Selenya: L'ombra di Rak-Thul - Capitolo 12 - Entità e Incantesimo
Come accennato alla fine dello scorso post, i racconti del mio regno e quelli di @acquarius30 si sono intrecciati portando i vari capitoli ad essere uno il susseguo dell'altro. Per tale motivo, vi consiglio di andare a leggere l'undicesimo capitolo del Regno di Alfhild se non lo avete ancora fatto. Potete trovarlo qui: LINK
Se lo avete già letto, invece...
Bentornati in questo nuovo capitolo del mondo di Selenya :D
Ma ora facciamo un recap dell'ultimo capitolo.
Frejya, dopo aver chiesto informazioni a Ludwig Reynard riguardanti l'imperatore, si incontra con Joel che gli riferisce che il sovrano è solamente molto impegnato e non ha tempo di riceverla. In serata torna alla locanda come promesso a Vrynn e dopo essere andata nella sua camera con Mistrel e Roth, accade qualcosa di strano alla strega. Cosa sta accadendo?
Buona lettura!
Selenya: L'ombra di Rak-Thul
Capitolo 12 - Entità e Incantesimo
Frejya uscì dalla porta della locanda con Roth. Mi dispiaceva vederla andare via. Ci conoscevamo da poco, ma iniziavo a sentirmi in sintonia con lei; avere un’altra amica non mi dispiaceva di certo. Mistrel, invece, era lì, immobile che digrignava i denti: stava sicuramente per partire una delle sue solite ramanzine.
“Mi vedi dopo tutti questi anni e parli già con un’altra? Sei proprio il solito, Reynard!” Mistrel gridò contro il vecchio, per poi abbracciarlo forte.
“Sai, non è conveniente far vedere un anziano rispettabile come me, abbracciare una fanciulla così giovane.” Reynard si prese un lieve pugno sulla spalla dalla ragazza.
“Stupido ribambito… Mi sei mancato... “ Iniziò a piangere, tenendosi stretta al vecchio e col viso a lui rivolto.
Ero imbarazzato e confuso a quella scena. Non sapevo come entrarci, o meglio, non sapevo se volevo entrarci. Così tanta emotività tra di loro mi dava un senso di gioia e ribrezzo da farmi immediatamente voltare. Anche Paulie sembrava stranito ed infatti mi rivolsi a lui immediatamente.
“Non so cosa pensare.” Paulie sorrise alle mie parole.
“Hai ragione… Non sembrano di certo un nonno e sua nipote, ma è normale dopotutto.”
“Normale? Sai qualcosa che non conosco?”
“Anche io non lo so da molto tempo e sinceramente, data quella ragazzina, stento a crederci… Ma quei due, un tempo, erano fidanzati!” Si evinceva uno stato di shock sul mio viso.
“C-che cosa? Ah, oddio, questo si che si chiama notizia sconvolgente ma, ora che ci penso, ha forse più senso di quello che credo. Sai, in realtà, Mistrel ha più di cinquant’anni.” Adesso era Paulie quello confuso.
“Non so cosa dire, ma… Va bene, fingiamo che sia tutto normale. Senti Vrynn, ma cosa ci siete venuti a fare qui? Il vecchio era davvero certo del vostro arrivo, anche se non so come.”
“Come ti ho già detto, siamo venuti a cercarvi. Non siamo venuti qui per altri motivi particolari, ma ormai che ci siamo… Cosa sapete della luna viola?” In quel momento Ludwig Reynard si spostò lievemente da Mistrel che gli era incollata addosso per poi risponderci:
“Non ne parliamo qui. Saliamo nella mia camera che devo raccontarvi un po’ di cose.”
Seguimmo il vecchio su per delle scale, passando poi per un piccolo corridoio.
“Spero che mi perdonerete per il disordine.” Aprì la porta e entrammo così all’interno.
“Sei inqualificabile, Reynard!” Mistrel lo guardò scontrosa nel vedere la camera in quello stato. I panni, sia puliti che sporchi, erano ovunque e l’odore di chiuso rendeva la situazione ancora più inrespirabile.
“Sistemo dopo. Ora statemi a sentire.” Ci guardò con uno sguardo serio.
“Mettetevi qui.” Paulie si rivolse a me e Mistrel, mentre spostava alcuni panni da delle sedie.
“Prima di iniziare devo dirvi una cosa. Mistrel lo sa già da molto tempo, ma voi due ragazzi, no. Ecco… Io sono uno stregone.” Paulie iniziò a ridere e io lo seguii a ruota.
“Ma dai! Sai bene che possono usare la stregoneria solo le donne! Non ci prendere in giro.”
Paulie gli rispose sogghignando.
“Fatela finita.” Ci azzittimmo. “A Rak-Thul gli uomini più forti diventano seguaci di Rak e le donne più spirituali diventano letteralmente le marionette di Thul. Però esistono eccezioni per quelli come me. Io dovrei essere un seguace di Thul, ma il culto dell’abnegazione della dea funziona solo sulle donne. Per questo motivo sono stato bandito e imprigionato all’accampamento di Treia con un patto. Io perdevo i poteri grazie a un loro incantesimo, ma in compenso potevo vivere una vita quasi normale.”
“E nel caso ti fossi rifiutato?” Gli chiesi.
“Mi avrebbero trasformato in un tamburo. Scelsi la via più saggia anche se mi costrinse ad allontanarmi da te.” Si voltò verso Mistrel che abbassò lo sguardo.
“Hai fatto la scelta giusta, Reynard. Se fossi diventato uno di quegli esseri, adesso non potrei essere qui con te.” Io e Paulie eravamo arrossiti. Imbarazzato, il vecchio ripartì con la spiegazione.
“Ehm, continuando… Ho perso i poteri e rimasi, come sapete, a Treia. Poi, all’improvviso, quando la luna sparì, mi sentii strano. I miei poteri sembravano tornare, non forti, ma stavano riaffiorando. Un giorno vidi comparire alcune sacerdotesse. Mi dissero che dovevo seguirli a Rak-Thul e che dovevo spiegare loro alcune cose. Probabilmente credevano che fosse opera mia l’assenza di luna, ma poi, durante il viaggio, il controllo di Thul sulle sacerdotesse iniziò a vacillare. Erano talmente distratte che non si accorsero di Paulie che le stava seguendo. Anche io rimasi stupito quando lo vidi all’improvviso. Fu grazie a lui che scappai. Ci nascondemmo nei boschi per qualche tempo e nessuno, inspiegabilmente, ci venne a cercare. Una notte, infine, come sapete, arrivò la luna viola. Da quel momento il mio corpo iniziò a traboccare di potere. Ero di nuovo Reynard lo stregone.”
“Ora capisco tante cose. Quel ragazzo, Irenia, ci disse che le sacerdotesse erano strane.”
Mistrel cercava di comprendere al meglio la situazione.
“Esatto. Ora che vi ho raccontato la mia vera natura vi devo dire dei miei sogni.”
“Anche tu come Mistrel?” la ragazza, alle mie parole, mi fissò stizzita.
“Certo, bamboccione! Siamo strega e stregone! Certe abilità sono innate!”
Il vecchio venne in mia difesa: “Dai, Mistrel, è solo un ragazzo curioso.”
Poi riprese: “Ho fatto due sogni. In uno c’eravate voi due nel tempio del lago di Hulia. Ho visto macchie nere d’inchiosto, tamburi e un fantasma nero che volava sulla testa di Mistrel. Vi è per caso successo qualcosa? Siete stati al lago?” Mi voltai immediatamente verso Mistrel.
“Sì, siamo stati al lago ed è successo qualcosa. Una voce mi è entrata nella testa. Mi ha detto di uccidere qualcuno, ma poi se n’è andata. Ho avuto molta paura.”
“Come immaginavo… Allora anche quell’altro deve essere vero.” Reynard fece una pausa.
“Cosa c’è nell’altro? Ci siamo sempre noi?” Chiese Mistrel incuriosita.
“Inizia con una scena oscura. Si vede una prigione, un’essere che emette una luce violacea e scura, e un uomo che si avvicina alle grate. Questa persona poi s’inchina. Dopo questa immagine, sparisce tutto e compare la roccaforte di Kev, oltre le paludi a Sud-Est del regno. Lì si vede la sagoma di quell’individuo e un gruppo di braccianti. Ci sono anche strani preti vestiti di nero e guerrieri armati fino ai denti. Il sogno finisce con la visione della luna viola.”
Eravamo senza parole. Non capivamo cosa il vecchio avesse visto.
“Dobbiamo andare a vedere.” Paulie aprì bocca.
“Hai ragione. Se è come Mistrel, i sogni hanno un significato. Dobbiamo andare a controllare.” Presi coraggio e parlai anche io.
“Se anche lei è d’accordo, potremmo andare a vedere cosa c’è là.” La ragazza acconsentì con un cenno alle parole del vecchio.
Dopo quella lunga conversazione decidemmo di rilassarci un attimo. Io mi misi a fare chiacchere con Paulie, mentre “i due piccioncini” iniziarono a parlare dei tempi passati. La giornata passò in questo modo. Dovevamo andare in quella Roccaforte di Rev che io non avevo mai sentito, ma volevamo aspettare Frejya e riposarci come si deve. La sera scendemmo fino all’ingresso della locanda per andare a cena, ma in quel mentre:
"Scusate il disturbo, sono tornata." Freyja aprì la porta d’ingresso.
Al suo arrivo, tirai un sospiro di sollievo; ero contento di rivederla.
Poi mi piacque molto l’atteggiamento del vecchio. Offrì la cena e un letto per dormire a tutti. Non so da dove avesse preso tutti quei soldi, ma andava bene così. Da tanto io e Mistrel volevamo rilassarci per bene e sinceramente non vedevo l’ora di sdraiarmi.
Dopo cena, infatti, ci dividemmo in due stanze. Io andai a dormire con Paulie e il vecchio nella camera che soprannominai infernale, dato il disordine; mentre Mistrel, Freyja e il cane Roth, andarono nella stanza adiacente alla nostra.
Stavo chiacchierando con Paulie quando sentimmo Roth abbaiare, seguito da un grido di Freyja.
Rapidamente uscimmo tutti e tre dalla porta e aprimmo quella della stanza delle ragazze che non era ancora chiusa a chiave.
Appena entrati, vedemmo Mistrel con gli occhi completamente sbiancati ed aperti con un’aura nera sopra la sua testa. Aveva in mano un attizza fuoco che agitava forsenattamente con lo scopo di colpire Freyja. La ragazza di Alfhild aveva parte del suo vestito strappato, ma non sembrava, per fortuna, ancora ferita.
Come un fulmine ci dirigemmo verso Mistrel che con una forza disumana continuava a sbraitare l’arma.
“Ѐ lei! Ѐ lei!” La strega iniziò a gridare con una voce non sua, mentre cercavamo di tenerla ferma.
Aprofittando del momento, Freyja, leggermente sotto shock, si spostò dietro di noi, uscendo poi dalla porta con Roth. Mistrel cercò di voltarsi ma, con tre persone che la tenevano ferma, diventava anche per lei complicato.
“Come immaginavo, un’entità la sta controllando. Tenetela stretta un attimo.” Dopo aver detto quella frase, il vecchio si staccò dalla presa, iniziando a muovere le mani per un incantesimo.
Sonno intenso
In quel momento Mistrel chiuse gli occhi e si addormentò, lasciando cadere per terra l’arnese.
“Forza, ora mettiamola sul letto.” Io e Paulie ubbidimmo subito all’ordine.
Sulla testa di Mistrel c’era ancora l’aura nera: la strega anche se assopita, era ancora controllata. Frejya intanto, ripresosi dallo spavento e dallo shock si avvicinò a lei.
“Cosa le è successo? Ѐ tutto accaduto all’improvviso.” La voce della ragazza fece muovere il corpo di Mistrel.
“Stai indietro Frejya! Potrebbe rialzarsi.” La spinsi dietro.
“L’unico modo per salvarla è quella di estirparle la voce nella sua testa, anche se dovrà combattere contro l’entità che la sta controllando. Se non dovesse farcela, dovremmo poi eliminarla.” Dopo le ultime parole, ludwig Reynard strinse i pugni.
“Ce la farà. Me lo sento.” Cercai di alimentare le speranze mie e del vecchio.
Vedemmo il viso di Mistrel contorcersi: stava avendo inizio lo scontro con l’entità.
Continua...
Mistrel sembra aver perso l'uso del suo corpo per colpa di quella strana entità. Chi sarà mai e perché ha cercato di fare uccidere a Mistrel, Frejya?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo di @acquarius30 :)
A presto! Ciao!
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