumetti del passato, i supereroi che albergano nella nostra società non hanno un senso di giustizia vero e proprio, non difendono i più deboli e non si comportano seguendo una rigorosa morale. Sono solo avidi, ingordi e ignoranti, riflettono la corruzione della nostra società e il maleficio che si è abbattuto sull’umanità con la nascita di questi superpoteri. Sono grato di essere nato privo di questo sortilegio, anche se ne pago il prezzo ogni giorno.

La mia intelligenza mi permette di crearmi dei valori che sento di dover rispettare, perciò anche se il resto del mondo mi ripudia io mi sento in obbligo di aiutarlo. Questo è ciò che ho fatto durante tutta la mia adolescenza, prestando il mio intelletto alle persone più bisognose per poter risolvere i problemi che non riuscivano a sormontare. Non sono mai stato ringraziato per questo, alle persone non piace ringraziare chi ferisce il loro orgoglio, ma ciò nonostante assisterli era già di per sé rinfrancante.

Io ho sempre avuto delle aspirazioni più elevate di ogni mio compagno di scuola, anche perché ritrovandomi nella classe sociale più infima non potevo far altro che risalire. Desideravo per me stesso e per ognuno che provava i miei stessi sentimenti una liberazione dal proprio status, una rivoluzione che portasse tutti all’equità.
Trascorsi la vita a radunare individui con i miei stessi ideali, non fu facile; molte volte mi ritrovai in conflitto con me stesso, affaticato dal lungo percorso che si stagliava di fronte a me e in procinto di arrendermi, ma lottavo contro questa sensazione debilitante e mi rimettevo al lavoro. Sempre più persone aderirono alla mia causa, sia possessori di superpoteri che comuni umani, e la nostra lega continua ad espandersi.

Oggi sono un vecchio stanco, ma senza rimorsi. Sono convinto che rimarrà la mia traccia su questa terra desolata e un giorno, in futuro, tornerà a risplendere il sole nei nostri cuori e questo deserto ritornerà a fiorire. È questo il mio lascito, sono queste le fondamenta su cui ho eretto la “Lega dei Supercattivi”. Non vorrei essere frainteso, il nome è inteso per essere accattivante, il nostro intento è eradicare la tirannia dei supereroi, e chi altro può farlo se non un supercattivo.


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