Siete mai stati a Grazzano Visconti? Fateci un giro, io me ne sono innamorata

in #travel7 years ago

castello

Un castello con il fantasma di una nanetta che prende di mira gli uomini infedeli, un borgo medievale fiorito, un parco con labirinti e piante secolari dove Luchino Visconti da bambino metteva in scena le rappresentazioni con le bambole per divertire le sorelline.
Botteghe di artigiani del ferro battuto, rievocazioni storiche con tanto di uomini in armatura che si danno davvero mazzate... e nemmeno il rumore di una macchina.
Sì, perché nell’incantevole Borgo di Grazzano Visconti si può entrare solo a piedi. Andateci, ve lo consiglio. Io me ne sono innamorata.
È la meta perfetta per passare una giornata diversa dal solito, rigenerare il cervello di aria pulita e farsi stimolare dalla vista di panorami straordinari. A Grazzano Visconti ci si arriva comodamente con l’autostrada: dall'uscita di Piacenza in dieci minuti si raggiungono i grandi parcheggi dove lasciare l’auto. Da lì ci si incammina lungo i viali curati del borgo, circondati dalle colline verdi della Val Nure.

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Il sogno del padre di Luchino Visconti

Difficile da credere, eppure il borgo che sorge attorno al Castello non è antico. È stato costruito agli inizi del Novecento per volere del conte Giuseppe Visconti di Modrone, padre di Luchino Visconti, che, dopo avere fatto restaurare il maniero di cui era proprietario, decide di creare un posto dove si possano preservare le arti degli artigiani locali.
Bisogna pensare infatti che quelli erano gli anni di un’Italia che si stava trasformando per effetto dell’industrializzazione.
Ecco allora che Giuseppe Visconti fa costruire un borgo per proteggere l’artigianato, con una scuola dedicata alle arti e ai mestieri così che la capacità di lavorare il ferro battuto e intarsiare il legno non vadano perse ma vengano insegnate ai giovani. E per questo villaggio ideale sceglie lo stile medievale.

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Piccoli gioielli da scoprire

Molti artigiani ci sono ancora oggi, ed è piacevole curiosare tra le loro botteghe colme di oggetti originali e manufatti preziosi. Botteghe, bar e anche piccoli musei si susseguono per i viali. Ma consiglio di godersi anche i piccoli dettagli, gli stemmi viscontei affrescati sui muri, le decorazioni con la terracotta a stampo che ornano le finestre, i comignoli - con forme bizzarre sempre diverse - e il motto adottato dalla casata milanese: Frangar non flectar, mi piegherò ma non mi spezzerete.
Se avete fortuna può anche capitarvi, come è successo a me, di assistere agli scontri con mazze e lance tra guerrieri protetti da pesantissime armature. E poi ci sono i piccoli gioielli sparsi per il borgo che circonda il castello immerso in un enorme parco recintato: l’Oratorio delle Grazie con l’Annunciazione raffigurata sull’antica porta di legno, il Teatro dove Luchino Visconti bambino metteva in scena gli spettacoli per le sorelle o la deliziosa chiesetta di famiglia circondata da rose. Insieme al castello è l’edificio più antico del borgo.

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Il parco preferito dai divi del cinema

Per vedere il castello da vicino, bisogna visitare il parco. Di solito non sono particolarmente attratta dalla visita dei giardini, ho sempre la sensazione che alla fine uno valga l’altro. Fortunatamente, in questo caso, spinta dal desiderio di vedere da vicino la “casa” dove il grande regista da bambino passava le sue estati e da grande ospitava amici e colleghi del mondo del cinema, da Alain Delon a Claudia Cardinale, sono felice di essere andata contro alle mie abitudini. Il parco merita.
Avvolti da un silenzio irreale, cullato dal delicato suono dell’acqua delle fontane, sembra di avventurarsi in un mondo incantato fuori dal tempo, dove alberi centenari dai tronchi imponenti, cedri del Libano e distese di bambù fanno la guardia a statue, roseti, labirinti e pure a un sorprendente cottage – nel giardino sul retro del Castello - che il padre del regista aveva fatto costruire per i giochi delle bambine… Altro che casa delle bambole, ci vado io per il weekend!

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Per gli uomini infedeli non c'è scampo

Le stanze del castello non si possono visitare, la dimora è ancora una proprietà privata. Ma si può facilmente intuire quanto sia splendida anche solo entrando nel cortile: qui tra l'altro vedrete la statua di Aloisa, la buffa donna piccolina e grassottella oramai considerata la versione femminile di San Valentino.
Siccome in vita la piccoletta soffrì come una dannata per il tradimento del marito, ora il suo spettro si diletta a prendere a schiaffi gli uomini che non le donano fiori, e a smascherare i fedifraghi che s'azzardano a fotografare la sua statua: si dice infatti che in quel caso la foto non venga. Alle donne sorridenti invece Aloisa riserva tutt'altro trattamento, portando amore. Siete avvisati!

ridime

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Meraviglioso, un giorno ci porterò la mia ragazza, sperando non mi pigli a schiaffi ! Se ti piacciono i borghi medievali dai un occhiata al post sulla mia città e la sua storia, brava!

Adoro i borghi! Adesso vado a leggermi la tua. Assolutamente sì, portaci la tua ragazza, la stupirai.

Bel post @amara14, io ci sono stato tanti anni fa, è davvero bellissimo e adoro anch'io i borghi 😉...ti seguo!

Ti ringrazio @mcassani! Sono contenta che tu l'abbia apprezzato, visto che ci sei stato. Io ne sono rimasta folgorata, e ho dovuto trattenermi in questo post per non dilungarmi troppo. Ma in realtà avrei voluto raccontare dei tanti angoli incantevoli nascosti in questo posto magico... Ora faccio un giro a leggerti😉

Grazie a te 😊

I miei complimenti per la menzione d'onore! Brava!

Grazie! Ho visto adesso. Una bellissima sorpresa 😊😊

Molto interessante. Vorrei un giorno provare un'armatura pure io. Chissà se facendo visita al borgo ne avrò l'occasione😃

@john-gpr Ma sai che non credevo fossero delle trappole così pesanti e ingombranti? Infatti non tutti quelli che gareggiavano indossavano le armature complete. Vedi la differenza tra i due nella foto, mentre si affrontano durante un combattimento...
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Complimenti, post interessantissimo…sconoscevo l’esistenza di questo luogo! Brava e grazie! :)

Ti ringrazio, mi fa molto piacere che ti sia piaciuto. Secondo me puoi andarci senza pericolo di perdere la valigia XD

Io ci abito :)

Davvero?? Che invidia, @heidi71! Ma abiti vicino o proprio dentro il borgo?

proprio nel borgo :)
Io sono di Piacenza, mi sono trasferità lì da qualche anno. Adesso ti dirò una cosa ancora più da invidia: la sorella di mia nonna (ed ora suo figlio) abitava nella casa di fianco alla statua di Eloisa!

Hai vinto XD